martedì 31 luglio 2012

La mia omonima bella e brava

Sto parlando della ginnasta Vanessa Ferrari. Uno scricciolino di nemmeno un metro e mezzo tutta muscoli, visino da bambolina malinconica, sguardo tra il concentrato e il preoccupato e leggiadria e precisione da mozzare il fiato. E oggi a Londra la Vane, nel concorso a squadre, si è comportata benissimo.

L'Italia ha chiuso settima, ma le nostre ragazze hanno dato il meglio di loro contro rivali che in confronto a noi sono delle extraterrestri, per cui non vale nemmeno la pena indignarsi di non essere riusciti a salire sul podio.


Vanessa infatti, quando divenne famosa per aver vinto dei campionati nazionali, ancora si allenava in una piscina riempita di "cuscini" (scusate, non so che materiale fosse, sembrava spugna semirigida, boh) con montate sopra le parallele asimmetriche, seguita da suo padre!!! Poi, alle olimpiadi, fece prestazioni modeste soprattutto a Pechino, anche a causa di un recente infortunio.
Quest'anno però sembra rinata, considerato che ha quasi 22 anni e certo all'esperienza si somma un minimo di logorio fisico.
E dire che a febbraio rilasciò un'intervista molto dura. In essa diceva che la vita della ginnasta è molto dura, che ogni minimo dettaglio ruota attorno ad essa e che, se potesse tornare indietro, non la praticherebbe di nuovo.
Sono talmente incasinata con queste olimpiadi che non so nemmeno se Vanessa può ancora aspirare ad una medaglia individuale, ma sono già contenta così.


Mi piacciono moltissimo le tipe toste come lei, che parlano poco e solo se interrogate e piuttosto agiscono, che si ammazzano di fatica e di dolore in silenzio, che combattono e trovano la forza di migliorarsi, che non sono soltanto le belle bamboline che la gente vede e crede di conoscere.

E quasi quasi mi faccio le unghie delle mani azzurre!!!

lunedì 30 luglio 2012

Ritocchino o vacanza?

Ieri sera, in trepidante attesa per le finali di Federica Pellegrini e di Filippo Magnini, mi sono vista un servizio di un telegiornale Mediaset che diceva che sempre più italiani rinuncerebbero alla vacanza estiva per potersi regalare un ritocchino dal chirurgo plastico.


Cooooosaaaaaa?????? Avevo capito beneee??????


Intanto, ho notato che avevano intervistato persone già in vacanza, per cui, eventualmente, il ritocchino lo dovranno rimandare all'anno prossimo, sempre se avranno ancora due spiccioli da parte; poi si erano rivolti perlopiù a persone in età senior, quindi con addosso i segni del tempo. Il che non mi è sembrato tanto corretto - teledipendenti si, noi italiani, ma mica scemi! Un conto è intervistare una persona con un chiaro difetto fisico (nasone, orecchie sporgenti, verruche, alluce valgo), ma coinvolgere in simili dilemmi persone over fifty non è bello nè sensato, anche se purtroppo ora, più che al ritocco, tanti sognano il miracolo o, peggio, l'assurdità, magari con in testa il seno della tale vip, il sedere di quell'altra, la bocca di quell'altra ancora... E comunque, la chirurgia plastica era nata con un certo scopo che ora è stato completamente frainteso e commercializzato.
In più, al di là di rischiare la vita per cambiare aspetto, rinunciando alla propria originalità a favore di un pezzo di bellezza omologata e standardizzata, bisogna tener presente ciò a cui si dice no - anche se potrò sembrare esagerata.
O voi che state per farvi tagliuzzare da un chirurgo e cacciare fuori somme di euri a cinque cifre, siete sicuri di non preferire questo?


O questa bella capitale europea (ce ne sono altre 45 comuque)?


O questo famosissimo parco americano?



O questo suggestivo paesaggio orientale? Sicuri sicuri?


Le emozioni e le soddisfazioni che simili viaggi possono dare ovviamente sono astratte, non ho potuto certo postarle qui, ma non mi sarebbe dispiaciuto farlo :D :D :D
Pensateci bene, perchè se nonostante tutto preferite ancora sottoporvi ad una liposuzione, ad un ingrandimento del seno o ad un ringiovanimento facciale, siate leali e ammettete che avreste potuto fare un po' di azione preventiva sul vostro corpo e sulla vostra anima e non dovervi ridurre a desiderare di andare sotto i ferri per sembrarvi meno brutti.

