mercoledì 31 dicembre 2014

Natale e dintorni

Ieri mi ero preparata anche questa chicca 

 
che non ho capito molto bene ma è comunque un ammore.

Ma spendiamo due paroline sul 25 dicembre. A Natale siamo tutti più buoni? Non lo so, può essere. Io no. Io sono buona tutto l'anno perché rispetto e amo i miei genitori, la mia famiglia e il mio ragazzo, faccio il mio mal pagato lavoro con impegno ed entusiasmo, cerco di sorridere spesso o almeno limitare il grugno, non spreco né inquino, mangio carne con moderazione, non dico cattiverie gratuite (quelle qui sul blog, si sa, sono liberatorie :D). Quindi no, nel giorno del presunto compleanno di Gesù non sono affatto più buona che negli altri giorni, non mi riesce.

Negli ultimi Natali ma soprattutto in questo appena trascorso sono stata più indaffarata, pensierosa, irritata, distratta e stressata che nel resto dell'anno. Perché? Semplicissimo: 
- gli eurini ed il tempo erano limitati e le compere tante
- il traffico in compenso è aumentato mentre i parcheggi si sono ridotti
- ovviamente non sapevo se da X, Y e Z avrei ricevuto una sciocchezza o un regalone serio (mica puoi contraccambiare un maxibauletto di cosmetici + profumo Lancome con una pashmina della bancarella), quindi ogni compera era una spremitura di neuroni
- sono stata attenta a regalare cose che non piacessero solo a me ma che potessero piacere ai destinatari
- sono entrata in un negozio per approfittare di uno sconticino del 25% ma senza trovarvi niente di papabile: viaggio a vuoto, sconto non utilizzato, bile in circolo....olè!
- da Prenatal per cercare due regalini, ho dovuto dragare un reparto da sola alla ricerca delle taglie giuste, con tanto di sudata odorosa perché i quattro commessi si erano magicamente eclissati per ricomparire alle casse! 
- il 24 e il 27 in cui avevo un dopocena con parenti ed una cena tra amici mi sono ritrovata all'ultimo delle commissioni extra affibbiatemi da mia mami e da FianchiStretti, ma mentre mia cugi è stata precisa nelle istruzioni su cosa-come-dove comprare in sua vece, la mia genitrice è stata a dir poco vaga ("Basta che funzioni"...si vede che le piace Woody Allen!)
- il primo regalo che avrei comprato, azzeccatissimo per un amico che poi ho visto il 26, è andato a ruba già i primi di dicembre, cosa che non mi ha risparmiato rimpianti e sensi di colpa
- come ogni anno a casa dei miei la carta da regalo che avevo comprato l'anno scorso era insufficiente per i pacchetti di tutti, anche perché mia mami ogni volta compra per tutti accessori da cucina voluminosissimi
- ho avuto tre serate "mondane" e due pranzi, ma non sono riuscita ad avviare la mia palette nuova di zecca della Fraulein, la Rock 'n' Fun, che mi sono autoregalata...sniff sobh sigh!!!



- il 25 a pranzo avevo un raffreddore orribile che mi ha fatto gustare tutto a metà e poi a sera mi è venuta pure una febbre sorda tra naso e bocca!

A Natale siamo tutti più buoni? Voi siete più buoni, io mi sono discretamente abbacchiata!

martedì 30 dicembre 2014

Sempre la solita ritardataria - Buone feste!!!

Ma siiii!!! Scambiamoci gli auguri di buone feste anche se già si parla di San Silvestro e di Capodanno, yeeeee!!!
Come è stato il vostro Natale? Santo, familiare, amichevole, simpatico....





....oppure profano, sexy, movidaro e godereccio???





Il mio è stato decisamente del primo tipo, con un solo rimpianto: non aver visto il film in cui compare questo singolarissimo Santa Klaus!!!




domenica 7 dicembre 2014

Bambina Bionda vs Lesbiche Acide 5-0

Venerdì sera decidiamo di raggiungere un amico in un bar a noi sconosciuto, dove c'è animazione col karaoke. Arriviamo in loco: un ambiente piccolo, il classico posto caruccio ma semplice dove fare colazione o prendere un aperitivo basic, con sei tavolini rotondi e in fondo la consolle con l'animatore. Luci ridotte per ricreare una vaga "atmosfera disco", clientela tra i 40 ed i 50 anni con aria campagnola ma piacevole. Ci sediamo con le nostre bevute, chiacchieriamo, alla faccia del mio mal di gola canto una canzone. E' comunque una situazione divertente, in mezzo a tante persone buffe ma tranquille e autoironiche.

