martedì 29 aprile 2014

Siamo tutti scimmie - W la banana!

Siamo tutti scimmie, somos todos macacos, we all are monkeys!!!


Come non rimanere indifferenti al gesto, spontaneo quantro geniale, di Dani Alves, che durante una partita del suo Barcellona in casa del Villareal, ha risposto ad alcuni cori razzisti e al gesto di una banana gettatagli nelle vicinanze con una controrisposta da standing ovation - la raccolta e il morso, rapidissimi, al frutto, prima di calciare un corner???
E dico grazie mille a tutti coloro che stanno diffondendo e facendo loro il significato subliminale del gesto di Alves, tra ironia e provocazione, intelligenza e maturità!


Perchè se essere di colore di pelle scura o comunque non bianca significa essere scimmie - evidentemente in senso dispregiativo...ma dispregiativo de ghe???? - allora lo siamo tutti, siamo tutti uguali, siamo tutti sulla stessa barca e quindi il presunto insulto perde di valore, anzi, arreca solo stupidità a chi l'ha inaugurato!

Come se essere bianchi significasse automaticamente superiorità di razza; semmai si dovrebbe parlare di primato storico di conoscenze e tecnologie, dovuto anche all'ambiente del bacino mediterraneo, che ha consentito una possibilità di strumenti utilizzata poi per conquistare (con tutti gli abusi connessi immaginabili) popolazioni meno attrezzate.

Ma essere più potenti, più accessoriati, più ricchi, più chiari di pelle non equivale ad essere migliori, soprattutto come persone. Che poi nella vita fare di tutta un'erba un mazzo è sbagliatissimo, è una delle peggiori boiate che si possano concepire, assieme ai luoghi comuni.
Che poi scusate, siamo nel terzo millennio e che p@lle che ancora devo sentir paragonare un brasiliano mulatto ad una scimmia??? E perchè, non deriviamo tutti quanti da questi animali, o dagli oranghi (non sono esperta di zoologia, ma non credo neanche quei volponi dei tifosi del Villareal)? E perchè, sono animali stupidi? E se anche lo fossero, che c'è di male, devono forse risolvere loro il problema dell'inquinamento mondiale, della povertà, delle violenze etniche, della deforestazione, della crescente diminuzione di acqua e materie prime? Non ci lampadiamo e abbronziamo un po' tutti per avere la pelle scura? Non ci comportiamo tutti in maniera scimmiesca a volte - specie vicino all'ora dei pasti? Non abbiamo tutti, in modi e tempi personali, gli stessi instinti, atteggiamenti, passioni, inclinazioni? E perché allora rompere le balle ad un professionista al lavoro solo perché non è bianco, in un paese occidentale, multietnico e civile almeno sulla carta, con presenti migliaia di testimoni, telecamere e media e blogger pronti a commentare, tirandogli appresso un frutto buonissimo e apprezzatissimo non solo dai primati??? Ma sono davvero così sicuri quei tifosi del Villareal che solo scimmie, oranghi e "quindi" gli individui mulatti o neri (per una presunta somiglianza, sigh sobh gulp gasp) mangiano il sopracitato alimento giallo? Perché la risposta è NO! E allora siamo tutti uguali, siamo tutti scimmie, somos todos macacos!!!










Quasi mi spiace essere così vergognosa e gelosa della mia privacy (no, è che ho anche paura di essere riconosciuta da un paio di troll mie ex conoscenze!!!) per non partecipare con un selfie ad hoc!!! Ma chissà che non ne aggiunga più avanti uno un po' criptico :D

Insomma, meno stupidità, meno razzismo, meno offese, meno luoghi comuni, meno mancanza di rispetto, meno arroganza!





lunedì 14 aprile 2014

Vorrei ma non posso - post tag

Ebbene si, mi son fatta sedurre dai post letti sui blog di OkashiLau e Lazyfish ma, da brava egocentrica, ho fatto una sottile, perversa opera di personalizzazione, preferendo la molteplicità di temi e includendo anche gesti comportamentali oltre agli oggetti materiali.

A come autoscatti: sono antifotogenica e strafissata con la privacy, oltre al fatto che ho uno smartphone buono ma non eccellente per grafica, quindi niente selfie da mettere sul blog



B come bastardaggine: vorrei essere più cattiva, più stronza, più bastarda al momento giusto, ma ahimè troppo spesso prevale la mia vena buona e pacifista, ergo sopporto più del dovuto, implodo, somatizzo e a volte sclero da sola.