PS: se poi qualcuno vuol provare ad indovinare i nomi delle località sopracitate, è il benvenuto!

domenica 29 luglio 2012

Giù dal piedistallo!

Tra una medaglia olimpica e l'altra (che bello, veder faticare gli atleti in tv mi fa sentire più leggera e tonica!), ecco un post che vorrei dedicare a tutti coloro che sono a dieta e che mettono il cibo succulento su un piedistallo, e quindi seguire un regime dietetico è un c@sino.
Intanto vi dico: non siamo in tempi di guerra, anzi è dal 1945 che siamo in tempo di pace e da almeno trenta che viviamo in una società di abbondanza. Non c'è bisogno quindi di sovramangiare, sia a livello quantitativo che qualitativo.

A livello quantitativo, faccio presente che spesso ci adagiamo ad abitudini come il piattone colmo di tagliatelle o le due-tre fette di pane sgranocchiate prima e durante il pasto. E non ci rinunciamo più. Ma alla lunga, più si mangia e più si mangerebbe, e c'è chi contagia i figli con questo modo di fare. Dove è scritto che non bisogna avanzare niente, dal primo al dolce? O che solo una maxiporzione è soddisfacente? E che mangiando tanto si diventa forti? E il nostro stomaco, solo per il fatto che accoglie tutto e zitto, non per questo è d'accordo. Prima o poi infatti qualche segnale lo da. Ma prevenire e mangiare meno no?
A livello qualitativo, il discorso è analogo. E' sbagliato fissarsi in mente che solo carbonara e amatriciana sono veri sughi per la pasta, buoni e gradevoli. Che il fritto è la cosa migliore al mondo. Che un dolce che non sia al cioccolato-con-nocciole-con zucchero-sopra-con-canditi non sia adeguato come chiusura di un pasto. Soprattutto, è un errore mangiare nello stesso pasto un primo calorico, un secondo saporito, un contorno carico, magari con salsette, e un dessert da programma televisivo di cucina. Eh no, povero fegato! Ma anche povero organismo!

E' ovvio che la maggior parte delle persone sane preferisce 100 gr di lasagne a 70 gr di pasta alle verdure, ma se ci si perde dietro al rimpianto per il cibo più succulento e non si impara ad apprezzare quello meno calorico, ci si fa solo del male, più o meno velocemente. Guardare avanti insomma, pensare che di cibi a basso dosaggio calorico ma di buon sapore ce ne sono tanti, basta scoprirli, o anche, in alcuni casi, limitarsi il più possibile al gesto meccanico del mangiare, senza pensare all'oggetto. Proprio questo è il consiglio che ho dato, un mese fa, ad un mio amico trentenne, già con problemi di deambulazione e ai reni e adesso novello diabetico. Lui giustamente, appena saputo della nuova malattia, era disperato: diceva che il cibo era l'unica soddisfazione nella vita (l'amicizia l'aveva un attimino accantonata :D), tolto quello che gli restava? Però quelle mie parole, assieme ad altri discorsi che abbiamo fatto, sia via sms che dal vivo, gli hanno dato una spronata. E' una situazione particolare, ma questo mio amico riesce a mangiare senza deprimersi troppo, e lui di motivi ne avrebbe più della media, in quanto diversamente abile in una società difficile da affrontare, soprattutto materialmente. Ma ai normodotati ripeto di ripetersi che il cibo non deve essere l'unica consolazione, l'unico piacere nella vita, e di lottare per fare in modo che sia così. Meno isteria quindi a tavola: non si possono mangiare due piattate di tagliatelle? Si sopravviverà, dove è il problema? A volte mangiare deve essere soltanto un gesto per togliersi la fame e per (soprav)vivere, non è necessario farlo diventare un tripudio dei sensi, un tantra, una religione. E non è impossibile iniziare a ridurre gradualmente le porzioni, fino a giungere al proprio fabbisogno, saziandosi e nutrendosi senza sentirsi tirare lo stomaco e sballarsi i valori del sangue.

