mercoledì 29 giugno 2016

Primi sei mesi su Facebook: stranezze, noie, pro e contro

Ebbene sì, anche io ho ceduto all'ape regina dei social network: mi sono iscritta a Facebook e messa sotto con condivisioni e pollici in su. Non che ne sia rimasta più di tanto contenta o ammaliata: ho aperto un account a nome mio, su suggerimento di un affabile collega, solo per motivi lavorativo-marchettari, stop, e posso dire di essere social a modo mio. Non ho infatti un'immagine profilo ma soltanto una di copertina dedicata ad un grande del cinema e che dubito che cambierò mai....al più posso toglierla. Ho messo una data di compleanno fasulla, ho evitato di specificare città, parenti, studi e altri dettagli personali e soprattutto mi sono resa visibile solo agli amici, che attualmente sono ben al di sotto delle cento unità, di cui molti autocandidatisi. Da brava iper riservata al limite della schiva, oltre che molto diffidente di questo guazzabuglio di dati personali sensibili o comunque privati, non ho mai scritto pensieri o riflessioni o raccontato un qualsiasi episodio di vita come invece vedo fare continuamente, non senza briciole di scetticismo: la mia pagina sembra quindi una specie di Cernobyl dove spero si fermino meno curiosi possibili, l'importante è che circolino le cose che condivido, per il bene della mia azienda.

Per quanto introversa e distaccata da questo mondo virtuale caotico, dove continuamente vengono propinati prodotti, amicizie, messaggi e immagini quasi senza distinzione, mi sono successe alcune cose a dir poco bizzarre:
1) Mi hanno quasi subito chiesto l'amicizia il mio ex capo sadico ed un conoscente divenuto mezzo stalker a causa di alcuni messaggi e email per avere delle foto. Rifiutato il primo, rifiutato e poi bannato l'altro. Quando si dice che i c0gli0ni vanno a coppie....
2) Dopo la pubblicazione e condivisione di un mio articolo con 3000 e passa visualizzazioni, mi ha chiesto l'amicizia un mio ex compagno e bullo delle superiori, che mi perculò ben bene assieme ad altri tre infami per almeno tutto il biennio e che non vedo da oltre due lustri. Rifiutato ovviamente: non ha cercato la mia amicizia in un quinquennio con incluse due gite di più giorni e lo va a fare ora forse perché ho avuto 5 nano secondi di social fama?? Ma v@ff@nculo, va'.
3) Un collega di un'altra azienda mi ha scritto sul mio diario chiedendomi se poteva far comodo una figura professionale come lui... Ma cavoli, lavoro qui da due mesi come collaboratrice saltuaria, mica mi occupo delle assunzioni!
4) Ho smesso di seguire un social amico perché non faceva altro che condividere cose xeno/omofobiche e a volte anche razziste come pure foto di vari culi, tette e fichette con didascalie da vergognarsi solo a guardarle... Che schifo!!!
5) Nel periodo del referendum e delle elezioni ho fatto un'overdose soft prima di articoli su vantaggi e svantaggi del si come del no e poi dei candidati coi rispettivi schieramenti politici, promesse, obiettivi e teatrini vari.
6) Attraverso un post "ricordo" ho scoperto un commento di 4 anni fa di un mio conoscente ed "amico da social" (per politica lavorativa), in cui mi "malgiudicava" come persona e come professionista. Lì per lì ho sentito un tuffo allo stomaco dalla rabbia e dal fastidio, ma poi mi sono calmata e gli ho fatto cancellare quel commento tramite un conoscente comune. Ma io dico!!!
7) Se non si potrà mai conoscere pienamente una persona nemmeno standole vicino una vita, con Facebook spesso si può conoscerne stato civile e nucleo familiare solo guardandone la foto profilo. Cosa per me strabiliante quanto disarmante.
8) Se molte ragazze sono avare di parole, cogitazioni e gesti dal vivo, è notevole come sui social non esitino a postare perle come autoscatti in costume senza reggiseno, post sul ritorno delle mestruazioni dopo un'amenorrea, resoconti di aperitivi con amiche a ridere del coniuge costretto a casa col pargolo. Foto di tatuaggi appena impressi sulla pelle, con tanto di sangue che cola e tatuatore sudato che si sfila i guanti, diventano bazzecole in confronto.

Sono comunque tiepidamente contenta di essermi iscritta. Alla mia maniera faccio sentire la mia voce in un contesto ben preciso, con uno scopo ben definito e senza svendere niente della mia sfera personale. Grazie alle limitazioni non temo altri rompiscatole: due click e sono fuori dai giochi. E se fra i contro ci metto appunto il continuo eccesso di indiscrezioni altrui, aria fritta e foto di animali teneri come di sexy modelle ammiccanti, fra i pro ci metto vignette, battute e commenti sul calcio degni di un bar sport: a piccole dosi e in pieno Europeo, con questa bella Italia ai quarti, ci stanno alla grande!