Dopo un po', alle 23,40 circa a quanto diceva un orologio a muro, arrivano due donne sui 45, more, con jeans scoloriti, stivali neri col tacco, cinture gioiello, bigiotteria vistosa e...con tre minorenni al seguito (!!!): una ragazzina sui 15 anni vestita come nei primi anni '90 con gonna lunga di pizzo nero, un bimbo sui 9 ed una bambina sui 7 bionda e solare, con piumino magenta flash. Si siedono nel primo tavolino vicino alla porta e accanto al nostro; le donne ordinano da bere per tutti, oltre a due pizze dall'aspetto tristissimo, avanzate sicuramente dall'ora di pranzo ed esposte coraggiosamente in vetrina, che in pochi minuti sarebbero state divorate dai due esserini più piccoli.
Le due sono già volgarotte a vedersi ma la più attempata si distingue cantando sbracata una canzone di Califano che un tizio panzuto stava intonando dall'altra parte del bar. E' anche bravina ma niente da fare: è antipatica come due cacche pestate con entrambe le scarpe. Poi la tipa si alza e chiede due canzoni, che fa abbastanza bene, visto il livello puramente amatoriale degli altri cantori, non senza qualche strafalcione e con un gesticolare piuttosto cafonal. Come è mio costume, batto le mani a tutti e quindi anche a lei e poi alla sua compagna - a quanto mi hanno detto si, stanno insieme dopo il fallimento dei rispettivi matrimoni etero. I bimbi, fin troppo collaborativi, si alternano a stare al loro fianco durante le esecuzioni.
Mentre il mio ragazzo e il nostro amico chiacchierano come due pretini, ignoro il mal di gola crescente e mi butto con una seconda canzone, stavolta di Nancy Sinatra. E' la mia tonalità, non sforzo, non sbaglio nulla, so le parole, mi ci diverto e ci balletto pure un po'. Gli applausi arrivano timidi dall'animatore e dai tavolini più vicini. Torno al mio posto e mentre sposto la mia sedia il silenzio è tale che si sarebbe sentito cadere uno spillo. Mi sento guardata da quelle due arpie cotonate come se avessi fatto loro un torto. Mi siedo e, alzando appena la testa, vedo la bimba bionda che mi guarda, mi sorride e mi batte le mani contenta e sincera, con un portamento da palazzo reale. Io la ringrazio, dicendole che era gentile e che anche le sue compagne di tavolo erano state molto brave. Le due lesbiche acide reagiscono grugnendo forse positivamente, evidentemente hanno recepito un millesimo della piccola lezioncina arrivata involontariamente dalla loro piccola e da un'incolpevole estranea.

martedì 11 novembre 2014

Mi unisco come una pecora al coro dei cinefili: buon compleanno, Leo Di Caprio!

Ultimamente ho saltato vari compleanni ed anniversari di personaggi ed eventi legati al mondo del cinema, ma per questa occasione mi faccio pecora e unisco al coro dei cinefili di mezzo mondo: buon 40esimo compleanno, Leonardo di Caprio!

Per chi conosce anche vagamente questo attore, reso ingiustamente famoso a tre quarti del globo per la sua comunque buona interpretazione del romantico d'azione "Titanic" invece che per quelle, antecedenti, di "Voglia di ricominciare" e "Buon compleanno mister Grape" (foto sotto, prima sua nomination agli Oscar con primato negativo di cui ho già scritto),





saprà anche che questi auguri sono indivisibili dalla ormai datata supplica all'Accademy dell'Oscar: e dategli prima possibile una cavolo di statuetta, che ha già quattro decadi sul groppone e troppi bei ruoli alle spalle!

A sentire il servizio veloce veloce del TG5 di oggi alle 13 mi è venuto anche un filo di tristezza nel sentire che sono stati l'incontro e il sodalizio lavorativo con Martin Scorsese a far crescere artisticamente Leo. Avrei detto e anzi dico con cognizione di causa che uno come lui che a 23 anni aveva già fatto due film a fianco di Robert De Niro, è stato diretto dai registi nordici Lasse Hallstrom e Agnieszka Holland, ha generato remore di natura morale ad una mangiauomini come Sharon Stone* ed ha incarnato il Romeo shakesperiano sotto l'ala di Baz Luhrmann (lo stesso che l'avrebbe richiamato sedici anni dopo per "Il grande Gatsby"), non è mai stato altro che grande. E che recitazione da brividi in "Django Unchained"!


In questo film del mitico Quentin Tarantino, Leo mi incute più soggezione quando sorride piuttosto che quando si arrabbia, urla, si rabbuia o minaccia qualcuno!