Un'altra cosa: prendetevela calma o voi che dovete perdere tanti chili. Se quest'estate non avrete perso tutto il peso in eccesso, ma anche solo intaccato la vostra massa extra, consideratelo il primo successo di un percorso lungo.
E la calma ci vuole anche a tavola. Mangiate piano, saziatevi prima, addormentate a poco a poco l'istinto di ripulire piatto e vassoi. Male che va, l'avanzo si riscalda per cena, senza niente aggiunto.
Infine, oltre al peso e alla taglia, curate anche la vostra parte interiore: siate più magri anche di testa oltre che di involucro, godendovi la famiglia, gli amici, gli hobby, l'estate. E non demordete se vi sembra di essere troppo lenti. La vostra mente vi ringrazierà...e il vostro metabolismo pure!

lunedì 23 luglio 2012

Questa era davvero un talento - Amy r.i.p.

E' un mese che aspetto di fare questo post. Perchè la persona famosa con magrezza insana di cui sto per parlare era una di quelle che, in fondo in fondo, strappava un filo di benevolenza a tutti, alla fine. Sto parlando della cantante Amy Winehouse, morta esattamente un anno fa per abuso di alcolici, per cui i giornalisti del TG5, ripassata un po' di storia della musica, proposero un servizio con una carrellata di genialità musicali, tutte decedute nel loro 27esimo anno di età, in circostanze tragiche legate ad uno stile di vita di eccessi, ovvero Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison e Kurt Cobain. Dodici mesi fa, appunto, è toccato anche ad Amy.



Dietro un fisico e un look particolari, che l'hanno resa subito riconoscibilissima e affascinante, c'erano un timbro di voce di raro spessore, un po' black, una passione per un sound anni '60, malinconico, di atmosfera, un modo di cantare intenso, come se ogni brano fosse una tragedia greca personale e infinita, tutta autobiografica, per pathos e intensità - e purtroppo sempre con la bottiglia accanto. Si, perchè Amy lucida e serena non riusciva a stare per molto tempo, sia da sposata che da single. Sia sul palco che nel privato. Beveva soprattutto vodka, troppo spesso e volentieri. Ma anche pasticche, droga e altre schifezze pesanti.
Dopo che Amy divenne famosa a livello mondiale, mi capitò di leggere un commento di Courtney Love: la vedova Cobain raccontò di essersi impressionata moltissimo nell'aver visto più volte la Winehouse drogata persa, che si faceva continuamente ("io ho esagerato, ma lei era messa molto peggio di me")...e se lo dice una come la Love - una che si è fatta di eroina in gravidanza....

Genio e sregolatezza insomma, con musica e disperazione autolesionista nel sangue, con grandi alti e grandissimi bassi, veramente degna del periodo fine anni '60-inizio '70, come se davvero non le fosse importato niente della fama, dei soldi, del godersi quanto conquistato finora, accettando i compromessi di un sistema che prima ti sfrutta e poi ti stritola.
E il capitolo magrezza insana? Me lo risparmio o no? Ma se il boom mondiale questa straordinaria cantante l'ha fatto proprio man mano che dimagriva, che si tatuava, che eccedeva sempre più con makeup e parrucco...Come separare il suo aspetto mingherlino e allucinato dalla potenza della sua voce nera, o il suo semiperenne stato di ebbrezza dalla corposità delle sue esibizioni, quasi tutte in club privati, con tanto di orchestrina?


Amy era tutto questo, nè poteva essere nient'altro. Spero, al di là della folle notte alcolica con cui ha chiuso la sua vita, che gli ultimi periodi della sua breve esistenza siano stati decentemente sopportabili, ma chissà se davvero si sarebbe potuta salvare o se davvero non c'era più speranza per un'anima black come lei. E a quelli che dicono che "alla fine non aveva nemmeno scritto così tante hit e quindi non era poi questa grande artista", nemmeno rispondo. Amy è nella leggenda, ma lo era anche da viva, anche da sballata con il trucco sfatto e lo sguardo perso.

