giovedì 31 gennaio 2019

Juventus, Atalanta, cialde e ragione: dialogo flash col fidanzato

Post lampo meditato stanotte in preda ad una lieve insonnia.

Iersera, come ben noto, partita di Coppa Italia fra Atalanta e Juventus. Davide ed io la guardiamo con la stessa golosità con cui guardiamo il 90% delle partite di calcio, basta che una palla rotoli insomma - anche se cerco di fargli vedere anche qualche corsa quando si degnano di darne in tv.

Squadre in campo.
V: "Ma chi è l'avversario della Juve, l'Inter??"
D: "No, Atalanta"
V: "Ah dai....che bello se l'Atalanta vincesse la Coppa Italia quest'anno"
D: "Ma così la Juventus verrebbe eliminata..."
V: "Si, ma anche il mio povero Milan, che pure ci resterebbe peggio essendo già in semifinale..."

Sono all'acquaio a lavare i piatti ed ecco che l'Atalanta passa in vantaggio.
D: "...."
V: "Ah... beh, adesso l'Atalanta è più vicina alla conquista della Coppa. Caffè?"
D: "Ok grazie.... vuoi una mano ad aprire la cialdina? Dai qua..."
V: "Non si strappa sta bustina, ci vogliono le forbici..."
D (dopo mezzo minuto): "Si, ci vogliono le forbici, tieni..."
V: "Mh, è già la seconda volta che ho ragione stasera".

Seratona, eh?

lunedì 21 gennaio 2019

Ragazze, non permettete ad un sms di rovinarvi la vita!


Tanto vale usare questa immagine, si parla sempre di menzogne e illusioni!

Scrivo disgustata per il terribile servizio trasmesso iersera dal programma televisivo "Le Iene", in cui si è riparlato di blog e siti che incoraggiano a terribili comportamenti alimentari e vitali che rischiano di portare a disturbi come anoressia e bulimia. Ma il servizio è andato oltre e lo si è visto dalla testimonianza di una giovane minorenne, adesso diciannovenne, cui non sembrava mancare una vita normale e gradevole ma si è ritrovata vittima di un istigatore seriale. Costui, che frequentava gli stessi blog incriminati in cui è incappata la ragazza, ha iniziato a incoraggiarla a non mangiare e a rimettere con continui messaggi con lodi e complimenti (secondo i quali con le ossa in vista sarebbe stata più bella!!!) riuscendo a innescare un meccanismo mentale di ascolto, dipendenza e ubbidienza cieca che alla vittima sono costati oltre venti chili, la salute, il rapporto coi familiari, la regolarità scolastica.

In tutto questo scenario da film dell'orrore, la cosa che più mi fa rabbia, prima ancora del dispiacere, è sapere di tutte queste ragazze, quando non si tratta di ragazzine, che si fanno intortare dagli sconosciuti fino a permettere loro di manipolarle. E neanche tramite un vero rapporto umano, in cui c'è una frequentazione, no!!! Ma solo attraverso lo schermo di un computer o, peggio, del cellulare, compagno inseparabile della stramaggioranza delle persone per motivi lavorativi ma anche personali e relazionali. 

Mi fa rabbia che tante, troppe ragazzine abbiano bisogno di compagnia virtuale quando magari non si forzano di guardarsi attorno e apprezzare quella reale vicino a loro, dal familiare al compagno di scuola al volto che vedono ogni mattina al campo sportivo - e comunque ci sono anche i buoni libri, anche di antropologia e filosofia!

Mi fa rabbia che tante, troppe ragazzine "caschino come pere" di fronte ad un complimento estetico o peggio una dichiarazione di affetto fatti attraverso lo schermo di un cellulare, dietro al quale ci potrebbe essere chiunque, compreso un software o un algoritmo generati da qualche insano di mente - se non quest'ultimo: homo homini lupus.

Mi fa rabbia che tante, troppe ragazzine siano le prime vittime al macero di questa società dove bisogna essere sempre più belli, perfetti (per il genere femminile leggi magre con tettone), fashion, popular, social, ricchi, spendaccioni, attivi sessualmente, consumatori e in cui in poche hanno il coraggio, la forza e la fortuna di dire "io no".

Chiedo scusa se sono ripetitiva, avendo affrontato argomenti simili almeno una volta.

sabato 19 gennaio 2019

Per un'ora di invidia con Vanessa: la nonchalance di Wanda Nara


Siamo alle solite, ci casco sempre. Guardo più a cosa hanno gli altri senza soffermarmi sui miei punti di forza, ritrovandomi a pensare di dover inseguire, sempre e comunque, anche se in parte, modelli comportamentali. E si, un po' invidio.