* Sul set di "Pronti a morire" del 1995 - spaghetti western girato penso più per divertimento e vetrina che per scopi artistici, ma meglio un film così che cento altri che so io - una Stone 37enne e reduce dal fallout di "Basic Instinct" si rifiutò di girare una scena di sesso o comunque molto intima tra lei e appunto Leonardo, allora 21enne, dicendo a regista e produzione che lui era troppo giovane e lei poteva essere sua madre e quindi nun s'aveva da ffà. In una scena successiva invece, ricordo lei che da a lui un veloce bacio molto più amichevole che erotico.

lunedì 10 novembre 2014

Invito a cena con litigio

Sabato sera ore 19,45. Finisco di lavorare al computer e mi preparo al solito rituale fatto di telegiornale, telefonata alla mamma, cena e poi karaoke con gli amici. Sono sola: il mio fidanzato ha un turno di notte. Su WhatsApp però mi arrivano dei messaggi di Cornelia, una delle mie conoscenze di questa cattività piemontese*, che dice di aver avuto una pessima giornata e di essere arrabbiata nera.

Siccome sono una bestia ma non un'infame, prendo e la chiamo, lei mi spiega a grandi linee la situazione. Da due settimane è in una mansarda presa col suo compagno perché stanno ristrutturando casa, ma gli operai hanno sbagliato a farle il pavimento e quindi è da rifare; in più aveva appena litigato con l'affittuario e quindi avrebbe lasciato a giorni quella mansarda pur non sapendo ancora dove andare, mentre il suo ragazzo aveva già una soluzione, solo per lui però. Poi Cornelia scopre che sono sola in casa e mi invita per una cenetta arrangiata. Io accetto, essendo anche già pronta. Per strada compro del gelato, tanto per non arrivare a mani vuote.

Arrivata alla loro mansarda, come inevitabile Cornelia parte con il "confessionale" e mi racconta di nuovo tutto nel dettaglio, inclusi i mancati aiuti di certi presunti amici e i loro commenti acidi. Insomma, una via crucis di disgrazie, sfortune, imprevisti. Ci mancavano giusto un corto circuito generale con tanto di incendio, bimbi e anziani feriti, un attacco di sciatica al suo ragazzo, una mega cistite a lei e si sarebbe completata l'opera. La ascolto comunque con attenzione e solidarietà perché, battutacce a parte, sono messi davvero maluccio, lei avrebbe persino un esame da dare ma che ahimè non sta studiando ed è dispiaciuta di non essere andata dai suoi per il ponte dei morti.

Tra una "tragedia" e l'altra, ormai sul finire della cenetta, arriva la svolta in negativo: Cornelia, affatto paga di cotanto giustificatissimo sfogo, si mette inaspettatamente ad attaccare il suo lui. "Tu poi...non hai voluto prendere altre ferie dal lavoro...finora ho fatto tutto io...se non ti sto dietro io in ogni cosa qua non finiamo mai...è un mese che sono stanca...". Il tono di voce è sempre in modalità "cantilena scocciata", ma ora è anche accusatore. Al che il suo ragazzo, che è uno tranquillo ma non è un fantaccino, controbatte in maniera ragionevole, dicendole anche di andare una settimana da sua cugina (a un'ora di treno di distanza) e lui avrebbe pensato a tutto. A me, già sedotta dai wurstel di pollo e ora allibita da questa piega della conversazione, inizia a salire un certo imbarazzo. Cerco di difendere lui sbriciolando qualche frasetta, ma Cornelia è inarrestabile: "No Vanessa, perché tu non sai...chissà come mi farà trovare la casa...lui non si preoccupa mai di niente...mi preoccupo solo io qui...lui non farà niente come al solito....quando non ci sono se ne sta ore al computer...". Mentre comincio a sentire caldo in faccia, assisto alla reazione di lui, che sempre più arrabbiato cerca di smentirla, le chiede di cambiare argomento, di non riproporle tutte le sere gli stessi discorsi perché è stufo. Cornelia non arretra di un soffio, sembra un automa, ha le braccia conserte. Io finisco di masticare il mio crostino al paté di peperoni. Trenta secondi di silenzio, rotto incredibilmente da lei che riattacca ribadendo il suo punto di vista mentre lui si alza, si veste, esce e si chiude la porta alle spalle sempre ribattendole. Inamovibile, Cornelia trova pure il tempo di rincarare la dose e dirgli che così facendo lui scappa dalle situazioni.

