lunedì 15 aprile 2019

Il cinema è arrivato secondo anche stavolta, vincono i mutilati consenzienti di Palermo

Stamani, in cronaca.

Niente male direi. La realtà supera quasi sempre la fantasia di cinema e televisione, già lo sapevo e lo avevo detto anche usando come termine di paragone il pacchiano "Beautiful".

Questo episodio di truffe, soldi e mutilazioni consenzienti mi ha richiamato il film "Pietà" del mio amore coreano Kim Ki-Duk, col quale riprese a scioccare il mondo, dopo la per così dire tregua dell'autobiografico docufilm "Arirang". 
"Pietà" vinse a Venezia il Leone d'Oro come miglior pellicola nel 2012. Protagonista della storia lo scagnozzo di un usuraio che mutila sventurati debitori per saldarne i conti: una volontarietà estorta quindi quella dei mutilati, deturpati nel corpo, nell'anima e nella dignità anche se liberi dalle grinfie del debito... e anche il finale è molto più "umano" e "giusto" della realtà. Fra tempi e paradossi della giustizia italiana, non è improbabile che molti dei 42 fermi si dissolvano in bolle di sapone o in soluzioni di compromesso per poi continuare come se nulla fosse. Invece nell'opera di KKD, violenta e spietata più che mai, allo spaccaossa andrà a finire decisamente male.

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