C come cinema: quanti film mi guarderei, sia in televisione che sul grande schermo! Ma chi ha sempre tempo? Io no, e nemmeno fortuna: quando ho da fare danno pellicole da urlo, quando sono in giornata completamente libera trasmettono programmi trash su cucina e matrimonio!




E come Elumen: eh si, sono mesi che sto meditando una capigliatura parzialmente blu o viola, ma anche di fare il gran salto e comprarmi il mitico blu Elumen, ma dopo i due rossi mogano regalatimi per Natale dovrei ripartire con decolorazioni e tinte periodiche, proprio ora che la mia chioma è bella sana e ripulita da doppie punte...per non parlare dell'incognita lavoro. Perchè ho il sospetto che, appena fatta una bella tinta innaturale, mi chiamerà qualcuno per offrirmi un full time in un ambiente reazionario...



J come jeans: temo che i jeans low cost "lavati nel the", ovvero quelli con la colorazione dorata-bronze non siano più in circolazione, nemmeno nei peggiori negozi cinesazzi, m***a!

K come Keep calm t-shirts: su Ebay ce ne sono da mozzare il fiato, intriganti e birichine, ma mi sentirei troppo alla moda, oltre al fatto che le più belle costano un occhio della testa...



M come makeup: vorrei il fondotinta minerale della Kiko, uno della Maybelline, la cipria Affinitone, un blush nuovo magari della Essence, un illuminante occhi, un primer occhi, una CC cream nude e qualche pennello come si deve: tutte cose che purtroppo non si trovano nelle uova di Pasqua!!!



P come palestra: non ne conosco qui nella mia cittadina piemontese, non saprei da quale corso iniziare, mi sentirei fuori moda e fuori forma...ma soprattutto manco di pecunia, uff!!!

S come shopping: oltre ai suddetti jeans e magliette, nella mia wishlist ci sono ballerine bianche e colorate, altre maglie cool e un giacchetto da mezza stagione, ma ahimè ho pochi soldi e zero voglia di buttarne, quindi mi trattengo in attesa di fare il cambio dell'armadio, con la speranza di trovare qualche capo "effetto placebo"







T come tempestività: dovrei darmi una mossa e fare subitissimo più cose possibili, senza più rimandare per timidezza e attacchi di pigrizia pseudo filosofica, che però sembrano prevalere :(((

Z come zitta e mosca: a volte è meglio fare la faccia da oca giuliva/ avere orecchie da mercante e andare avanti, perché chiarezza e sincerità non sono una formula sempre esatta.

Se poi qualcun altro volesse fare un post simile, a tema unico o plurimo, fatevi sotto e fatemi sapere!!!

giovedì 3 aprile 2014

Rimedi per la dermatite - il caso di mia cugina S.

Nel mio fitto parentado, ho una cugina acquisita che soffre, anzi soffriva di dermatite: S.
Ha più o meno quarant'anni, carnagione pallida, pelle per lo più secca, capelli tendenti alla secchezza e, da qualche anno e fino a poco fa, appunto, problemi di dermatite. Niente di grave per fortuna, ma abbastanza per romperle le scatole e per ritrovarsi addosso delle macchioline rossicce, antiestetiche, in punti delicati e difficilmente nascondibili, specie d'estate. Le sue piaghe, più o meno accentuate a seconda dello stress, infatti, le colpivano la zona della nuca anche dietro le orecchie ed entrambi i gomiti. Sto scrivendo al passato, perchè adesso S. sta risolvendo quasi completamente questo suo antiestetico disturbo.
S. non è certo una fashion blogger, sempre tutta bella sistemata, ma è una che si cura, specie per quanto riguarda il corpo e la pelle. E quando si è vista addosso i primi segni rossi-rosa scuro della dermatite, non è certo stata a guardare. Prima impacchi casalinghi, poi creme specifiche e studiate, in cui il massimo del miglioramento era un piccolo rimpicciolimento delle macchie. Ma a novembre, per caso, S. ha provato due prodotti nuovi che hanno del miracoloso:







In ordine, sono la Vea PF e la Kaloderma all'olio di Argan per il corpo. E ripeto, è stata una coincidenza fortunata se S. ha iniziato a mettersele: la prima era un acquisto per togliere una leggera irritazione cutanea capitata alla sua bimba di un anno (si, abbiamo diversi pupini nuovi in famiglia :D), la seconda è un telefonatissimo regalo che le ho fatto per il suo compleanno, che appunto cade a metà novembre. Si possono trovare rispettivamente in farmacia e in profumeria.
E lei, con il fiuto tipico delle donne sagge, dopo aver guarito i leggeri arrossamenti della sua pargola, ha provato la crema per il viso, mettendosela ogni mattina, per poi completare l'opera con quella per il corpo alla sera, prima di addormentarsi.
Il risultato è impressionante per quanto è buono. Il mese scorso S. mi ha fatto vedere la sua nuca, ritornata bianca e uniforme, ma anche i suoi gomiti, che ha iniziato a curare più tardi, si stanno schiarendo e risanando. Ne sono stata felicissima come sono felice per chiunque dei miei affetti quando riesce ad ottenere anche un piccolo beneficio. E poi ammettiamolo: quando una donna ha una bella pelle, sana e curata, è già a buon punto!

martedì 1 aprile 2014

Pornografia e zozzerie - eh no, qui c'è soprattutto una brutta storia!