L'ora successiva è stato un altro simposio a due su dove lei e lui avevano ragione e dove potevano avere torto, con un paio di sigarette fumate nel terrazzino. Passate le undici e mezza, le chiedo se aveva voglia di avviare il gelato che avevo portato, mi ci voleva proprio. Ci saziamo di fiordilatte, cioccolato fondente e nocciola per il gaudio dei nostri trigliceridi, parliamo ancora un po', sparecchiamo e laviamo i piatti, poi lei prova a chiamarlo ma lui ha i cellulari spenti, poi scendiamo giù per vedere se lui aveva preso la macchina, facciamo un giretto con la mia, ma niente. Ormai sbollita del tutto, Cornelia adesso è dispiaciuta e preoccupata, si sta innervosendo, pensa quasi di chiamare i carabinieri. Io la scoraggio: per carità, lui si arrabbierebbe ancora di più, ha pure delle conoscenze in quella caserma! La riporto a casa, ormai è quasi l'una e anche io sono arrivata al capolinea con questa storia, tra l'altro non c'è niente da fare se non aspettare. La saluto dicendole di stare tranquilla e che lui sarebbe rientrato, magari tra un'ora.

Ho trascorso le successive due ore al karaoke col mio gruppetto, non potevo mettermi a letto senza un po' di allegria tanto pacchiana quanto adorabile.

sabato 25 ottobre 2014

Conto alla rovescia per Halloween e primi pensieri frivoli

Manca una settimana ad Halloween, la mia pseudofestività preferita, il mio amato carnevale autunnale, la mia occasione ufficiale per sfoggiare trucco horror gothic, outfit funeral e soprattutto ferite e lividi finti, in un tripudio di esibizionismo e divertimento!

Se l'anno scorso l'anniversario della scomparsa di due grandi del cinema mi levò ogni entusiasmo per dedicarmi al 31 ottobre, stavolta festeggerò alla grande con alcuni amici piemontesi tutti appassionati come me, con cui abbiamo programmato due serate in costume in due posti diversi, tra pizza e karaoke, menù arancione, musica e maschere horror....CHE GODURIA!!! Non potevo chiedere di meglio!!!

Da circa un mese quindi nelle nostre conversazioni parliamo anche su come prepararci alla festività di Halloween, roba da simposio:

1) travestirsi all'americana, da qualsiasi soggetto/oggetto, o all'europea prettamente in tema Horror?


2) teschio realistico o sugar skull?



3) zombie o strega?

Signore e signori, inchiniamoci e prostriamoci di fronte all'unica, magnifica, inimitabile, inarrivabile divina Adora Batbrat (foto presa su Google con riferimento a Pinterest)

Per correttezza, sottolineo che nessuna delle mie bimbe si vestirebbe mai così! Siamo a far festa, mica a lavorare!
4) trucco dark seducente o ferite, ematomi e lividi verosimili?



5) lattice o colla liquida?...Si, vabbeh, questa è da pignoli :D

Io sono per il filone realistico....menomale però che abbiamo due serate a disposizione per sbizzarrirci!!

giovedì 23 ottobre 2014

Nessuno mi tocchi Schiele

Ancora ignara del perché il mio blog oggi alle 16 stia registrando già 75 visite, bah, rispolvero alla memoria un siparietto che vede protagonista la mia zia ProAfrica e vittima la sottoscritta.

Rammento che a casa mia siamo tutti drogati di cinema, libri, arte. Non che siamo chissà quali professoroni, però ad un aperitivo al bar preferiamo divano+libro e a "Il segreto" preferiamo "Passepartout" o una qualsiasi ospitata culturale di Vittorio Sgarbi. Io poi all'università ho fatto il corso di storia dell'arte contemporanea, quindi mi emoziono sia di fronte alla Venere di Milo che ad una tela lacerata di Fontana.

Premesse
A) (tanti anni fa)
Z PA (irritata e insofferente) "...davvero una persona inutile quella, si.....come Fellini insomma, perché a che serve al mondo Fellini me lo dovete dire...".
Vanessa's Family "Sgrunt, gasp, sobh, sigh".

B) (tanti anni fa meno qualche mese)
Z PA (disgustata e incarognita) "Sono andata al Prado a vedere il "Guernica" di Picasso...tutti i visitatori se ne stavano lì a sbavargli sotto ma io no, non mi è piaciuto per niente anzi mi ha fatto schifo, davvero 14mila lire buttate! Che schifo! Tornassi indietro non ce le butterei!".
Vanessa's Family "Sgrunt, gasp, sobh, sigh".

Scena focale (pochi anni fa, mentre studiavo per gli ultimi esami)
Z PA "Che stai studiando di bello? Italiano?".
V " No zia, arte contemporanea...ho la monografia di questo pittore...è Egon Schiele...".
Z PA (guardando la foto qui sotto, adirandosi) "Ma che cavolo di posa è questa, ma chi mai sta seduto a questo modo, ma dove altro si è vista una posa simile???".



V (leggera come una piuma) "Beh zia, più o meno nel Tempio di Zeus ad Olimpia, al fanciullo del frontone est".



