giovedì 25 ottobre 2012

Il diritto di mangiare poco - Top ten di motivi, tutti legittimi e degni di rispetto, di questa arroganza

Non siamo tutti uguali. Per tale motivo, l'ideale sarebbe assumere per ognuno un atteggiamento leggermente personalizzato o, più semplicemente, un certo rispetto per esigenze, desideri, necessità, volontà.
Lo so che la mia argomentazione odierna è una grossa banalità, ma trovo ancora più grossa l'assurdità di certe situazioni in cui mi ritrovo anche adesso che non ho più dodici anni.

Mi spiego: ieri mi sono fermata a pranzo dalla mia prozia (dopo averle riportato a casa la nipotina da scuola), una casalinga dolce, amorevole e iperlavoratrice, di quelle che a quasi 80 anni ancora cuce, lava, ripara, pulisce, cura giardino e orto, rassetta e, soprattutto, cucina. La decisione di mangiare da lei era dovuta al fatto che nel primo pomeriggio avrei portato la ragazzina a danza. Purtroppo, come altre volte - non numerose per mia fortuna - mia zia ha cercato di maggiorarmi le dosi nel piatto, dalla pasta al contorno. Ahimè ho dovuto cimentarmi in DUE infantili braccio di ferro verbali del tipo "prendi un altro pezzo di X - no grazie zia - dai prendine ancora - no grazie zia - dai prendine ancora - no grazie zia davvero davvero davvero", con mio grande imbarazzo. Perché essendo maggiorenne con gli interessi, per non dire bella che adulta, davo e do per scontato, come tutti, di avere buoni motivi se non voglio mangiare tutto quel che mi mettono sotto il naso. Mia zia comunque è stata ben contenta di darmi insalata e doppia dose di cavolo, però so che se avesse potuto mi avrebbe fatto mangiare tutti i tre i secondi che aveva preparato. E col pane, si, perché non si è fatta scappare il fatto che non l'avessi nemmeno annusato.
La cosa buffa è che anche oggi sono ritornata là per riportare la nipotina. In mancanza di accordi sul rimanere a desinare o meno, davo per scontato il ritorno a casa mia, lei invece pensava che sarei rimasta. E il dialogo che segue, giuro, per me è stato imbarazzo puro.
V: "Ciao, ecco qua la Martina sana e salva...buon pranzo e a presto!"
Z: "Ma come, non rimani con noi?"
V (arrossita per le 5 paja di occhi puntati contro) : "Eeeeh no zia, ma grazie..."
Z: "E perchè?"
V (ormai amaranto) : "Ehm....ehm....ehm...".


Menomale che mi è venuta in aiuto la mia biscugina, che ha detto alla madre di lasciarmi andare a fare le mie cose.

Già, quali sono i motivi per cui una persona mangia poco? Non è certo per la dieta, perchè un pasto a base di cibi sani e genuini non fa certo danni. Ebbene, si legga.

10 - Il corpo "non richiede" di mangiare tanto. Che si prendono a fare due piatti di pasta, quando si sa che ci si sazierà con la metà? Per ritrovarsi con un'orribile sonnolenza da digestione?

9 - Non aver bisogno del contrario. Magari quel giorno si ha meno da lavorare e si torna a casa prima di altre volte, quindi troppa benzina nel serbatoio è, appunto, troppa.

8 - Un disturbo maggiore, come è effettivamente il mio caso, e la zia lo sapeva. Da un mesetto ho una specie di gastrite nervosa, per cui non ho quasi mai fame. Addirittura salto sempre la merenda, che per me è un sempreverde. Dovendo però fare pranzo e cena anche per non svenire, devo però diminuire le mie già non eccessive dosi e ovviamente non riesco a buttar giù i classici "avanzi di vassoio". Per una volta verranno buttati, oh!

7 - Scarsa fame o sazietà preesistente. Capita ogni tanto di fare colazione tardi o di mangiare al lavoro ad un buffet per un compleanno o un matrimonio e quindi di non essere proprio nella giornata giusta per darsi ad un lauto pranzo. Se poi un soggetto normopeso dice di avere poco appetito, perchè gli altri si insospettiscono subito?

