domenica 29 luglio 2012

Giù dal piedistallo!

Tra una medaglia olimpica e l'altra (che bello, veder faticare gli atleti in tv mi fa sentire più leggera e tonica!), ecco un post che vorrei dedicare a tutti coloro che sono a dieta e che mettono il cibo succulento su un piedistallo, e quindi seguire un regime dietetico è un c@sino.
Intanto vi dico: non siamo in tempi di guerra, anzi è dal 1945 che siamo in tempo di pace e da almeno trenta che viviamo in una società di abbondanza. Non c'è bisogno quindi di sovramangiare, sia a livello quantitativo che qualitativo.

A livello quantitativo, faccio presente che spesso ci adagiamo ad abitudini come il piattone colmo di tagliatelle o le due-tre fette di pane sgranocchiate prima e durante il pasto. E non ci rinunciamo più. Ma alla lunga, più si mangia e più si mangerebbe, e c'è chi contagia i figli con questo modo di fare. Dove è scritto che non bisogna avanzare niente, dal primo al dolce? O che solo una maxiporzione è soddisfacente? E che mangiando tanto si diventa forti? E il nostro stomaco, solo per il fatto che accoglie tutto e zitto, non per questo è d'accordo. Prima o poi infatti qualche segnale lo da. Ma prevenire e mangiare meno no?
A livello qualitativo, il discorso è analogo. E' sbagliato fissarsi in mente che solo carbonara e amatriciana sono veri sughi per la pasta, buoni e gradevoli. Che il fritto è la cosa migliore al mondo. Che un dolce che non sia al cioccolato-con-nocciole-con zucchero-sopra-con-canditi non sia adeguato come chiusura di un pasto. Soprattutto, è un errore mangiare nello stesso pasto un primo calorico, un secondo saporito, un contorno carico, magari con salsette, e un dessert da programma televisivo di cucina. Eh no, povero fegato! Ma anche povero organismo!

E' ovvio che la maggior parte delle persone sane preferisce 100 gr di lasagne a 70 gr di pasta alle verdure, ma se ci si perde dietro al rimpianto per il cibo più succulento e non si impara ad apprezzare quello meno calorico, ci si fa solo del male, più o meno velocemente. Guardare avanti insomma, pensare che di cibi a basso dosaggio calorico ma di buon sapore ce ne sono tanti, basta scoprirli, o anche, in alcuni casi, limitarsi il più possibile al gesto meccanico del mangiare, senza pensare all'oggetto. Proprio questo è il consiglio che ho dato, un mese fa, ad un mio amico trentenne, già con problemi di deambulazione e ai reni e adesso novello diabetico. Lui giustamente, appena saputo della nuova malattia, era disperato: diceva che il cibo era l'unica soddisfazione nella vita (l'amicizia l'aveva un attimino accantonata :D), tolto quello che gli restava? Però quelle mie parole, assieme ad altri discorsi che abbiamo fatto, sia via sms che dal vivo, gli hanno dato una spronata. E' una situazione particolare, ma questo mio amico riesce a mangiare senza deprimersi troppo, e lui di motivi ne avrebbe più della media, in quanto diversamente abile in una società difficile da affrontare, soprattutto materialmente. Ma ai normodotati ripeto di ripetersi che il cibo non deve essere l'unica consolazione, l'unico piacere nella vita, e di lottare per fare in modo che sia così. Meno isteria quindi a tavola: non si possono mangiare due piattate di tagliatelle? Si sopravviverà, dove è il problema? A volte mangiare deve essere soltanto un gesto per togliersi la fame e per (soprav)vivere, non è necessario farlo diventare un tripudio dei sensi, un tantra, una religione. E non è impossibile iniziare a ridurre gradualmente le porzioni, fino a giungere al proprio fabbisogno, saziandosi e nutrendosi senza sentirsi tirare lo stomaco e sballarsi i valori del sangue.

Un'altra cosa: prendetevela calma o voi che dovete perdere tanti chili. Se quest'estate non avrete perso tutto il peso in eccesso, ma anche solo intaccato la vostra massa extra, consideratelo il primo successo di un percorso lungo.
E la calma ci vuole anche a tavola. Mangiate piano, saziatevi prima, addormentate a poco a poco l'istinto di ripulire piatto e vassoi. Male che va, l'avanzo si riscalda per cena, senza niente aggiunto.
Infine, oltre al peso e alla taglia, curate anche la vostra parte interiore: siate più magri anche di testa oltre che di involucro, godendovi la famiglia, gli amici, gli hobby, l'estate. E non demordete se vi sembra di essere troppo lenti. La vostra mente vi ringrazierà...e il vostro metabolismo pure!

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