Cosa tocca citare per difendere il proprio pittore preferito!

martedì 14 ottobre 2014

Per un'ora di invidia con Vanessa - terzo round

A leggere 'sto blog, sembra che io provi solo invidia...in realtà ultimamente ci sarebbe anche qualche tonnellata di ira, in gran parte dovuta alla terribile alluvione di Genova la Superba e, per una fetta non trascurabile, anche alla maledetta attitudine di tante persone, politici in primis, ad incolpare gli altri prima che rimboccarsi le maniche e fare cose utili e al disconoscere i propri torti. Se poi ci mettessi anche del mio, questo spazietto diventerebbe un oceano di lacrime....e siccome non voglio cambiargli titolo e sottotitoli, né tantomeno intonazione, vado avanti a testa bassa....

Eccomi quindi a parlare delle mie invidie. E stavolta ammetto di rosicare per le doti di chi ha scritto questo post:

http://satirasciusciesca.blogspot.it/2012/05/anchio-ho-deciso-di-assumermi-delle.html

Sarcastico, graffiante, intelligente, sprezzante, irriverente e anche divertente, questo blogger....e con una sfilza di seguaci e commenti che io nemmeno mi sogno!!!

giovedì 9 ottobre 2014

Test dei luoghi comuni: quanto sei femmina?

Ecco una sciocchezzuola ispiratami da un vecchio post di Patalice, rivista, riveduta e sintetizzata dopo qualche mese nel dimenticatojo.

Il test è semplicissimo: potete farlo solo voi donnine, con la massima sincerità; se rispondete SI ad almeno 6 domande, siete normalmente femmine; se fate en plein, siete un femminino sacro!
Ma l'importante, si sa, è riderci sopra!

1) Ti capita spesso di fare più cose contemporaneamente?


2) Pronunci almeno il doppio, se non il triplo, delle parole pronunciate giornalmente dal tuo fidanzato/ miglior amico/ fratello?


3) Sei mai diventata amica di una ragazza iniziando a parlarci per caso di trucco-parrucco-vestiti-dieta?

4) In vita tua ti è mai capitato di desiderare un corpo almeno per il 90% diverso dal tuo?


5) Hai almeno un conoscente omosessuale con cui vai d’accordo?


6) Possiedi/ hai mai posseduto un animale domestico delle cui doti parleresti/ avresti parlato per ore?

7) Hai mai ascoltato una canzone triste o visto un film strappalacrime per “piangere meglio” in un brutto momento?


8) Pur avendo un armadio ben fornito, ti capita mai di aprirlo e dire “uffa, non ho niente da mettermi”?


9) Pur avendo un buon numero di borse e scarpe, sei solita comprarne altri esemplari ai saldi?




10) Quando ti prepari per uscire, ti capita di essere in ritardo/ coi minuti contati pur avendo iniziato a sistemarti con largo anticipo?

Buon divertimento a chiunque ci si cimentasse!

mercoledì 8 ottobre 2014

Se ne è andato Nando Orfei, uno di famiglia

...della grande famiglia del cinema, perlomeno. E del circo, ovviamente. 
Nando Orfei è morto ieri a 80 anni, dopo una vita come artista della più famosa dinastia di circensi italiani, con alcune parentesi cinematografiche. Due di queste con Federico Fellini, tra cui quella di "Amarcord", una delle pellicole da me più amate:





Una particina minore in un film corale nelle vesti di Lallo, detto "Lallino" ma anche "patacca", zio del protagonista: uno scapolo sessantenne, fascista da parata, mantenuto, sornione nell'aspetto ma sveglio, adulato dalla sorella e malvisto dal cognato, anche per possibili spiate a suo danno ai gerarchi neri del paese. Nella simpaticissima scena a tavola, indimenticabile il momento in cui si improvvisa un po' controvoglia giocoliere, palleggiando tre oggetti a caso al posto delle canoniche palline per far ridere i nipoti (comico quanto minimal lo scambio di battute col più giovane "E' difficile, vero zio?" "Beh, sai..."), come anche il suo repentino salvataggio del proprio piatto di minestra, con aria impassibile, un istante prima che il cognato, fuori di sè per la marachella del figlio maggiore, strattonasse la tovaglia e mandasse in malora il pranzo.