L'altra sera, in un noto programma televisivo, un non meno conosciuto inviato porge un premio a Wanda Nara, procuratrice sportiva del calciatore e marito Mauro Icardi oltre che madre, modella, influencer, commentatrice televisiva. Bionda, belloccia, indaffarata, danarosa, famosa.

Ma io a Wanda non invidio la notorietà, la bellezza, il lavoro, il portafogli, lo stato di famiglia e alla fine neanche la dichiarazione dei redditi, checché siano tutti molto più "interessanti" e desiderabili dei miei. 

Nel servizio televisivo, palesemente ironico e bonario, Wanda sfoggia una nonchalance degna della regina Elisabetta, mostrando iniziale sordità di fronte ai richiami dell'inviato, parlando il meno possibile, schermandosi dietro ad un paio di occhialoni neri, sorridendo e gesticolando in maniera quasi impercettibile, con quella che più che gentilezza fredda sembrava indifferenza menefreghista. 

Ha giocato il suo gioco o come dir si voglia si è fatta i cavolacci sua, anche se poi qualche dichiarazione l'ha lasciata, in quel turbinio di domande con cui il cortese inviato l'ha tampinata fino all'ascensore. Non si è fatta condizionare, non ha mostrato il minimo imbarazzo, non ha detto niente che non voleva dire anche a costo di risultare antipatica, che tanto i suoi 4 e passa milioni di follower non si disiscriveranno certo per queste bazzecole da impiegatini o gli sponsor si scanseranno - giammai!

Impara Vanessa, impara! Tu che con le tue remore, i tuoi fantasmi, i tuoi devo-perché-devo innestati, i tuoi freni inibitori e la tua eccessiva empatia ti stai malinconicamente strozzando da sola! Imparaaaahh!! E magari, quel taglio di capelli....perché no?

martedì 8 gennaio 2019

Le mie vacanze natalizie in dieci punti fra dolci, famiglia, shopping e divertimento!!!

Davvero belle e ricche, le mie vacanze natalizie appena trascorse! Iniziate con un pizzico di malinconia per il pessimo esito del mio nuovo lavoro, naufragato senza contratto né soldi, proseguite fra famiglia e parenti, pranzi e regalini più un'adorata natività, sono maturate con una super nottata di San Silvestro, un capodanno dormiglione e un inizio di saldi niente male!

10) La settimana prima, una cena col mio gruppo di runner: antipasti come se piovesse, un primo buono da dare il batticuore, carne alla brace, una fetta di panettone, due mandarini, spumante e ammazzacaffè! Yum!!!

9) Nebbia alla partenza, alle 7 del mattino in viaggio per casa dei miei, già diradatasi assieme alle amarezze per il sopracitato lavoro: quando un tragitto in treno si rivela purificatore e rigeneratore nonostante il pranzo arruffato e, una volta arrivata in patria, i due appuntamenti irrinunciabili. Il tutto con 4 ore scarse di sonno. Ci credo che poi sono crollata e ne ho dormite 11 di fila!



8) In tema di dolci, sono stati più golosi i giorni prima e dopo Natale che lo stesso 25 dicembre, in cui mi sono deliziata con appena due porzioni di tiramisù, una dopo pranzo e un'altra dopo cena - cui sono arrivata letteralmente affamata. Il 24 ho mangiato una porzione di pandoro con Nutella e mascarpone: mai fatto prima di allora ma se capita lo rifarò, yum! 



Il 26 un bombolone con la cioccolata e una fetta di panettone col the, il 27 biscotti a colazione, una brioche con marmellata a metà con mia cugina (merenda-premio dopo una commissione mattutina) e nel pomeriggio un altro bombolone con la cioccolata e un ricciarello gigante fatto in casa. Il 29 merenda pomeridiana con una fettina di dolce al cioccolato ed una barrettina Kinder. La notte del 31 mi sono divisa con Davide una crepe al cioccolato fatta espressa in centro a Rimini.