Una delle cose che  più mi manda il delirio è il buon cinema, anche se qui ne parlo poco e non molto bene.
Decine e decine di volte in vita mia mi sono emozionata nel sapere della prossima uscita nelle sale italiane di una pellicola che mi interessava e di cui avevo sentito dire - spesso mi bastava sapere che era uscito l'ultimo lavoro del tale regista o che c'era un film X che affrontava una certa tematica e subito l'ossitocina entrava in circolo.
Sfidando il corrosivo sarcasmo dei miei familiari, negli ultimi anni sono andata, anche nel weekend, al cinema a vedere, sola soletta, "Millennium - Uomini che odiano le donne", "Bastardi senza gloria" e, a settembre, "Bling ring"....e avrei preso il muro a testate altre volte in cui invece non ho potuto farlo.
Poco fa stavo guardando un telegiornale e mi è apparso, fulmineo ma riconoscibilissimo, il trailer di "Lovelace", di cui avevo letto qualcosa circa un anno fa. Si, finalmente sta uscendo in Italia.



Il titolo allude al cognome (d'arte, se ben ricordo) di Linda, attrice porno divenuta famosa in mezzo mondo nel 1972 per la pellicola hard divenuta di culto "Gola profonda", uno dei più noti film a luci rosse della storia del cinema (c'è da dire che dalla fine degli anni '60 è incredibile quanto il cinema si sia mosso in generi e sottogeneri nuovi: pensiamo al caso dell'italiano ario Bava e i suoi horror!), e ripercorre appunto la vita della suddetta.

Attenzione: nel prossimo paragrafo accennerò al contenuto del film, quindi si astengano dalla lettura coloro che non vorranno avere nessuna anticipazione a riguardo.

Detto così, chi legge può sentirsi legittimato a pensare "wow, un film su una pornostar, ergo scene zozze, tette, culi, vagine, orge, copule e perversioni a gogo!". E invece dubito che sia così, anche perché altrimenti una simile pellicola non potrebbe girare tranquilla di nazione in nazione, di sala in sala, per evidenti problemi di censura, che già ne ha avuti in parte.
Se poi si conosce "Wonderland - Massacro a Hollywood" del 2003, si capisce ancora meglio di cosa si sta sta parlando in questo post dal titolo in parte tendenzioso.
"Lovelace" è una vera biografia, seria e documentata, su una donna impelagatasi da giovanissima in un mondo solo apparentemente figo e divertente, moderno e trasgressivo, incastrata in un matrimonio contratto forse troppo velocemente e ingenuamente con un marito-padrone violento che l'ha fatta entrare - e restare per anni - nel mondo dell'hard, con tutti i suoi risvolti psicologici e materiali in gran parte cruenti, traumatici e destabilizzanti. Girare scene di sesso anche spinto era solo la parte più indorata e pubblicizzata della vita di Linda, che per anni è stata un piccolo inferno di maltrattamenti, costrizioni, ricatti morali, violenze e sensi di colpa, da cui è uscita in età matura.
Da quel che lessi l'anno scorso, a Linda non piaceva particolarmente l'idea di fare l'attrice hard né lo diventò per curiosità o indole (Rocco Siffredi ad esempio al Chiambretti Night raccontò che già a 13 anni era già pronto per fare il pornoattore), anzi. Lei iniziò a fare questo lavoro in parte plagiata dal marito e dal produttore, poi palesemente costretta, ormai bloccata in un vicolo cieco, troppo giovane e sola in un mondo e in un meccanismo economico di cui non controllava niente e in cui era solo un oggetto (ab)usato per fare soldi.

Se poi Linda avrebbe potuto evitare tutto questo, lo dirà il film, anche se non è il tema fondamentale della storia. Mi piace pensare e constatare che ci siano registi e sceneggiatori che diffondono anche storie particolari come questa, perché ci ricordano che la realtà e la verità, in qualsiasi situazione, per qualsiasi persona, sono sempre più sfaccettate di quanto si possa immaginare.