Non vedo l'ora di riguardarmi "Amarcord", anche grazie a Nando.

martedì 30 settembre 2014

Ogni cervello produce quel che produce - post ironico

Come siamo diversi, tutti quanti!
Mentre io una settimana fa scrivevo qui di aver provato invidia per il presidente di una squadra di calcio, un certo David Girton, "scoperto" leggendo il blog del mitico River, twittava di preferire un'onda per il surf ad una donna sessualmente disponibile! Copincollo qui la curiosa frase:

A wet vagina sitting right in my face or a nice wave I would choose the wave every time

Cliccare per verificare!
https://twitter.com/davidgirton2/status/514497820691546112

Ed io credevo che certi luoghi comuni su surfisti e body builder fossero solo malignità esagerate!!!


martedì 23 settembre 2014

Per un'ora d'invidia con Vanessa - secondo round




Valentina Maio, 32 anni, presidentessa del Lanciano.
Padre imprenditore, due fratelli, un marito calciatore (che poi ha assoldato) e due figli.
Non bellissima ma belloccia.
Abbastanza alta e snella.
Sicura di sè, decisa, iperattiva.
Stilosa, tatuata, femminile.
Goliardica nei festeggiamenti (testa rasata per la salvezza della sua squadra, un'invasione di campo per andare ad abbracciare il marito dopo un gol).
Temeraria: non ha problemi ad andare a Milano a contrattare l'acquisto di nuovi calciatori, a sgridare i suoi giocatori se fanno tardi la notte prima di una gara ("Son ragazzi? Si, che io pago"), a dire che a volte, perché no, in affari si può anche usare la bellezza.
Propositiva: sta meditando uno stadio nuovo "stile Juventus" da 10mila posti con centro commerciale.

Come rimanere indifferenti e non rosicare, specie se tutt'oggi ricordo questi stralci di un'intervista concessa da VM a Sportweek quasi un anno fa?


sabato 20 settembre 2014

Ma una modella deve o no essere magrissima? Armani e Moschino sotto accusa

Ma si, perché non intraprendere un argomento spinoso come la giusta taglia di una modella, viste le polemiche più o meno farlocche sollevate dalla settimana della moda di Milano?




Come al solito, qualche mezzo di informazione web si è allarmato per la "magrezza da paura" di alcune modelle di Armani e di Moschino: 



E qui sta il dilemma, complice l'uscita di un libro denuncia: una ragazza che di mestiere fa la stampella vivente per un certo numero di giorni all'anno per un numero limitato di anni (e ahimè ignoro quanti siano, in media) e per le più famose e fashioniste case di moda al mondo (perchè sempre di Armani si parla, mica di IgnotoModajolo01), deve essere per forza una 38 o invece potrebbe benissimo essere una 42, una 44, una 46?

Secondo me non c'è nulla di scandaloso se prevalgono le taglie 38...e tengo a precisare che a me fa paura ben altro al mondo e tutt'al più solo l'ultima tipa mi sembra abbia un aspetto preoccupante, sembra la sorella disidratata di Montolivo!

Come predicava anche Valentino, magrezza pronunciata e pochissimo seno fanno si che i vestiti stiano meglio indosso. Ma queste caratteristiche sono facili da riscontrare e mantenere se una ragazza è sottile e piatta di natura, è medio-alta e soprattutto molto giovane, considerato che magari lo stress e le fatiche della settimana milanese fanno perdere ulteriormente qualche etto, come capita normalmente per tanti altri mestieri. Certo, se una ragazza di corporatura media o medio-grossa decide di spendere energie e tempo nel cercare di fare questo lavoro e quindi si mette a dieta stretta per poi proporsi alle case di moda, è più facile che cada in qualche dca, sventurata lei. Questa cosa mi ricorda l'eterno dilemma di "Amici di Maria De Filippi" in cui ragazze di 60 kg si proponevano per la danza classica e l'insegnante Celentano le scartava e scoraggiava, con quasi tutto il pubblico scandalizzato e allibito. Ma ahimè non tutti possiamo fare tutti i mestieri che desideriamo, è così. A 14 anni avrei voluto fare la giocatrice professionista di pallacanestro ma mi mancavano doti e altezza e inoltre dovevo studiare; anche con tutta la buona volontà del mondo non sarei andata avanti. Un mio ex voleva fare l'infermiere: seguiva i corsi e studiava, ma in corsia non faceva altro che caracollare dalla nausea o rimettere, finché non ha gettato la spugna.
Se poi vogliamo sognare ok, benone, ma ricordiamo che il 90% delle volte un sogno è e resta un sogno, ovvero un'idea che ci rallegra e incoraggia nei momenti bui e che non deve per forza diventare una missione, specie se nel mezzo c'è un dimagrimento repentino, innaturale e non sano. Capire i propri limiti, pur con un fastidioso sforzo di umiltà, è sinonimo di carattere e intelligenza.

Poi qualche griffe privilegia taglie più comuni come Elena Mirò la quale, ogni volta che fa sfilare modelle taglia 44 alte 1 m e 80, passa per la più trasgressiva e rivoluzionaria al mondo, quando semplicemente attua una scelta personale e, sempre a parere mio, una bella furbata di marketing. Anche Karl Lagerfeld per Chanel fece sfilare la burrosa Beth Ditto, che tra l'altro compila la dichiarazione dei redditi grazie alle sue corde vocali.

