giovedì 11 ottobre 2018

L'Evian griffata Ferragni? Non mi bagna

Bottiglie in vetro di acqua Evian con logo disegnato dalla fashion blogger Chiara Ferragni a 8 €. 

Grida e post scandalizzati o pseudo ironici a riguardo: esagerazione, schiaffo alla miseria, sberleffo a chi non ha acqua e muore di sete.

A me è scivolato come una goccia di pioggia.
Perché ho una visione venturiana della vita, ne vedo il totale delle contraddizioni, stranezze, diversità di vedute che convivono assieme nonostante i pensanti contro. Come le famiglie arcobaleno: esistono, dunque sono famiglie anche quelle, non vedo perché negarle.

E' da quando sono ragazzina che vedo persone di ogni ceto sociale, dall'operaio al borghese medio al figlio di professionisti, spendere e spandere anche per cose inutili e magari pure brutte. 
Quelli che hanno armadi pieni pur mettendo sempre le stesse cose. E quelli che hanno fatto "una pazzia" sganciando cifre per regalarsi articoli assurdi, esagerati o eccessivi, di quelli che si usano poco e sempre col timore di rovinarli? Visti e rivisti.

Poi si, la crisi, le crisi, il mercato asiatico, il dilagare del low cost. Ma i generi di lusso persistono e pochi, che siano poveri, borghesi o ricchi, vi rinunciano. 

Ci siamo già dimenticati le maxifile ai grandi store di tutto il globo per i saldi? O per i modelli di iPhone, iPad, iwatch via via usciti negli ultimi dieci anni, anche in periodi critici come a ridosso delle vacanze estive?

Nessuno ha mai fatto caso a quanti capi di abbigliamento firmato in ottimo stato, a volte ancora con l'etichetta, si trovano ai mercati dell'usato? No? Si vede che compra solo nei negozi, magari a prezzo pieno.

Ma io dico quindi, se la benestante moglie di un professionista (ci lavorava quel mio zio delle maxi spese) con studio da dieci dipendenti possiede una villa, quattro auto e tre armadi di vestiti griffati, quanto credete che possa possedere e spendere il figlio o il nipote di un imprenditore che fattura cifre a sei zeri? O quei super ricchi che potrebbero stracampare solo con gli interessi degli interessi che fruttano loro i conti in banca? 

E perché non farlo anche con l'acqua? Come non potrebbe esistere un'acqua a prezzo "da ricchi"?

"Ma l'acqua è un bene primario! Due miliardi di persone muoiono di sete e venderla a 8€ è una bestemmia!" dicono gli scandalizzati - e a pensarci il loghino easy della Ferragni non è neanche un bozzetto di Leonardo.

Ma questi scandalizzati, mi chiedo, dove erano quando ci fu l'Ice Bucket Challenge? Quante volte si fanno la doccia a settimana? E i rifiuti li separano? Evitano gli sprechi?

Bah, secondo me anche quelli nelle case popolari sprecano soldi, acqua, cibo ed energia e non se ne rendono conto. Figuriamoci i ricchi. E' un mondaccio, si.

E gli scandalizzati sono mai stati nei ristorantini vicino al Centre Pompidou a Parigi, dove 33 cl di acqua Evian s-logata costa 3,50€?
Ma lo sanno che al popolarissimo Conad c'è l'acqua Lurisia al costo di oltre 5 euri al litro?

E gli stessi hanno mai sentito dire che la nazione di provenienza dell'Evian da sempre spadroneggia economicamente, per usare un delicato eufemismo, le sue "ex" colonie africane?

O che certe coltivazioni intensive di frutta secca diventata di voga grazie alle ultime ricette e diete veggie richiedono uno sproposito di acqua per essere tirate su in maniera produttiva? ...il che si ripercuote con un effetto a catena sulla salute e sull'economia delle nazioni, quasi sempre del terzo mondo? - le vegan victim!

A furia di scrivere mi è venuta sete. Ma berrò la mia solita acqua di supermercato comprata quasi sempre in offerta perché, in questo mondo dalle mille sfumature di consumismo, per fortuna esiste anche il sottocosto.

2 commenti:

  1. Eh che sarà mai, almeno si crea un po' di lavoro anche a Napoli la stanno già plagiando per distribuirla coi Vu cumpra. Io ne ho comprata una boccetta che c'avevo gente a cena e mo' l'ho già riempita dal rubinetto per la prossima occasione

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  2. Il mercato vince sempre quindi brava la Ferragni

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