martedì 24 luglio 2018

Unghie smaltate, fra fake e ricordi

Notizia nata per smentire una fake news, piuttosto che per pura informazione, quella secondo la quale l'immigrata Josefa non aveva smalto sulle unghie durante il suo terribile viaggio per le coste europee, concluso poi su quelle della Libia dove è stata soccorsa attaccata ad una zattera, divorata dalla fatica e dal terrore e con a fianco alcuni cadaveri.

Lo smalto di colore rosso era stato messo da alcune soccorritrici nelle ore successive al salvataggio della donna camerunese, al semplice scopo di calmarla, distrarla e farla parlare.

E non so perché, stamattina invece che nei giorni precedenti, il mio cervello ha elaborato un ricordo come una slot machine, che risale ai primi di luglio del 2013, esattamente cinque ani fa, durante quella che chiamo la mia aestas horribilis.

Ero all'ospedale, con mio padre e mia cugina all'epoca neomamma, per la vigilia dell'operazione ai diverticoli a mia mami, dopo due mesi e mezzo di un calvario di dolori addominali, mancanza di appetito, nausee mattutine e conati (che sovente mi facevano da sveglia) e dieci chili persi. Un'operazione che a sentire alcuni dottori si sarebbe dovuta fare a settembre, "così è più fresco", anche se probabilmente la paziente in questione non ci sarebbe arrivata visto che ha sfiorato la setticemia.

Insomma eravamo là in quella stanza tutto sommato accogliente, sollevati perché il giorno dopo avrebbero "sistemato" mia mami, quasi incredula dopo tanti "no". L'infermiera aveva dato alcune istruzioni sulla preparazione all'operazione. Via anelli e collanine, via tutto, la paziente sarebbe rimasta davvero nuda, neutra, asettica. Tutto giusto, per carità. Neanche ricordo bene i particolari, tirai fuori dalla borsa un flacone di smalto rosso, lo feci appena vedere a mia mami, che stava parlando con mio padre, e iniziai a metterglielo sulle unghie dei piedi, come lei era solita fare ogni estate.

Mia cugina fece per aiutarmi, senza dire nulla, tenendo delicatamente le caviglie di mia mami, che se ne stava ferma ferma, un po' sorpresa ma anche contenta di questo piccolo restylist.
Stupore silenzioso e guardingo anche sul volto di un'altra infermiera entrata in stanza per lasciare un foglio, come chi vorrebbe dire qualcosa, anche una semplice osservazione o una battuta, ma non trova il guizzo giusto per farla.

Ricordo di averlo steso con calma e compiacimento, quello smalto rosso, perché anche se l'indomani l'operazione sarebbe stata difficile e il recupero ancor di più, quel gesto apparentemente frivolo e superficiale era il primo step verso il ritorno alla normalità della mia genitrice...

   
Mesi dopo, passeggiatina col nipotino <3


...andava fatto insomma, volevo farlo, volevo che mia mami ce l'avesse e che lo vedessero, anche soltanto alcuni medici e assistenti.

2 commenti:

  1. In realtà come passi da seguire per il pre-operatorio c'è la rimozione dello smalto per unghie per far sì che i medici si possano accorgere di un cambio nella colorazione della pelle sotto l'unghia sintomo, probabilmente, di un'errata vascolarizzazione alle vie periferiche. Se fossi stata io l'infermiera vi avrei subito bachettate :D

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  2. Avrei accettato di buon cuore la bacchettata, legittima come il mio diritto a ridare identità a quel fantasma che era mia mammi... Ma nessuno ci ha detto nulla, bah!! Ultimo dettaglio di un' "avventura" clinica piena di ombre?!?!?

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