Se poi vogliamo parlare delle agenzie che chiedono a ragazze già filiformi di perdere ancora peso, ovviamente dico senza esitare che fanno una cosa assurda e così rischiano di fare davvero del male, anzi forse sono loro ad avere le maggiori colpe. Di certo dubito che Giorgio Armani veda le sue indossatrici una per una, chiedendo alle più asciutte di mettere su una taglia...anche se per quanto ne sappiamo potrebbe pure essere anche accaduto!

Mi indignano molto di più i bar come i negozi di vestiti, make up o accessori (tralasciando uffici, studi di professionisti e ambienti politici) che assumono solo ragazze sotto i 25 anni e quasi sempre magre allampanate senza fianchi, con capelli lunghi e occhi celesti, per poi sostituirle con loro cloni ogni due-tre anni. Se penso poi al caso Abercrombie, allora si che "mi inc@zzo come un'ape" perché trovo vergognoso che un negozio paghi bei giovani - retribuiti meno delle addette delle pulizie - perché dicano tutto il tempo "Hi guys, what's the story?" a chi entra là e per invogliare adolescenti provincialotte indemoniate a farcisi fotografare assieme.

martedì 16 settembre 2014

Per un'ora d'invidia con Vanessa - la mia prima rubrica

Ebbene si, anche il mio modesto cervello ha prodotto qualcosa ritenuta sufficientemente originale da essere sfoggiata nel mio blog: una rubrica su cose, persone o situazioni che scatenano la mia invidia, sia che duri un minuto, un'ora o anche una vita.
Ma perché dedicare spazio, tempo ed energie a questo peccato capitale, tra i più vituperati, tra i più politicamente scorretti? Il motivo è molto semplice: la spontaneità. Provo ciclicamente questo sentimento, inteso come "guardar male" (in-videre, appunto) un bene altrui, anche se in genere esso dura in me solo alcuni istanti; poi al 90% seguono sentimenti indotti da educazione, vergogna e senso civile come contentezza, soddisfazione o, a volte, indifferenza. Se invece mi trovo di fronte ad un soggetto che per avere tale bene si è fatto un mazzo tanto, di certo subentrano subito rispetto, ammirazione e autocritica per le mie mancanze....ma ciò non cambia la sostanza: a volte provo invidia pura e cruda...e qui ne parlerò, spero in maniera più civile che posso!

Ecco il primo round:




Chi per un picosecondo ha invidiato le fortunate possidenti di fianchi stretti e glutei perfetti, meglio se correlati di tatuaggi tattici sulla schiena a fare da corollario a tanta ricchezza? Chi per un battito di ciglia ha invidiato le elette che si possono permettere perizomi e mutandazze brasiliane, anzi che sembrano nate con quelle addosso e fatte per sfoggiarle ai quattro venti?
La risposta a queste fondamentali domande esistenziali è Vanessa!


Alla prossima e ricordate: rosicare è un diritto, manifestarlo almeno ogni tanto è un dovere...e una liberazione!

lunedì 15 settembre 2014

Se ce l'ha fatta lei - letterina a Eli Canalis Perri




Evvai Eli, dopo tre stagioni da ricordatissima e amatissima sexy velina di "Striscia la notizia", tante trasmissioni sportive e musicali, almeno due calendari famosi, tattoo più o meno rivisitati (mitico il tuo "Eminem" successivamente occultato con un grazioso tribale floreale), qualche film trash quale "Decameron Pie", alcune relazioni lunghe come quelle con Vieri e Muccino, altre più brevi come quella con Reginaldo, altre di presunta pubblicità come quella iperpaparazzata con George Clooney, tra cagnolini pintcher e tapiri d'oro, migliaia di scatti più o meno rubati dove apparivi in microbikini a Formentera, un trasferimento negli USA e, recentemente, una presunta gravidanza andata male, alla veneranda età di 36 primavere hai realizzato un sogno comune a tante donne: trovare un brav'uomo con un discreto lavoro che è passato sopra a questo ingombrante passato, si è innamorato di te e ti ha sposata! Ed è pure chirurgo, che nella vita non si sa mai! Complimenti dunque per la tua attuale storia d'amore, le tue nozze e, già che ci siamo, anche per la tua fotogenia e bellezza, per il tuo fisico sempre invidiabile, per il tuo sorriso e i tuoi capelli sempre incantevoli e per la tua piena maturità che ti ha portata a questo bel traguardo di vita!

