venerdì 17 novembre 2017

Ancora guai per Kevin Spacey + il finale de "I soliti sospetti" come "Pomodori verdi fritti"

Ancora guai per Kevin Spacey. L'attore statunitense con cittadinanza britannica che a ottobre era stato accusato di molestie, stupri, condotta immorale o disdicevole, adesso viene anche tacciato di comportamenti inappropriati.
L'ultima beffa insomma per un grande talento della settima arte, che si è ritrovato coinvolto nel turbine del vaso di Pandora scatenato dalle denunce di molestie e ricatti subiti da numerose attrici da parte del produttore Harvey Weinstein. E l'America, si sa, su due cose non scherza: sul fisco e sulle molestie sessuali. Come tanti prima di lui, da Michael Douglas a Tiger Wood, secondo Wikipedia adesso Spacey "si sta facendo curare", cosa che per noi europei forse sembrerà una mezza presa per i fondelli ma che per gli statunitensi è la soluzione oltre che buon metodo per mettere tutti a tacere.

In questi giorni, se da una parte non potevo che condannare il comportamento di KS - certo è terribile pensare che per un decennio abbia molestato giovani artisti, mettendosi alla stregua di alcuni preti - dall'altro non ho rinnegato un millimetro di ammirazione che avevo provato per lui nei pochissimi film in cui l'avevo visto recitare, ovvero "Seven" e "American Beauty", togliendo "Una donna in carriera" e avendo rimosso quasi completamente "L'uomo che fissa le capre". Per i blogger cinefili che ogni tanto capitano qui, giuro che sono anni che cerco "Americani", di cui ho visto solo la sfuriata iniziale, e non devo farmelo mancare assolutamente.

Qualche giorno fa ho riascoltato la canzone di Caparezza intitolata proprio "Kevin Spacey", in cui sono contenuti numerosi spoiler soprattutto di sue pellicole, incluso "I soliti sospetti"; ho anche letto i commenti in fondo al video; poi ho trovato su Facebook un post che parlava delle 50 migliori battute conclusive di film e nei commenti anche qui molti utenti citavano "I soliti sospetti". Ogni cosa me lo rammentava, mi ci rimandava e la mia curiosità cresceva... Quindi ho cercato su youtube....e grazie ad una botta di fortuna l'ho trovato in italiano, versione integrale! Non ci ho pensato due volte e me lo sono guardato!

Bello, bello, bello! Ignorandone il finale poiché non l'avevo sentito bene dalla canzone di Caparezza, mi sono goduta una pellicola con ottimi attori, spunto interessante, trama un po' a incastro, dialoghi taglienti. Finale col botto ma secondo me, che l'ho visto appunto 22 anni dopo la sua uscita nelle sale e quindi ero seduta sulle spalle dei giganti, meno imprevedibile di quanto mi aspettassi, se non altro perché 1) persone come Verbal sembrano ma non sono affatto stupide o svampite, perlomeno dal film ho avuto subito questa impressione, 2) se è Verbal a raccontare tutta la faccenda (ma la dirà la verità?), oltre che essere sopravvissuto al colpo, un motivo ci sarà, 3) di film in film si sono rivisti personaggi con finte menomazioni, 4) lo stesso finale di "Saw", ma perché no anche di "Pomodori verdi fritti alla fermata del treno", può essere illuminante.
Gli unici difetti di questo film mi sono sembrati i capelli di Stephen Baldwin e quelli di Gabriel Byrne, troppo ben colorati - e ridicoli - da sembrare parrucche ma anche certe inquadrature leggermente patinate: e che cavoli, io voglio rughe, capelli bianchi, polvere!

4 commenti:

  1. grande attore, grandissimi film. molesto? mah..... si vedeva anche dalla faccia ! :-)

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  2. Eheh, di certo è uno che "non la racconta tutta"!

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  3. però questa storia delle molestie mi ha rotto il cazzo

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  4. E infatti cerco di buttarla sull'aspetto cinematografico :D Che peccato che la produzione di "Tutti i soldi del mondo", film su Paul Getty di Ridley Scott, abbia deciso di rifare le scene con KS sostituendolo con Christopher Plummer!

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