sabato 21 marzo 2020

Misure da quarantena, niente di nuovo per me

Dopo un mese di Coronavirus in Italia e i primi dieci giorni di quarantena nazionale dalla dichiarazione di pandemia dell'Oms, sono ormai a tonnellate virtuali i programmi televisivi, i post e i filmati dai maggiori social network che si prodigano di comunicare a spron battuto impressioni personali, cronache di quotidianità e consigli.

C'è chi mette in dubbio l'origine vera del virus e fa congetture, come chi le smonta e parla di profezie citando come fonti romanzetti contemporanei di minima fama.

Chi analizza le varie disposizioni governative per capire se può fare questo o quello.

C'è chi percula chi tira fuori le scuse più incredibili per essere uscito di casa senza motivo, meditando di scriverci un libro (!!!), "e non rubatemi l'idea".

C'è chi la butta nel melodrammatico, biasimando il passato quando consumismo e vizio dilagavano e poi guardano dolorosamente avanti, "che ne sarà di noi dopo?".

Chi posta foto e filmati del quotidiano fra cibo, coccole con gli animali domestici, pulizie ma soprattutto consiglia di rimanere a casa.


Poi ci sono tre categorie particolari: i lavoratori che si ritrovano costretti a tribular da casa, coloro che cantano dalla finestra prendendo parte in maniera automatica ai flash mob quelli che iniziano a fare fitness fra le mura domestiche e magari danno consigli agli altri. Solidarietà per i primi, compassione e tenerezza per gli altri. Ma di certo, niente di così strano o nuovo per me!

1) è da circa dieci anni che lavoro da casa, facendo fronte alla monotonia del non vedere molte persone, del vestirmi sempre con vestiti comodi pantofole incluse, rinunciando a farmi trucchi, acconciature e manicure con costanza. E soprattutto vincendo la tentazione di vivacchiare tutto il giorno in pigiama e coperta di pile. Si può fare, ve lo garantisco! Se ce l'ho fatta io...!

2) Ok, non canto certo dalla finestra a voce alta, ma canticchio spesso e ascolto musica quando stendo i panni, specie d'estate col sole bello forte, mentre lavo i piatti e faccio le pulizie. In Piemùnt ero cliente fissa nei bar dove facevano karaoke. Molte persone invece, con queste cantate delle 18, sembra abbiano scoperto l'acqua calda. E dico io, c'era bisogno del virus e degli annunci Facebook per mettersi a cantare rigorosamente in gruppo? Farlo da soli "a sentimento" no, o come attività da fare e coltivare con i propri figli? E beh, no: non va di moda...

3) Dopo i primi mesi da quando mi ero trasferita in Piemonte, chi mi legge da anni rammenterà che ad un tratto avevo iniziato a fare ginnastica da camera, forte del fatto di poter usufruire dell'ellittica del padrone di casa. Lavavo i pavimenti, facevo riscaldamento e poi, tappetino e pesi alla mano, eseguivo i miei esercizi da salotto più stretching. Poi iniziai con la corsa ed alternai le due attività, non con grande costanza ma senza mai abbandonare la "fede" nella bontà dell'aerobica casalinga: economica, comoda, riservata, personalizzata e funzionante: via i doloretti nella zona lombare; glutei, gambe e braccia più tonici; umore positivo e sereno. Addirittura, con la mia amica del Monferrato ci scambiavamo incoraggiamenti, idee e schede!!! 

Una tipica Fitspiration :-)

E seguivo i profili Instagram di Kayla Itsines, di culturiste o di yogi (coffeeandrainbows il mio mito irraggiungibile!!!). Ma quante occhiate allibite ricevevo, come se fossi stata l'ultima delle sfigate o la peggiore delle pezzenti!
E adesso invece?? Tutti a seguire e consigliare i video di questo, quello e codesto guru!!! Che dire??? Benvenuti dormiglioni nel fitness "alternativo" a basso costo!


Un'ultima cosa. 
Non capisco tutta questa smania di scrivere fiumi di parole su web e social da quando c'è questo virus. Per la stragrande maggioranza la vedo solo come esibizionismo, bisogno di attenzione, richiesta d'aiuto. Unica eccezione, i post di utilità o quelli di buona ironia o satira, perché perlomeno si impara qualcosa o altrimenti si sorride di cuore. 

Viva i consigli costruttivi, viva chi smaschera una bufala o una fake news - mai tante come in questo momento - ma soprattutto viva il comportamento dei contagiati in oriente, dai cinesi ai giapponesi: silenziosi e obbedienti. 

So bene che proprio questi due popoli sono particolarissimi e molto diversi per indole e cultura dai paesi occidentali, Italia per prima: la Cina è una repubblica reduce da governi dittatoriali, il Giappone ha l'imperatore. Ma dovremmo copiarli almeno in parte. Bisogna stare in casa, dice il governo? E stiamo in casa, senza se e senza ma! Non alimentiamo ossessioni spaccando ogni ora di ogni giorno il capello in quattro scrivendo l'impossibile sui social!

Torniamo a dieci anni fa quando in pochi avevano Facebook e compagnia brutta e ritroviamo buonsenso, fantasia, pazienza, calma e soprattutto umanità! L'eccezionale deve diventare normale, perché anche a causa delle tante trasgressioni, in Italia come in molti paesi occidentali (perché mezza Europa ha criticato in tutto e per tutto e pure percolato il Belpaese, ma tra sfilate di Puffi, mezza maratona di Liverpool e altri gesti negazionismi anche delle ultime ore anche Gran Bretagna, Francia e Spagna non son messe tanto bene), la quarantena rischia davvero di prolungarsi a maggio se non a giugno. Ed io voglio che finisca il prima possibile!

mercoledì 11 marzo 2020

Lotta anti Coronavirus fra richiamo alle regole e al chiudersi in casa


In Italia il Coronavirus è sbarcato il 21 febbraio in provincia di Lodi. 

