sabato 12 settembre 2015

Grazie Roberta, grazie Flavia! E bravo il Tg5

Stanotte quasi non ci potevo credere. E invece è tutto vero: dopo che Flavia Pennetta aveva superato la n° 2 al mondo Simona Halep in appena un'ora di gara, Roberta Vinci ha battuto in rimonta addirittura la divina Serena Williams, rendendo possibile una finale tutta italiana agli Us Open di New York.
E' stato quasi commovente oggi vedere il Tg5 delle 13 esordire proprio con questa bella notizia di sport al femminile, chissà che in futuro non dedichino man mano più spazio anche ad altre attività sportive diverse dal calcio ma in cui i nostri atleti strappano via via risultati interessanti se non "medagliati"...ma è stato meraviglioso vedere Flavia e Roberta imporsi su avversarie nettamente favorite grazie al loro bel gioco, più fantasioso e imprevedibile, più avvincente ed elegante.... e poi Serena cara, va bene che sei bravissima e la prima in questo globulo da oltre due lustri e che siamo tutte con te e i tuoi 70 adorabili muscolosissimi kg, ma almeno a me avresti rotto un po' le scatole con lo stracciare le tue avversarie in buona parte con la tua fama prima e con la tua potenza muscolare dopo.




In questi due scatti posso assicurarvi di avere il sedere al 90% somigliante con quello della giunonica Serena, che fortuna sua è alta e bella proporzionata. Io no.

martedì 8 settembre 2015

Ci voleva Bono per pronunciare questa verità? Forse...

"E' inaccettabile" che la direttrice del World Food Programme, Ertharin Cousin, debba andare "con la borsa dell'elemosina dai 150 Paesi che rappresentano Expo" per trovare i soldi che servono a nutrire chi ha bisogno, e che ora ci sia il rischio di dover tagliare il programma di sostegno ai rifugiati siriani in Giordania per mancanza di fondi. C'è già abbastanza cibo, il problema è la mancanza di volontà di distribuirlo. Io solo una rockstar, mentre lei è una vera eroina".


Ribadisco il concetto che più mi preme: c'è già abbastanza cibo, il problema è la mancanza di volontà di distribuirlo.

Aggiungerei anche: "secondo le effettive necessità personali e nazionali".

Che bravo Bono Vox, epico cantante degli U2, che alterna superconcerti ed attività politico-umanitaria, che fa innamorare donne e uomini e si prodiga per alleviare la fame nel mondo, l'Aids e il debito dei paesi africani. Ma bravo soprattutto a dire una cosa tanto elementare quanto trascurabile: di cibo il mondo è pieno, è che bisogna donarlo a chi non ne ha. Alla faccia dei padiglioni che, sotto certi versi giustamente, propongono e meditano nuove soluzioni per incrementare le colture e aumentare le superfici coltivate nazionali, pur cercando di farlo nella maniera più ecologica e sana possibile.

Sarebbe stato bello se invece Expo non fosse mai esistito ed invece si promuovesse un ben più indigesto messaggio downshifter: rallentiamo, gente! Produciamo e inquiniamo di meno visto che già lo abbiamo fatto fin troppo (gli Stati Uniti dagli anni '80 vantano una straproduzione alimentare che si risolve in supersprechi e mega obesi, alla faccia di quei 40 milioni di statunitensi che non ricevono abbastanza Calorie... ma anche nella nostra Italia in crisi si coltiva sempre più terreno a cereali e granaglie per poi buttare via ogni giorno tonnellate di pane!!!!!) e perché siamo tanti, forse troppi ma sempre più affamati di consumo e consumismo, più ignoranti, maleducati e menefreghisti! Riaccendiamo cuore, cervello e coscienza! Risparmiamo acqua, terra, aria, cibo ed energia, che non sono mica eterni e non basta certo tirare fuori il portafoglio per giustificare le nostre leggerezze! Riduciamo lussi e vizi, ridimensioniamo le nostre esigenze, accontentiamoci di meno fino ad avvicinarci il più possibile al necessario e smettiamo di condividere foto, filmati e altre scemenze e anzi condividiamo ciò che abbiamo di utile e vitale con chi non ha nulla o quasi!

Ma ahimè, ahinoi comuni mortali.... noi che abbiamo tanto ma facciamo comunque sacrifici nel quotidiano, che lottiamo tra esami e bollette, tra contratti cococo e mancanza di parcheggi, tra social network e piccolo volontariato, con un occhio un po' pigro ai rifiuti da separare e con lo stomaco chiuso di fronte alle immagini dei telegiornali, non dovremmo andarci noi all'Expo, spesso con un biglietto acquistato online in sconto: dovrebbero andarci i pezzi grossi della politica e dell'economia, i deputati che collezionano decine e decine di assenze al lavoro perché si dedicano al loro terzo impiego dove hanno infilato anche i familiari, i numeri "uno" e anche "due" delle grandi banche e delle grandi fabbriche trasferite nei paesi poveri per risparmiare sulla forza lavoro, i boss della Coca Cola e della Mc Donald's (non però per fare ulteriore cassa), delle grandi case automobilistiche, delle armi, delle maggiori case farmaceutiche (quelle che non vogliono farsi clonare tante medicine destinate al Terzo Mondo) e, già che ci siamo, tutti coloro ritenuti ricchi dalle statistiche di Forbes&Co.

Ma per sanare questo povero pianeta e debellare la fame non basterebbero mille anni di convincimenti. Ed è già tanto se tra trenta avremo ancora acqua potabile.