giovedì 19 luglio 2012

Di nuovo Vic e i suoi gioielli hand-made

Esaurirò qui il mio mirabolante repertorio sulla mia ex collega Vic, limitatamente alla questione gioielli hand-made, che lei iniziò a fare nel tentativo di crearsi un secondo lavoro.
Al di là del fatto che questa ventenne fu più brava a parole e intenzioni che nei fatti (e in perseveranza, aggiungerei), mi preme chiudere tale questione con una cosa che mi hanno riferito a Pasqua, sei mesi dopo che Vic e io avevamo smesso di lavorare assieme; praticamente andai al negozio a prendere dei fogli per la commercialista e mi fermai a fare due parole col proprietario e con la sua operaia anziana E., che faceva un po' di riparazioni e che stava sempre in laboratorio. Sia lui che E. (pensionata, incasinata, dal cuore d'oro, sempre gentile e disposta ad aiutare - una seconda nonna per tutti) sono brave persone e, data l'età, ormai hanno l'occhio clinico e lo stomaco per le cavolate dei più giovani, ma anche la pazienza e il buonsenso di passarci sopra e non arrabbiarcisi troppo ove non ne valga la pena. Nè Vic nè io avevamo mai fatto danni o ritardi o creato problemi, ma la mia collega fece una cosa da lasciare a bocca aperta. Praticamente, ai tempi del mercatino di gioielli, E. le chiese due collane per le nipoti, non senza l'intento di darle anche una mano con questo secondo lavoro, in coerenza col clima amichevole e di collaborazione reciproca che c'era in quel negozio. Vic gliele fece, ricordo che le vidi e le trovai molto carine, ma poi non ne seppi più niente. Davo però per scontato, in base anche ad altri episodi successivi, che non avrebbe chiesto nulla per le collane. A Pasqua appunto, venne fuori la triste verità sulla cosa.


Un esempio di come potevano apparire quelle collane...ma questa qui sopra è oggettivamente più bella e più abbinabile
(da http://ecletticabetty.altervista.org/?tag=bigiotteria-fai-da-te )

E.: "...e poi, ti ricordi quelle collane che le chiesi per le mie nipoti?"
Vanessa: "Si che me ne ricordo, eccome..."
E.: "E lo sapevi che alla fine me le fece pagare? E nemmeno poco..."
Vanessa: "Come te le ha fatte pagare??? Ma davvero?...E quanto?"
E.: "Non te l'ha detto, ovvio. Guarda, ci rimasi così male, nemmeno mi piacevano un granchè, ma insomma mi chiese 48 euro e io ci rimasi senza parole ma ormai non potei tirarmi indietro e feci finta di niente...e menomale ce avevo un pezzo da 50 nel borsello, se no sai che figura..."
Vanessa: "Cioè...48 euro due collane...Chiederle a te che sei come un'amica...Ma che cavolo..."
E.: "Si, zitta guarda, le mie nipoti nemmeno se le sono mai messe, le trovano pacchiane..."
Vanessa: "Ma questa che testa c'ha? Ma che faccia tosta c'ha? Ma se proprio non voleva regalartele perchè magari le scocciava non prenderci niente, non poteva chiederti una cifra simbolica per rifarsi giusto delle spese, che ne so, dieci euro?"
E.: "E che ti devo dire, eppure lo sapeva che non navigo nell'oro...Nonna qui, nonna lì, e comunque mi chiese 48 euro. Ma forse poi l'aveva capito che c'ero rimasta male".

Questo è uno dei casi dove mi sono vergognata per un'altra persona. E devo dire che è stato bruttissimo.

martedì 17 luglio 2012

Prodigio, raccomandata o thinspot?

Ormai si sa che in questo spazio virtuale parlo e sparlo un po' dei vip, quando collegati in qualche modo ad una magrezza "negativa". Rieccomi quindi a fare il cappottino ad un personaggio famoso soprattutto negli USA: Willow Smith, figlia del più noto Will. Già il fatto che ci sia una quasi totale omonimia col padre mi sa di deprimente, aggiungiamoci poi che dal nome (lo stesso di quel film fantasy col bellissimo Val Kilmer!) non ero riuscita a capire se si trattasse di un bambino o di una bambina, si intuisce che mentalmente non sono proprio ben predisposta nei confronti di questa bambina. Fatto sta che la pupina, dopo aver recitato a sette anni col padre in "Io sono leggenda", tre anni dopo, nel 2010, ha esordito come cantante...Ma, ovviamente, non nel coro della parrocchia o della scuola elementare. Il buonsenso mi dice che mica bisogna partire subito in grande se ci piace cantare o fare qualsiasi altra cosa, no? Ma se di cognome fai Smith e tuo padre è uno dei rapper e attori più famosi e lanciati al mondo, mica puoi partire in sordina con i saggi di fine anno, e chi ti vede??? Nooo, devi partire con un singolo prodotto da mister Jay-Z (cioè, mica Calzetta, signore e signori) e diffuso su scala nazionale, fare un super videoclip, sfoggiare un super look street style iper commerciale dalle suole delle scarpe alle punte dei capelli. E andare avanti così quasi ogni giorno della tua vita, ormai sei nel circuito! E anche se la quasi dodicenne Willow finora ha inciso "solo" altri due singoli (in effetti non ha ancora un album tutto suo alle spalle, e menomale! Aspettiamo almeno la prima mestruazione!), è già una mini diva. Poi per carità, da brava americana è sicuro che stia studiando canto, danza e recitazione (per questo negli Stati Uniti vanno lasciati fare), insomma avrà già una certa professionalità. A maggio però l'ho vista per caso in una replica di "X-Factor USA", in cui appena undicenne appariva così:


http://www.youtube.com/watch?v=p_pEiMoRyIg&feature=related

E giuro, mi è cascata la mascella dallo stupore e dall'incanto, più o meno come quando vidi per la prima volta il video "Bad Romance" di Lady Gaga...come la Capotondi in quel film dove in discoteca vede Vaporidis ballare e sdrusciarsi sul cubo con due cubiste, stessa reazione a pesce lesso!!!
Poi, qualche settimana dopo, ecco a noi comuni mortali sfigati fuori moda sovrappeso disoccupati l'ultimo flash sulla bambina Smith: un bel taglio e colore di capelli con maxisorrisone forzato (dopo una parentesi di stupore direi)! Belline anche le scarpe-scultura, roba da far invidia a Chiara Ferragni...


Ed eccola qui, sempre bella rasata e con un'altra tinta, a passeggio con un'amica, con mossettine e sorrisini di chi ha già imparato a dissimulare fastidio e insofferenza di fronte agli onnipresenti paparazzi e giornalisti:


Quasi quasi era quasi più sobria ai Bet Awards 2012, sul red carpet, con collant traforati, cappellino stile Madonna anni '80 e finto sguardo da bulla....


Riguardo il taglio di capelli, abbiamo l'incredibile dichiarazione-spiegazione di sua madre Jada, secondo la quale Willow è consapevole del suo corpo e decide per esso poichè, se non lo facesse lei di persona ma ci pensasse sua madre, una volta cresciuta lo farebbe fare ad un uomo.
Ok signora Jada Smith, tutti i miei più sinceri complimenti, ha davvero superato se stessa in fatto di c@zz@te, dopo aver detto che suo figlio Jaden (anche qui bel nome davvero, molto egocentrico) a 5 anni aveva deciso di fare l'attore e quindi a otto l'avete vendut... fatto recitare. Accanto al padre, of course. Dimenticavo: quando avete cantato tutti e quattro insieme, ad una convention per Obama se non erro, mi siete sembrati dei matti da legare, troppo sorridenti ed esibizionisti per essere sani.

Ma tornando a Willow, nessuno ha fatto caso che è bella magretta, per non dire secca allampanata anche in rapporto all'altezza? E io chiedo dunque alla signora Smith: passi per i capelli, ma pure l'alimentazione la fa decidere alla sua secondogenita? E' solo natura o è in parte frutto dello stress e dello stile di vita abbastanza anomalo di questa preadolescente? La controlla abbastanza questa figliolina, al di là del fatto che vuole farci credere che la vogliate e l'abbiate in parte già emancipata e resa autonoma? Perchè sa, Willow è ancora minorenne ed è nell'età dello sviluppo, e non osi dirmi che di testa è più grande della sua età, soltanto perchè le permette di fare qualche c@zz@ta estetica.

A te Willow dico soltanto una cosa (che faresti bene a riferire a tua mumy): rallenta, la vita è lunga. Non dico che finirai come Britney Spears, speriamo di no, ma comunque rallenta. Mi ricordi troppo il detto "get rich or die trying", solo che per te bisognerebbe riscriverlo così: "get rich or grow up trying": sei ancora così gggiovane!