Primi giorni di sgomento, supermercati in parte svaligiati, amuchina venduta a peso d'oro; sbuca lo slogan #milanononsiferma convertito per tutte le altre città nostrane.

Inizia la disquisizione, fra saccenti last second ed esperti, sull'importanza delle mascherine da bocca, che hanno già fatto il fumo.

Non mancano i primi sciacalli e truffatori ladri, che si recano a casa degli anziani spacciandosi per operatori sanitari.

Media e social network partono subito a mille fra allarmismo e prime fake news.

Prime regole "diffuse" dai media: lavarsi spesso le mani, coprirsi bene bocca e naso quando si starnutisce (al più farlo nell'incavo del gomito), vietato abbracciarsi, baciarsi e darsi la mano quando ci si incontra.

La situazione si aggrava, chiudono sempre più attività oltre alle scuole, aumentano le zone rosse, il settore del turismo inizia a vedersi cancellati due mesi di prenotazioni perché eventi e happening macro e micro sono posticipati.

In televisione si diffondono gli spot con o senza personaggi famosi che invitano gli spettatori a seguire le regole.

Si diffonde l'urgenza, per chi può, di lavorare da casa.

Le compagnie aeree di tutta Europa sospendono i voli per l'Italia e in Francia c'è chi perde tempo per fare un video perculatore. Anche Trump adegua gli Stati Uniti e blocca i voli da e per l'Italia.

Continuano intanto allarmismi, fake news e discorsi, analisi, accuse e supposizioni su media e soprattutto social network e programmi televisivi di dubbia competenza medica.

L'Italia risulta intanto essere il quarto paese al mondo per contagiati, intanto aumenta anche il numero dei morti anche se sono per lo più over 60 con profilo clinico compromesso.

Adesso lo slogan che inizia a circolare è #dobbiamofermarci.

Chiuse palestre, cinema, saune, pub, locali, discoteche; vengono sospese le attività sportive e gli eventi musicali e culturali.

In alcune carceri italiane scoppiano terribili rivolte, con tanto di incendi ed evasioni, per cui ad oggi si contano 13 morti, molti a causa di overdosi di metadone sottratto dalle infermerie.

Si vietano anche ritrovi privati fra familiari e amici.

Aumentano le zone rosse: proibiti gli assembramenti in bar, gelaterie, uffici, supermercati, obbligo di un metro di distanza e di rimanere il più possibile a casa se non per motivi di lavoro o salute.

Non si fermano gli articoli di carattere medico falsi, come neanche gli speculatori e gli sciacalli.

In una situazione di continuo cambiamento, fra decreti e controdecreti e dopo l'ultimo weekend in cui molte persone dalla Lombardia scendono nelle seconde case al mare o dai familiari al centro sud, con in più immagini di zone movidare e sciistiche affollate come in una situazione normale, lunedì 9, dopo cena, tutta Italia viene dichiarata zona rossa.

Adesso non c'è più distinzione fra Lombardia e Calabria, tutta Italia deve fermarsi e seguire scrupolosamente le disposizioni. E tutte le attività commerciali, ristoranti inclusi, devono chiudere alle 18. A quanto ho capito, i supermercati dovranno stare chiusi il sabato oltre che alla domenica, fino al 3 aprile. Insomma, una sorta di coprifuoco e una situazione che. tratti ricorda gli anni '80.

Superati i 10mila contagi, continuano a morire più di cento persone al giorno. Pian piano sembra che gli italiani (popolo di teledipendenti, drogati di serie tv e sempre più pantofolai già a trent'anni) si stiano convincendo che fino al 3 aprile c'è solo da autoconfinarsi in casa e trovare il modo di passare il tempo.

Io non sono una persona superiore, ma ho la relativa fortuna di essere sempre stata molto casalinga: faccio lavori da casa al pc dal 2012, non ho figli, non ho parenti anziani da accudire, ho due supermercati poco distanti da casa mia, non fumo, adoro leggere e navigare sul web, sono cinefila, sono cultrice della ginnastica da salotto... e ho pure il parco a trecento metri da casa mia, per eventuali sgambatine, anche se non credo siano consentite agli amatori. Certo, mi mancano le serate al pub con musica dal vivo, gli incontri con gli amici, gli allenamenti allo stadio, gli eventi sportivi; ho dovuto rinunciare a molti film al cinema. Ma mi sento comunque fortunata e un po' avvantaggiata. Ma sentire da giorni riecheggiare dai quattro angoli della penisola banalità da prima elementare come l'igiene delle mani o il più generico "rispettiamo le regole", mi fa un po' ridere e un po' irritare, visto che da anni, a parte ascoltare prima di sproloquiare (e figuriamoci scribacchiare su un social letto da tutti) seguo senza protestare i dettami di chi era più in alto di me e preposto a decidere per gli altri, circondata da pochi "seguaci", tanti scettici e non pochi furbastri che avevano e hanno come unico modo per smuovere i neuroni quello di aggirare leggi, norme e disposizioni studiati ed emanati per il bene collettivo.