6 - Tecnica personale. Faccio parte della categoria di coloro che mangiano con bocca e stomaco piuttosto che con gli occhi. Chi dice che se ora prendo poca pasta, non ne riprenderò ancora fra cinque minuti? O devo per forza colmare subito il piatto?

5 - Estraneità a certe mentalità e conseguenti comportamenti. Non siamo in tempo di guerra né di carestia e ormai l'equazione grasso=bello la si può mettere in soffitta...o anche nel tritarifiuti. Nel terzo millennio il cibo non deve più essere l'unico bene da offrire. E poi, basta con il cofanismo*!


4 - Malumori, dispiaceri, preoccupazioni. Ovvero, le cause psicologiche più frequenti del poco appetito, specie se il soggetto in questione non è un amante della tavola. Una banalità che molti ignorano.

3 - Scarso piacere contingente. Non tutti mangiano tutto ovunque con chiunque. Se poi capitano proprio quelle portate di cui si farebbe volentieri a meno e magari sono pure sgradevoli, rimpinzarsi è davvero una chimera.

2 - Reazione indotta. Vedasi il classico della ragazza cresciuta in un ambiente bigotto che cambia partner nemmeno fossero calzini. Certe cantilene servono solo ad ottenere l'effetto contrario, sia fisicamente che mentalmente. E anzi, fanno venir voglia di farlo apposta: la disappetenza non prevede tolleranza a oltranza.

1 - Relatività. Il poco della zia è il giusto mio, il giusto della zia è il troppo mio. E comunque tengo per me le mie impressioni sulle abbuffate dei miei commensali. Non do grande importanza al cibo, specie in questo periodo. Non vado certo a pranzo dalla prozia perché "ha fatto cose buone e ce n'è a sufficienza per tutti" come crede lei, ma nemmeno, soltanto perché siedo al suo desco, posso straziarmi lo stomaco solo per farla contenta. La dieta? Ormai non c'entra un beneamato, davvero.

* parola usata da Paolo Villaggio in un'illuminante intervista; con questa il comico genovese indicava una tendenza del passato, non ancora caduta, che consisteva nel dare ai figli grandissime porzioni (cofanate, appunto) di cibo, pasta in primis, per compensare una privazione forzata. 

venerdì 19 ottobre 2012

Scuse, cronache ed un bel nudo maschile!

Perdono, perdono, perdono. Avrei voluto parlare del regista Tony Scott*, scomparso esattamente due mesi fa, potrei commentare il recente abuso di alcol di Nina Moric, potrei spendere due parole sui morti di Beirut, invece...

Un sito riporta oggi un commento piuttosto velenoso e malizioso di Gabriele Albertini, eurodeputato ed ex sindaco di Milano, a proposito di Nicole (che bel nome, neh?) Minetti, secondo il quale se lei si dimettesse riceverebbe subito una proposta di lavoro dal regista dell'eros nostrano Tinto Brass.
Forse che Gabry abbia parlato per esperienza diretta dopo una sua certa "espoliazione" di qualche anno fa?



Qui in effetti aveva i suoi bravi slip, però..... Forse qualcuno ne ricorda la divertente parodia di Teo Teocoli...E dire che ho razzolato sulla rete per ben dieci minuti prima di trovare solo questo miserrimo scatto!


*Ieri mi ero messa a sfogliare filmati di gatti scottish folder su Youtube; poi ho riguardato fotogrammi dal film "L'apparenza inganna" dove appunto ne compaiono due; poi ho cercato su Wikipedia notizie di questo film; poi ho saputo dell'esistenza del McGuffin; poi ho voluto leggere il McGuffin di "Pulp Fiction" e da lì ho letto la scheda dedicata alla vita e alla carriera di Tony Scott, che aveva collaborato appunto con il regista di "Pulp Fiction" Quentin Tarantino...E mi sono ricordata della tragica scomparsa di questo regista e del mio mancato tributo a lui, poichè il 19 agosto ero in vacanza in Irpinia ad un folk festival (e quella sera suonò Francesco De Gregori)... Se guadagnassi tanto per quanto il mio cervello saltabella fra cinema, libri, musica, gatti e c@zz@te sarei milionaria!

venerdì 12 ottobre 2012

Ex colleghi - Vic - Parte terza

Ecco un altro capitolo delle mirabolanti disavventure della mia ex collega Vic. La quasi ventunenne proveniente dalla terra di Vlad l’impalatore è stata infatti una rara dimostrazione di quanto le parole siano scollegate ai fatti, oltre che impastate di un eccesso di presunzione, sicurezza e temerarietà. E l'ipotesi di eventuali smentite alle sue idee e ai suoi progetti non la sfiorava mai... ma le smentite si. Nemmeno avesse vissuto a Versailles fino all'altro giorno, bah.