PS: Eh bellina, è vero che ti sei fatta tatuare dietro il collo il logo di una griffe di cui sei testimonial? Sei proprio un business vivente!

venerdì 13 luglio 2012

Ex colleghi - Vic

Ieri pomeriggio, non paga dei recenti acquisti, ho fatto una capatina in un negozio di vestiti per ragazze a vedere come era messo con i saldi. Ovviamente, quegli usurai dei proprietari hanno fatto per ora solo pseudo sconti tipo mettere a 13 € magliette basic che normalmente ne costano 15. E a queste condizioni non mi sono certo fatta sedurre. Tornando a casa ho però incrociato una certa macchina, blu elettrico...

Istantaneamente ho pensato a Victoria, una mia ex collega di un lavoro che feci l'anno scorso da aprile a ottobre, part time. Dovevo stare in negozio a fare pubblicità mentre lei avrebbe fatto la rappresentante fuori, poi finii con l'accompagnarla in lungo e in largo, anche con lo scopo di ricavare una percentuale su eventuali vendite. Lei ventenne, mora, carina, sederotta come me ma più alta e più pesante, iscritta ad un'università privata dopo aver provato economia senza successo, sufficientemente matura e abituata a fare lavori anche duri, ma anche abbastanza agiata e adagiata da arrogarsi un tenore di vita da stipendio fisso. Ma va bene così eh, non è una critica. Fondamentalmente mi rispettava e dosava bene le parole quando parlavamo e certo era abbastanza intelligente, sveglia e "non cattiva" da aver capito presto che non ero male nè come collega nè come "quasi amica". Comunque siamo uscite insieme tre volte di numero e, finito il lavoro, non ci siamo più sentite se non per iniziativa sua, dopo Natale.

Ieri insomma Vic mi è ritornata in mente. Lei, ma anche le cazzate che sparava. A vent'anni anche io non ero al top della mia maturità, ma ero abbastanza realista e pudica da pensare molto prima di parlare e di parlare con cautela specie con gli sconosciuti e con quelli più grandi di me. Lei no, per niente.

"Quella stronza a economia mi ha bocciata tre volte perchè mi aveva preso di mira e passava solo quelli che frequentavano tutte le lezioni e poi diceva che scrivevo male in italiano pur essendo qua da cinque anni e che altre straniere erano più avanti di me ora faccio un'università privata molto seria no non mi da una laurea ma un attestato il mio professore però ha tre lauree che bravo che è quante cose sa" (si sappia che Vic è rumena)
"Ma tu non sei molto motivata in questo lavoro sei troppo tranquilla non ti importa dei guadagni extra io invece si voglio vendere tanto guadagnare mettere soldi da parte andare a stare per conto mio convivere col mio ragazzo siamo fidanzati da quasi due anni" (qui la 27enne laureata con tre lavoretti Vanessa le fece una filippica degna di Cicerone senza parolacce ne imprecazioni e non ci furono più commenti nè insinuazioni di Vic su quello che lei credeva che Vanessa pensasse e volesse)
"Due anni fa ho fatto la cameriera qui e lavoravo diciotto ore al giorno un mal di schiena staccavo il turno tardi mi addormentavo al volante dalla stanchezza per tornare a casa ho rischiato due volte di fare un incidente ho avuto fortuna mi hanno pagato poco quei ladri che stronzi con gli straordinari arrivavo a 1700 euro al mese i miei mi hanno fatto storie però che bello ho speso quasi tutto in scarpe borse magliettine costumi poi sono andata al parco acquatico col mio amore guarda ho messo le foto su Facebook".

E altre perle, che magari racconterò in seguito.
Questa qui però la anticipo adesso - allora mi fece davvero tenerezza, sia per le parole che per le intenzioni e le opere.

