lunedì 9 giugno 2014

Fede vegana e dintorni

Accendo il pc e vedo questa notizia :

http://www.amoremiao.it/1281-gattino-quasi-morto-per-aver-seguito-una-dieta-vegana/

ed eccomi a dire la mia sulla fede/dieta vegan.

Chi segue questa corrente dice in sintesi di amare gli animali e non volerli mangiare (e quindi anche indossare indumenti di pelle o usare oggetti di cuoio), ma anche che la carne in commercio non è effettivamente del tutto sana oltre che costosa, soprattutto durante la fase di "produzione"; c'è chi specifica, come la mia ventenne conoscente amica (quella del regalo di novembre) o come una blogger che leggo saltuariamente, di non aver mai amato molto il gusto della carne, quindi aderire al veganismo è stata una scelta automatica. Altri, come Red Ronnie, hanno dichiarato di aver eliminato le carni per prova, ottenendo sin da subito molti benefici e quindi di aver chiuso il cerchio evitando anche i derivati animali.







Fin qui non ho molto da ridire: se c'è un motivo razionale o spontaneo, benissimo. A non piacermi è l'assolutismo - con punte di fanatismo e assurdità, con toni politicizzati -, il totalitarismo, la macchinosità, la programmazione di certi vegani. Dico "certi" perchè ovviamente non tutti saranno estremisti come i tizi di Melbourne che hanno presentato verdure e chissà cos'altro ad un animale carnivoro e cacciatore per antonomasia come il gatto. Ho conosciuto anche persone semivegetariane, ovvero che mangiavano pesce oppure solo carni bianche, e altre latto-ovo-vegetariane, come altre ancora che si sono adattate ad una dieta vegan gradualmente, immaginando l'impatto non per forza positivo che avrebbe avuto sul loro organismo. Red Ronnie stesso, passando la sua dieta ai propri figli, ha dichiarato di aver fatto un'eccezione permettendo loro di mangiare gelati e merendine al latte. Tutti questi sono begli esempi di persone aperte ai cambiamenti ma anche disponibili al confronto e al dialogo, che non rizzano il pelo di fronte all'amante della fiorentina o al fan della pizza quattro formaggi. Ma ho ahimè letto anche di fanatici che mettono avanti come somma giustificazione la natura intimamente erbivora dell'uomo (ma non siamo ormai da millenni onnivori??? Sicuri che, in fatto di proteine, ad ossa, sangue e muscoli vadano bene decenni di seitan, soia, tofu e legumi?), altri che auspicano sul web un mondo vegan al 100%, senza caccia, in cui rientra anche la futura estinzione totale del genere umano, violento e carnivoro, o di gruppi vegan che hanno fatto affiggere in alcune città italiane provocanti cartelloni con scritto "Chi mangi oggi?" con un neonato confezionato e invaschettato come un petto di tacchino, come se volessero cercare lo scontro o dovessero per forza esagerare per farsi sentire o per accollarsi la ragione e additare gli altri di essere in torto* - mangi pollo, maiale, coniglio e bovini? E' come se mangiassi tuo figlio! 
Quest'altro cartellone, tra l'altro molto carino, coinvolge gli animali: 



Molto semplicisticamente, a questo punto mi viene in mente uno sketch di Maurizio Battista su uno scambio di battute con un vegan, che diceva più o meno così: "perchè mangi carne, che ti hanno fatto polli, maiali e conigli?", " e perchè, a te mo' che t'ha fatto 'a lattuga?". Poi mi fa storcere la bocca questa mania dei vegani estremisti di predicare e convertire chi non la pensa come loro, come fosse una religione, un partito. Se a me piace X me lo tengo per me finché non capita di parlarne, senza condannare chi ama Y.

Tornando all'articolo, tra i commentatori c'è anche chi molto correttamente accenna all'esistenza di cibi vegan per animali, che garantiscono proteine e nutrienti adatti a loro e che di sicuro avrebbero evitato il collasso al gattino in questione....però in generale non mi sembra bello decidere per il proprio amico a quattro zampe anche per la sua dieta: già li costringiamo spesso in appartamenti mai abbastanza comodi per loro, reprimendoli in tante loro attività fisiche indispensabili, ma anche piegandoli inevitabilmente al nostro stile di vita, ai nostri orari, ai nostri odori... 

Chissà come avranno ragionato i tizi australiani, che per rispetto al genere animale intero, ne hanno messo un esemplare in pericolo di vita, quello che pur generosamente avevano preso con loro in casa: "Non mangiamo animali perché li amiamo, perché chi li uccide e mangia è un violento e un assassino...e il nostro gattino fa come noi...oh, ma che succede....non respira bene...sta collassando? Non può essere stata la soia cagliata, è fresca di stamani...".



Chi mi legge, conosce la mia filosofia alimentare: di tutto un po'. In tempo di dieta dimagrante, aumento le insalate e riduco salumi e dolci. Mi piacciono sia la carne che la verdura, ma ovviamente all'interno di questi due insiemi ci sono delle eccezioni: evito funghi e carciofi perché in bocca mi sembrano l'uno poltiglia e l'altro legno, ma giro alla larga da certi salumi troppo grassi e dalle bistecche troppo grosse: mi rimandano all'eventuale fatica che farei a masticarle! E tengo a precisare che più volte ho provato a mischiare il cibo per gatti del mio amato gattone nero con riso o pasta, come gli ho offerto varie volte verdure e formaggi, per vedere di dargli un po' di carboidrati, fibre e calcio.
Gioiamo comunque che qui in Europa non abbiamo il cibo eccessivamente trattato come negli Stati Uniti, dove (oltre a mettere zuccheri complessi anche nei dentifrici e nelle aspirine!) non a caso hanno un tasso di obesità molto elevato e sottoalimentazione e malnutrizione a livelli preoccupanti, quindi non saranno una capatina da Mc Donald's ogni semestre o qualche gelato o merendina con grassi idrogenati a mandarci in tilt l'organismo, ma certo se un po' tutti noi "non vegani" mangiassimo meno carne e più minestre, meno formaggi e più insalate, e se le grandi aziende alimentari riducessero gradualmente l'allevamento di animali da carne come la produzione di certi alimenti surgelati, sono sicura che sarebbe un mondo almeno apparentemente più equilibrato. Il problema per quest'ultima questione è che siamo anche parte di un ingranaggio perverso, in un pianeta sempre più affollato, con un divario sempre più sconfortante tra chi possiede in abbondanza soldi, acqua, cibo ed energie e chi invece si deve accontentare degli scarti.


*situazione simile a quella in cui un mio cugino non tatuato, scovando sul braccio di mia cugina FS un pezzo del suo bellissimo disegnino sottopelle, si sentì autorizzato ad aprire una cosa a metà tra filippica e ramanzina, per cui lui non si tatuava perché sua madre e suo padre li amava col cuore senza bisogno di "scarabocchiarseli" addosso.

Solo a caricare le foto alimentari presenti in questo post mi è venuta l'acquolina in bocca...e quando tra un mese andrò a trovare la mia amica vegana in Puglia assaggerò qualsiasi cosa che cucineranno lei e sua madre  :))