L'avevo subito vista nel calendario del podismo del web questa First Pink Race, quando a febbraio mi preparavo mentalmente al mio trasloco in Riviera, assieme al Rimini Wellness e a qualche annuncio di lavoro interessante.
Fare quei 10 km a inizio luglio, più precisamente il 7 che è appunto oggi, mi era sembrata una priorità importantissima oltre che fashion e degna della perfetta (nuova) cittadina riminese! ....chissene se nel mezzo ci sarebbe stato di tutto e di più, dal cambio quasi totale di vita al riprendere praticamente da zero e allenarmi fino ad infilare 10mila metri nei 90 minuti concessi!
Ma già a maggio è subentrata la consapevolezza di non volerla - e forse poterla - fare più, non se diventava una costrizione mentale. Corro due volte a settimana ma come si sa piano, ho doloretti, non sento soddisfazione nella corsa: perché dannarmi l'anima nel cercare di aumentare il mio computo di chilometri? Per una maglietta rosa? Per un'istantanea su una pagina web che mi immortala come una caciotta al limite del collasso, come ahimè accadutomi in Piemonte??
I motivatori e i personal trainer non me ne vogliano ma anche concetti come "obiettivi personali", "sfide", "superamento di se stessi" possono starsene tranquilli, non li ho certo calpestati. Un conto è puntare un traguardo, un altro è tormentarsi e farsi violenza.
Per una maglietta rosa avrei fatto questo ed altro!! :P
RispondiEliminaConsoliamoci: era bianca con scritte rosa :-p
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