Una delle nostre discussioni migliori fu quella incentrata sui capufficio. Non ricordo nemmeno come nacque la disputa. In breve sostenni che a volte, in certi ambienti lavorativi importanti e delicati, se il dipendente fa una scemata è ammissibile che il capo lo riprenda, anche in malo modo: fa parte della vita, e non solo di quella professionale. Le feci l’esempio di Emilio Fede e dei modi bruschi con cui in diretta brontolava i collaboratori poichè al di là di tutti i difetti che gli si possano riconoscere, c’è da dire che EF è un giornalista con mezzo secolo di esperienza sulle spalle e ai tempi era direttore del TG4, per cui ritenevo ammissibile che si arrabbiasse quando qualcuno in diretta faceva confusione o mancava un collegamento (e quello che diede a Paolini il microfono invece dell’auricolare? Che risate!). E tutto sommato, per un collaboratore di un programma televisivo a diffusione nazionale (l'equivalente, per un calciatore ventenne, dell'esordire nell’Inter anziché nell’Atletico Marrubiu) venire rimbrottati e beccarsi qualche parolaccia a caldo per un errore oggettivo non mi sembrava la fine del mondo o chissà quale abuso di potere. Vedasi anche “Il diavolo veste Prada”.




La reazione di Vic a questo mio pensiero fu come se l’avessero morsa tre tarantole nello stesso tempo: “Eh no ma che dici ma non è giusto quelli sono al lavoro a faticare e lui li insulta dice brutte parole offende davanti a tutti ma chi si crede ma chi è il dio in terra ma come si permette ci vuole rispetto per collaboratori dipendenti anche se ultime ruote del carro no così non si fa io poi non mi farei trattare così gliene direi ma chi si crede mi deve portare rispetto a me e al mio lavoro…”
“Vic non hai capito, Fede si arrabbia quando i suoi subalterni fanno effettivamente una stronzata, mica tanto per insultarli, e quelli non possono certo rispondergli lì in diretta…”
“No in diretta no però dopo a parte si che devono rispondere perchè no lo prendi e gli dici signor Fede volevo dirle non può trattarmi così insultarmi davanti a tutti io mica sono un suo schiavo un oggetto sono una persona da rispettare anche se io collaboratrice e lui direttore…”
“Ma quel che succede dietro le quinte non lo sappiamo, magari dopo si scusa, però in diretta se scappa una parolaccia che sarà mai...ma guardiamo i subalterni: se uno vuol far carriera nel giornalismo, come in qualsiasi altro settore lavorativo, di partaccioni così ne avrà lastricata la vita mi pare… se poi si lavora in ambienti particolarmente rilevanti gli incarichi, gli stipendi e le responsabilità sono anche maggiori…e quindi anche il rovescio della medaglia non è da meno…Sai quante parolacce a gratis mi sono presa io in 27 anni?” (alla fine, sorridendo)
Eh ma che c’entra il rispetto per la persona viene prima di tutto e quello mica può insultare uno così solo perché è un collaboratore ed è più giovane ed inesperto e fa un errore…”
“Se uno sbaglia io invece la penso all’opposto… Ma poi scusa, lo sanno anche i cani che Fede si incazza facilmente, e allora ci stiano attenti, no?… Comunque, se ci pensi, anche nel negozietto più scadente, anche nell’albergo più modesto ci può essere il padrone che fa sgobbare e ogni tanto dice pure le parolacce…Io poi ti dirò, se fossi giornalista e avessi la possibilità di lavorare nella redazione di Emilio Fede, ci penserei bene prima di rifiutare…”
“Ah ma come lavorare da lui io no mai e poi mai è uno stronzo antipatico sta sul culo a tutti non piace a nessuno quando tratta male i collaboratori sarebbe da picchiare ma perchè non va in pensione…”
“Questo è un altro discorso...E comunque, è vero che sta antipatico a tutta Italia, ma che credi, mettiamo per assurdo, che domani Fede venisse nella nostra città come turista e passasse per il centro, forse che non si troverebbe attorno minimo una decina di persone che vogliono conoscerlo, farsi una foto con lui, avere un autografo e, perché no, raccomandargli un figlio, una figlia, un nipote? Mica dico tutti eh, ma una decina di persone su centomila?”
“Ah no ma che dici ma che dici io comunque mai e poi mai…”