Una domandina: in virtù di questi recenti accadimenti, ora che sei moglie e mezza americana, non farai più cinepanettoni, giusto? E d'ora in poi andrai al mare con coniuge e suoceri indossando esclusivamente costumi interi e maxicappelli di paglia, dico bene? Faccelo sapere, anche dopo la luna di miele! Un maxibacio!!!

mercoledì 13 agosto 2014

Parlo di fantasmi...ed ecco una vittima illustre - Robin Williams ha detto basta

Ieri mattina ho saputo della tragica scomparsa dell'attore americano Robin Williams. Asfissia, poi rivelatasi autoindotta. Ci ho messo dieci secondi buoni prima di mettere a fuoco che non si trattava del cantante inglese Robbie, ma di uno dei volti più conosciuti del cinema degli anni '80 e '90. Un talento della risata straordinario anche in ruoli drammatici o cruenti, un doppiatore mago delle imitazioni, una di quelle persone che soltanto con la voce sanno fare magie (da bambino giocava con i soldatini facendoli parlare ognuno con una voce diversa) ma che sanno anche muoversi benissimo nel proprio corpo, tra l'altro di una stazza perfetta per strappare più di un sorriso...chi ricorda in "Mrs Doubtfire" la sua battuta al ristorante "a me piacciono piccoli, buffi e pelosi..."? Non sembra il suo autoritratto?

La mia prima reazione a caldo è stata quella di maledirlo perché aveva o aveva avuto tutto o comunque tanto dalla vita, no? Se penso a quante persone di talento o perlomeno preparate e volenterose, che siano attori o ingegneri o fiorai, non riescono nemmeno a fare il mestiere dei loro sogni o dei loro studi perché magari hanno incontrato le persone sbagliate al momento giusto o viceversa, allora si, affermo che RW è stato fortunato nella vita e si, ha avuto tanto: ha fatto il lavoro che amava ovvero recitare, far ridere, doppiare, fare lo speaker, ha avuto tanti contratti, amici, ammiratori, oltre a tre mogli e quattro figli. Però ahilui non aveva tutto, no, o perlomeno non aveva una cosa importantissima, che spesso compensa tante lacune: la salute mentale. I telegiornali, ieri sbizzarritisi in servizi ad alto tasso lacrimogeno, specie quelli Mediaset, hanno accennato al suo disturbo bipolare, che in soldoni, detto da semignorante quale sono, è un grave problema per cui una persona vive emotivamente in una montagna russa cronica: grandi up e grandi down. Risultato, sempre in soldoni: momenti geniali di lucidità e buonumore e altri di buio, depressione, sconforto. In più, non so quanto collegato a quanto detto or ora, RW era da oltre trent'anni consumatore di alcol e sostanze stupefacenti, ben prima delle crisi post Oscar. E mi ha fatto piacere che i tg l'abbiano detto, collegando tutto all'amicizia con John Belushi e al periodo degli sketch comici alla radio e del telefilm Mork e Mindy, che ha fatto conoscere il simpatico attore al pubblico di mezzo mondo. E in uno dei 5 docufilm dedicati a Belushi, ne ricordo uno, che ho visto a frammenti, in cui si vedeva chiaramente il legame tra lui e RW, la morte tragica dell'uno e il dolore e la paura dell'altro, così scioccato da decidere di ripulirsi dagli abusi per non fare la stessa fine.

RW si è quindi disintossicato, ha continuato a lavorare e a fare film sempre più sorprendenti per simpatia, intensità e versatilità, ha avuto varie candidature all'Oscar, ha vinto sempre più premi, ha commosso mezzo mondo quando si offrì di pagare un anno di spese mediche all'amico Chistopher Reeve, ma ha anche continuato ad avere problemi di salute mentale e ricadute nella tossicodipendenza e nell'alcolismo, soprattutto negli ultimi anni, oltre ai problemi legati alle separazioni e al lento, inesorabile declino della sua pur ottima carriera. Sua la celebre frase sulla cocaina ("è il modo che Dio usa per dirti che stai guadagnando troppo") oltre quella, meno nota, sul prozac (più o meno suonava così: "adesso il mio antidepressivo è giocare coi miei figli") - due coraggiosi outing a mio giudizio.
Ieri sera il TG5 ha riparlato di lui dicendo che era un uomo che faceva ridere tutti (pur con una comicità non sempre facile da capire per noi europei) ma che non riusciva a ridere per se stesso, ad essere felice, a farsi felice. Ognuno interpreti a suo modo questa frase così drammaticamente vera.

RW non è mai stato tra i miei attori preferiti, ma rivedere spezzoni delle sue più famose interpretazioni mi ha fatto lacrimare più volte. E mi perdonino i fan di "L'attimo fuggente" o di "Will Hunting - genio ribelle", ma non fa che venirmi in mente il film da cui sono state tratte queste scene:







e, come non potrebbe esserlo, questa: