Spesso mi è capitato di parlare della mia dieta soft anche ad amici o conoscenti maschi, ed è rappresentante del "sesso forte" anche qualcuno dei miei pazienti lettori.
Il risultato verbale è una certa incomprensione per un disagio che loro ritengono inesistente, sia sotto l'aspetto pratico che sotto quello estetico. L'aspetto psicologico poi non viene minimamente preso in considerazione, anche se certo si tratta di discorsi che lasciano il tempo che trovano. Non sono iscritta a un forum, in cui i miei pensieri e dilemmi possono venire approfonditi e sezionati con maniacalità, in cui mi posso ritrovare decine di risposte certosine, degne del miglior dietista. Perchè, come è scritto più sopra, piccole soluzioni per piccoli problemi. Ma il punto non è comunque - mettetevelo in testa, maschioni! - il voler piacere ai ragazzi. Eh si, non lo è. Troppo semplice per essere vero? Troppo occamiano? Voi capirete adesso come il sentirmi dire o scrivere che a molti giovani piacciono le tipe in carne o che le ragazze non hanno idea dei gusti maschili mi faccia rispondere solo un "Ok, ma che c'entra?". Perchè è così, è proprio così. Non c'entra niente.
Se quella sera di metà gennaio, in cui mi vedevo grossa e gonfia allo specchio con addosso un vestito di lana nero, un ragazzo mi si fosse avvicinato dicendomi che ero carina-interessante-e-blablabla, quasi sicuramente lo avrei allontanato con discorsi paranoici. Anche per questo mi serve il blog: per sfogarmi il meno possibile dal vivo e risparmiare brutte figure ai miei interlocutori come a me stessa.
Non mi sto controllando col cibo e impegnando con esercizi di fitness per piacere ad un eventuale corteggiatore, per accontentare e attirare gli sguardi altrui, per fare colpo o peggio per fare invidia alle altre ragazze. Non mi interessa il consenso estetico degli altri, anzi voglio quello più buono, sincero e importante: il mio! Voglio piacermi di più, gestirmi meglio, muovermi meglio nella mia vita con la sicurezza di avere un aspetto più gradevole per me, di avere più vestiti che mi entrano e mi stanno bene, di avere più forza e resistenza muscolare, di esercitarmi a tenere una postura corretta. Che poi sentirmi più carina coincida col perdere un pochino di peso non è assolutamente un sintomo di disturbi più profondi, per mia fortuna. Cosa dice una delle frasi più inflazionate della psicologia da settimanale femminile? "Se sei felice tu, lo saranno anche le persone a te vicine". E lo stesso vale per l'autostima e l'autoaccettazione, eccome.
Un ultimo punto, a costo di essere noiosa e ripetitiva. Non voglio perdere questi pochi centimetri di spessori per assomigliare a Kate Moss o ad Angelina Jolie o a Keira Knightley. Sono abbastanza matura e razionale da capire che ho la mia conformazione fisica, il mio metabolismo, le mie abitudini di vita. Pensare quindi di assomigliare ad altre storie corporee, ad altre fisicità, ad altre vite insomma mi sembra una sciocchezza di proporzioni massicce. Per questo non pubblicherò mai foto di bellezze famose prendendole come modelli; per un discorso ironico o scherzoso forse si, ma non certo per un serio desiderio/anelito di imitazione. Non sia mai, sarebbero tempo e fatica sprecata. Ciò cui vorrei assomigliare il più possibile è quella che ero quattro anni fa: più leggera, verissimo, ma anche più tonica, più agile, più disinvolta e molto più carina. E non ero scheletrica nè malata nè perfetta, macchè! Ero semplicemente a mio agio con me stessa come non sarei stata più. Allora si che ero bella.
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