Il bello è che Vic non è inevitabilmente immune da parti a culo, prese a torto o a ragione e in ogni lavoro che ha fatto, compreso quello al negozio di abbigliamento dove ci siamo conosciute. E ad agosto se le prese anche dal padre ultrasettantenne del proprietario, che veniva ad aprire il negozio: questo borioso maschilista arrogante la stuzzicò più volte dal niente, se diceva una taglia la correggeva davanti alla cliente quasi ridicolizzandola, se lei iniziava a contrattare una vendita arrivava lui e disfaceva tutto in quattro parole, se lei andava a prendere un resto nel cassetto dei soldi lui le chiedeva come mai sapesse dove fossero i soldi, se stava zitta in disparte le chiedeva dove fosse finita la sua parlantina tagliente.


Inutile dire che lei, inevitabilmente, ha dovuto ingoiare anche quei rospi, per l'ennesimo lavoretto senza nessuna prospettiva di carriera nè di grandi guadagni.



mercoledì 3 ottobre 2012

A Fiorito della dieta non importa un bel nulla

Ma che strano questo mondo! Con quante persone che cercano di seguire diete o almeno di non ingrassare, ce ne sono altre che se ne fregano altamente di tutto ciò e magnano, magnano, magnano, espandendosi a dismisura. Una di queste è Franco Fiorito, che ha acquisito una bella taglia XXXL e oltre anche grazie a danaro pubblico. Si, perchè  il sovracitato politico di AN e del PdL, ex sindaco di Anagni, è adesso l'ex capogruppo del PdL alla Regione Lazio, appena incarcerato per reato di peculato in seguito a indagini sui fondi del partito. Tralasciando le sue imprese politiche, filofascismo incluso, il già benestante di famiglia FF è uno che ha sminestrato soldi in bonifici, transazioni e pagamenti per sei milioni di euro, ha intestati terreni e fabbricati, possiede case e una villa abusiva sul Circeo, auto non solo blu e barche, conti in Italia e all'estero.....Ed è una superstazza: 180 kg per 1,91 m!
Indoviniamo come FF, detto Er Turco, più noto come Er Batman, è arrivato a farsi un IMC di quasi 50??


Qualche regalo in enoteca un po' esagerato? I bignè allo zabajone?
I menù troppo succulenti ("Il Mattino" ha pubblicato online la mappa dei ristoranti frequentati da FF a Roma: http://www.ilmattino.it/foto/regione_lazio_le_cene_di_fiorito_la_mappa_dei_ristoranti/0-9492-221106.shtml) ?
O forse sono stati gli weekend a Porto Cervo, e magari anche la vacanza in due spa della Costa Smeralda a farlo arrivare a quasi due quintali??
NON DITEMI CHE SONO STATE LE OSTRICHE, CHE HANNO SOLO 57 CAL OGNI 100 GRAMMI!...Perchè se così fosse, vuol dire che si è divorato tutti gli allevamenti della Bretagna!!!


La madre di FF però ha giurato in un'intervista che suo figlio "ingrassa per il nervoso" e oltretutto fa una vita morigerata, non fuma nè va in locali o discoteche, uno bravo e intelligente come lui, che a tre anni leggeva giornalini e in terza media è stato promosso con "eccellente"!!!

Ma che disdetta però! Io che raccomando porzioni limitate e weekend con pochi carboidrati, che predico una nutrizione lenta e razionale, calibrata e meditata, che sconsiglio spuntini e aperitivi, che aborro gli sprechi e che non tollero i pasti fatti per noia, mi tocca leggere che esistono mangioni golosoni arraffoni come FF, che dei messaggi del mio blog se ne fa una beffa e poi ci mangia su!

Ah, la domanda "come ha fatto FF a pagarsi tutta 'sta robba?" viene di conseguenza, ma è talmente retorica che mi fermo qui.