Verso metà giugno, dopo un mese abbondante di lavoro assieme, Vic esce fuori con questo: "Prossimo fine settimana sto tre giorni al porto alla fiera vendo i miei gioielli con la mia collega e ho fatto X collane Y bracciali e Z orecchini anche abbinati sai è un secondo lavoro per me voglio guadagnare bene ho speso un sacco di soldi per il materiale dalla mia collega che mette il bancone sai mi appoggio a lei che non mi fa pagare il posto ma perline e altro me li ha venduti mi ha fatto un prezzo onesto poi mi deve arrivare roba da internet presto mi faccio un sito anche su Facebook voglio guadagnare di più poi mi cerco il vestito per il matrimonio di mia cugina le scarpe nuove pure voglio fare bella figura".
Il giorno dopo, lei ed io usciamo per una commissione vicino al mercato e, ricordandomi del discorso del giorno prima, ne approfitto: "Ti va di passare dal mercato? C'è una bancarella con tutto l'occorrente per collanine, ci sono tante belle cosine, magari trovi qualcosa". Lei, che non va da un anno alle bancarelle, accetta. Arriviamo al banco, diviso in tre grossi tavoloni, inondati di perline di ogni colore e dimensione infilate in collane da sfare e rifare, ma anche di accessori di metallo o plastica in ogni forma possibile immaginabile: cuori, stelle, animali, palline, cubetti, in stile arabo, afro, indiano, celtico, in confezioni belle generose. Sia i pacchettini che le collane grezze costavano 2 € l'uno, roba da delirio per gli amanti del genere. E Vic? La vedo sgranare gli occhi e mettersi a frugare un 3-4 minuti in silenzio, per poi dirmi: "No non ci credo questa roba è indentica a quella che mi ha venduto la mia collega si uguale queste farfalle ciondoli perle grosse uguali ti dico spiccicati impossibile ma che stronza me li ha fatti pagare dieci euro l'uno qui costano niente ma che credeva di fregarmi che credeva che non me ne sarei accorta e invece si ah poi gliene dico si sono sicura la roba è la stessa l'ha presa qui che stronza che stronza che stronza che credeva di fregarmi prima faccio passare il mercatino devo lavorare rifarmi e poi gliene dico quattro".
Quella mattina Vic, mentre continuava a sfogarsi in loop e a sentire le mie opinioni, sempre in loop ("La tua collega è stata disonesta, bugiarda e avida"), spese 54 € fra ciondoli, fili, chiusure e collane grezze; tornammo al negozio che non aveva più un soldo in tasca. Io ero fra l'imbarazzato e il dispiaciuto, già mi immaginavo le sue collanine per la maggior parte inevitabilmente invendute fra crisi e concorrenza, poi da parsimoniosa cronica mi facevo conti su conti sul capitale che aveva sborsato per mettere su la sua pur carina e colorata merce e che chissà quando si sarebbe ripagata.
Morale della favola, il mercatino fu faticoso e i guadagni furono modesti. Con la collega Vic si limitò a due battute, facendole intendere che aveva trovato il materiale al mercato, ma senza grandi accenni al fatto che l'aveva raggirata. Ad agosto, prima di chiudere per le ferie, lei continuava a dire che aveva "bisogno di soldi più soldi basta per università tasse spese il mio fidanzato vuole andare all'Oktoberfest devo trovare un secondo lavoro part time ben pagato cameriera no mi fa troppo male la schiena il collo cervicale no con quel ristorante non sono più in contatto troppo faticoso nemmeno posso fare più la badante", ma quando le accennai di continuare con collanine e orecchini, lei disse solo "no no li fanno in troppi i gioielli non ci si guadagna". Per una volta fu sintetica e realista allo stesso tempo.


giovedì 12 luglio 2012

Nutella, saldi e autoscatto

Per festeggiare i miei primi 50 post e le mie prime 2000 visite, questo 51esimo capitolo online di una parte della mia strampalata vita sarà un'overdose di golosità, frivolezza e vanità, tanto per non farmi e farvi mancare niente, olè!

Intanto, una news mangereccia, diciamo in negativo: a casa mia, negli ultimi tre giorni - quindi nel pieno del caldo causato dal ciclone Minosse - il famoso barattolo di Nutella da 750 gr compratomi dallo zio M. è stato non solo avviato, ma letteralmente dimezzato! E ad attingervi siamo state in tre: mia madre, io e mia cugina Fianchi Stretti, che con la scusa della gravidanza ogni tanto si invita a pranzo da noi (ma è la benvenuta, ovvio :D) e si concede, invogliando anche le padrone di casa a mangiarlo, un ammazzacaffè da 550 Cal ogni 100 gr :D :D :D   Insomma, abbiamo fatto le tre porcelline!!!

