venerdì 15 marzo 2019

Fridays for Future, ma impegno soprattutto in tutti gli altri giorni!

Appoggio e sostengo gli studenti di tutto il mondo che stamani hanno saltato la scuola per protestare contro i governi per sensibilizzarli sul clima, dando un seguito alla proposta della giovane svedese Greta Thunberg, per chiedere fortemente di attuare in modo concreto le belle parole dette al precedente accordo di Parigi del 2015. Perché nei congressi internazionali, che si potrebbero fare anche in videoconferenza, si è tutti d'accordo su cosa fare, ma poi finita la festa bisogna mettersi subito al lavoro.

Ma in soldoni è proprio quello che vorrei facessero gli studenti stessi dopo questa mattinata/giornata: che ogni giorno fossero davvero loro i primi attori di un mondo più ecologico, nel loro piccolo.

Parole banali? Forse, ma vere. Probabilmente io e i miei coetanei siamo stati gli ultimi adolescenti green perché andavamo a scuola in bicicletta, viaggiavamo in auto a bassa cilindrata, riciclavamo soprattutto la carta e riutilizzavamo vestiti e libri dai nostri fratelli e cugini più grandi. E anche da adulti continuiamo a farlo in famiglia mia. 
Ma le generazioni nate a metà degli anni '90 si sono ritrovate un benessere maggiore, un consumismo amplificato, una tecnologia sempre più diffusa e ahinoi una minore sensibilizzazione per il risparmio energetico. 
Come fare a dire ad un adolescente di tenere spento l'iphone per evitare di ricaricarlo tre volte al giorno o di non farsi la doccia sette giorni su sette, quando fino a ieri l'ha fatto con la stessa naturalezza del respirare e quando le stesse famiglie non li sollecitano più di tanto all'economia, forse per non ripensare alle ristrettezze passate? E vogliamo parlare dei bambini più piccoli? Inutile regalare loro le ecologiche costruzioni di legno se poi permettiamo che consumino decine di album da disegno per scarabocchi anti noia.

Quindi ricapitoliamo: oggi gli studenti hanno protestato per sollecitare i governi inoperosi ma tutti quanti siamo colpevoli ogni giorno, per periodo storico o mala educazione, noi 35-60enni per non aver educato bene (mettendo qualche paletto) i minori, e questi ultimi perché chissà se davvero da oggi, dopo la parata fra cartelloni e selfie separeranno di più i rifiuti, useranno di più la bicicletta, controlleranno gli sprechi di energia. Però sono i politici che dovrebbero premere sui colossi mondiali, controllare le grandi multinazionali che più inquinano, vigilare sulle emissioni eccessive, livellare gli sprechi, incentivare il riciclo, tassare gli scorretti.

La vedo dura per questo povero pianeta, ormai impossibile da salvare ma non da risanare.

Nessun commento:

Posta un commento