7) Come ho lasciato intuire, il mio pranzo del santo Natale non è stato per me e la mia famiglia un'abbuffata... ma neanche una scorpacciata! Buonissimo ma giusto nelle quantità, è durato neanche un'ora e pur pienandoci non ci ha impedito di cenare regolarmente. Eravamo da mia cugina, in dolce attesa - motivo per cui è stato un pasto ancora più semplice di altre annate. Appena arrivati alle 10 e poco più ci siamo messi subito a cucinare: mia mami e mia zia ai fornelli per le carni, mia cugina addetta al purè, mio papi ed io al tiramisù, mentre mio zio si divideva fra nipotini e piccole mansioni. Come antipasti c'erano solo olive e peperoncini ripieni di tonno e quando è arrivata la pasta al forno avevo talmente fame che non sono riuscita a mangiarla piano e rilassata come mio solito. Un po' meglio per il roast beef e il tacchino, mangiati con più calma nonostante l'emozione crescente nei miei nipotini, ansiosi sia di mangiare il tiramisù (mia Cugi li aveva tenuti a stecchetto di dessert per una settimana) come di scartare i regali. Un po' di purè, due noci, frutta e si arriva a questo fatidico dolce, delizioso nonostante le tre ore di giacenza in frigo. Come capita spesso a casa nostra, non è stato aperto nessun pandoro né panettone e quindi siamo passati al caffè e alle fatidiche strenne.

6) A Natale ho ricevuto regali bellissimi e ne ho fatti abbastanza belli, limitatamente alle mie risorse, quasi tutti portati dalla Romagna. Ma di uno sono particolarmente fiera, ovvero un libro che ho donato a mio zio. E' stato l'ultimo presente che ho acquistato, proprio alla vigilia. Non era neanche sicuro che mio zio venisse per tutta una serie di problemi di famiglia e nonostante lo volessimo tutti con noi. 



Ma in libreria era uscito questo volume su Mussolini, argomento di cui questo mio parente è appassionato (non è un fanatico o un "nostalgico", semplicemente ama molto la storia contemporanea, pallino che in effetti coinvolge un po' tutta la mia famiglia) e non ho resistito: l'ho comprato come se la presenza del destinatario fosse certa al 100%. "Male che va, glielo porto i giorni avanti", mi ero detta. E la mattina del 25, pronta per la colazione, ecco che vedo mia mami tutta contenta ad annunciarmi che ci sarebbe stato anche il suo lunatico cognato! Che bello, me feliceee!!!!

5) Ancora regalini nei giorni successivi, da parte di mio papi, oltre ad un pranzo in stile iberico ospite della mia cara suocera, con scambio di pacchetti incluso! 





Che bello essere coccolate e viziate, anche pochi giorni all'anno!! Ammetto di essermi sentita un po' più principessa e molto meno camionista e non mi è dispiaciuto affatto! Grazie grazie grazie!!!

4) L'unica cosa inerente allo sport in queste mie vacanze è stata solo la capatina da Decathlon, my own private (cit.) Tiffany. 



Come attività fisica ho fatto un po' di pulizie domestiche, una camminata in campagna e nei centri commerciali. I know, sono pessima.

3) La meraviglia che si ripete: mia Cugi ha avuto il suo bambino a fine dicembre, con parto naturale e a tempo di record: un tesoro di maschietto, adorabile e mangione <3

2) Ultimo dell'anno a Rimini dopo un viaggio della speranza fra treni affollatissimi e un malore di un passeggero, per fortuna non grave. 
La capitale della Riviera ricca di eventi e divertimenti a cominciare dal mattino. Cenone super easy chip quanto gustoso con panino alla salsiccia, verdure e vin brûlé al Parco Fellini aspettando il concerto di Nek che poi, al termine di un'esibizione più che buona, per un minuto mi fa pensare che "Laura non c'è" sia la più bella canzone italiana. 
Mezzanotte, fuochi d'artificio, botti, brindisi, poi la longa marcia attraverso Viale Principe Amedeo: un fiume umano compostamente festoso in direzione centro storico, trasformatosi per l'occasione in una "discoteca labirinto" a cielo aperto di note, musica, colori e bella gente, con cuore pulsante in Piazza Cavour.




1) Ultimi doni, uno arrivatomi per posta da un'amica prima di Natale ovvero un calendarietto dell'avvento con trucchini, più uno shampoo antigiallo, autoregalo che agognavo da anni e infine uno sfizio ai saldi per l'Epifania: una grottesca maglietta fitspiration che vuol essere uno sprono non soltanto per le sgambate ginnico-podistiche. 





Nonostante tutti questi oggetti, queste vacanze sono state fatte anche di pensieri, riflessioni, sentimenti, sensazioni. Si ricomincia, si riparte, insomma ancora una volta bisogna spezzare l'inerzia. Sono pronta, più o meno.