Ieri poi, grandi acquisti al mercato. Con i primi saldi mi sono fatta un po' di regalini da sbavo. Visto che il mio misero armadio ha appena tre ante, ho applicato la mia solita tecnica: poche cose e assolutamente non doppioni di capi che ho già, niente colori bizzarri, niente tessuti poco traspiranti, niente paillettes e fiocchetti. Il primo bottino è il seguente:
- canotta grigia lunga con scritto in inglese "meglio tardi che mai" a 4 €
- camicina da baseball originale made in USA a 3 €
- sandali neri con zeppa 4 cm a 10 €
- pezzo sopra di costume a fascia nero, taglia S, a 8 €.
Guardare e ammirare, prego:


Un po' di cosucce carine - le zeppe mi mancavano, la scorsa settimana ne ho buttato un paio vecchio, distrutto!
Ed ecco come mi sta il pezzo sopra del costume!!!

Camuffare la foto mi sembrava il minimo sindacale, per un pelino di privacy e dignità :D

Non mi commento, ma di certo non mi lamento, anche perchè qui in questo scatto mi era diminuita molto la pancetta da gonfiore - ma fra uno-due giorni mi verranno le mestruazioni, quindi mi ritroverò con un po' di liquidi in eccesso!

lunedì 9 luglio 2012

Cose che capitano

Sto leggendo, nemmeno con molta attenzione, il libro "Smettere di fumare è facile se sai come farlo", e sono arrivata più o meno a pagina 40. In questo punto si parla di dipendenza da nicotina, ma anche del fatto che molti fumatori in molti casi sanno benissimo autolimitarsi, non fumando nell'auto nuova propria o dell'amico, o vicino ai bambini o in casa di chi non vuole che lo si faccia, eccetera. "Cavoli, è veeero", mi sono detta. Ma mi sono più stupita quando ho letto che molti tabagisti si accendono una sigaretta pur non avendo propriamente voglia di fumare. "Cavoli, è veeero! - mi son ridetta - Ma lo stesso vale anche per il cibo! E capita anche a me! Continuamente!!!" Ebbene si, anche ad una taglia media come me succede di mangiare o continuare a farlo per inerzia, pur essendo già sazia o pur non avendo i classici borbottii allo stomaco! E dire che, proprio all'inizio di questo mio blog, avevo speso fior di paroloni e frasine fighe quali "per dimagrire basta ridurre le porzioni, diminuire pasta e dolci, evitare a poco a poco le schifezze". Adesso invece questo libro, che sto sfogliando per pura curiosità visto che nemmeno fumo, mi ha messo davanti allo specchio facendomi pensare che se ancora non ho perso quanto avrei voluto è forse perchè a volte mangio senza appetito e senza necessità. Ah ah ah. Va beh, un po' di autocritica non fa mai male!

venerdì 6 luglio 2012

Jessica, siamo con te!

Ieri sera sono tornata da una mini vacanza da un'amica: quattro giorni in una città del nord Italia alternando pomeriggi in piscina, camminate salubri cittadine, visite a una mostra e ad una pinacoteca, letture, capatine nei negozi del centro. A pranzo, quattro volte su cinque ho mangiato un panino (con prosciutto, frittata, formaggio o verdure) con un pomodoro a fette a parte e yogurth con un frutto, roba che dipendesse da me sarebbe il mio pranzo per la maggior parte delle mie estati.

Ora però mi rimetto al pc e subito scopro altre news sui vip inerenti a kg in eccesso o in difetto.
Stavolta il martirio mediatico è toccato alla graziosa Jessica Simpson, che ancora non ha smaltito i 23 kg accumulati durante la sua gravidanza, come invece fanno, a velocità supersonica, molte sue colleghe vip. Menomale che ha convocato un dietologo di fiducia, che le permetterà di ritornare indietro nel tempo dal punto di vista della taglia.
Ecco Jessy in tutte le sue burrosità:


In effetti in questo caso il suo look all-black sembra quantomai tattico per mimetizzare le forme, certamente generose. Ma qui vorrei dire due cosette, anzi tre. La prima, che Jessy ha trentadue anni, non è mica una ragazzina pur essendo ovviamente ancora giovane e nel fiore degli anni. Poi, che ha partorito il primo maggio, praticamente l'altro ieri, e soprattutto che se sta allattando è normale che ancora non si sia buttata su superdiete e palestra. Terza cosa, al di là del fatto che è infloridita ma non certo brutta, ha davvero tutto questo bisogno di rimettersi in forma a tempo di record? E' davvero peggio un caso come il suo rispetto a quello, esemplare direi, di Victoria Cornucopia Beckham, rientrata nella taglia 38 poco dopo il quarto parto per la semplice soddisfazione di non farsi vedere con un po' di ciccetta?