venerdì 27 ottobre 2017

Top Ten dei film che mi fanno/ hanno fatto paura

Mancano pochi giorni ad Halloween, nelle sale italiane impazza "It" tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King... come non potevo scrivere ora questa classifica?
Onde per cui, ecco qua la Top Ten dei film che mi fanno/hanno fatto paura, alcuni già visti con grande fatica, altri non ancora visionati e che temo rimarranno tali, salvo improvvise prese di coraggio!

-------------------- ATTENZIONE, SPOILER!!! ---------------------

Anche qui, in alcuni casi accennerò ai finali ma, non potendo separarli dal commento ai film, arrangiatevi, fate vobis! Al più, leggete solo i titoli!


10) "La congiura degli innocenti", 1955, di Alfred Hitchcock. Questa curiosa storia del Sir del cinema mi ha spaventato per buona parte della mia infanzia e adolescenza con il cadavere di Harry (cui è dedicato il titolo originale), le persone strambe che non lo vedono pur passandovi sopra o inciampandoci, le sepolture e le riesumazioni, il bambino che giocava con la lepre morta e confondeva "ieri" e "domani". Rivisto qualche mese fa a casa dei suoceri, forse un po' distrattamente: l'unico caso in cui la seconda visione è stata meglio della prima!

9) "Cannibal Holocaust", 1980, di Ruggero Deodato. Il film più censurato della storia del cinema nonostante la produzione non tutta italiana, nato con un preambolo che ha anticipato di vent'anni "The Blair Witch project" (presunta pellicola ritrovata da una casa di produzione e quindi distribuita). Violenza dell'uomo in tante forme, analizzata, sviscerata e smascherata nelle sue contraddizioni e ipocrisie. Non visto; ho preso informazioni, ne ho parlato con un mio amico cinefilo ma ancora non riesco a fare il grande passo!


8) "Amabili resti", 2009, di Peter Jackson. Direi ottimo il montaggio di Jabez Olssen, perché la scena della cattura della protagonista e vittima, che è anche voce narrante (stessa cornice narrativa di "American beauty"), mi ha letteralmente mozzato il fiato da procurarmi fastidio alla gola. E più avanti c'è un'altra scena che non è da meno, talmente paurosa e piena di suspence da avermi fatto stoppare la visione in streaming. Un plauso alla sensibilità e alla versatilità di Jackson, noto per tutt'altro genere. Dubito che lo rivedrei, specie da sola.

7) "The Blair Witch project", 1999, regia, soggetto, sceneggiatura e montaggio di Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez. E' stato un vero e proprio caso cinematografico questa storia narrata attraverso il supposto ritrovamento di due docu-filmati (ma montati da chi? :p) raccolti da tre ragazzi che decidono di indagare su una presunta strega per scoprire sempre più indizi raccapriccianti. Visto inizialmente con tranquillità e via via con sempre maggiore inquietudine fino alla scena finale, agghiacciante, digerita con gran fatica, con Mike nell'angolo e Heather urlante e subito dopo colpita mortalmente. Visto una volta, forse potrei bissare.

6) "Furore", 1940, di John Ford. Avendo parlato del libro pochi post fa, non si fa fatica a comprendere perché pur avendo questo film da oltre un anno non mi sia ancora decisa a guardarlo. Fa tanta paura vedere i timori, le incertezze, i problemi, le angosce, le delusioni e il dolore altrui specie quando ricordano, anche in minima parte, i propri.... e dubito che Ford sia stato meno bravo con la pellicola di quanto lo è stato Steinbeck con le parole. Prometto che lo guarderò, anche solo per onorare il regista e gli attori.

5) "Ultimo tango a Parigi" di Bernardo Bertolucci, anno 1972. Ai tempi condannato al rogo dalla giustizia italiana: se ne lasciarono solo poche copie e per un lustro al regista e ai produttori vennero negati i diritti civili. Mi intimorisce e suscita senso di soffocamento questa storia di passione destinata a finire fra due sconosciuti, lui per me insopportabilmente vecchio, lei non molto più simpatica giovane futura sposina, amanti trasgressivi senza nome in un appartamento senza mobili. Ma anche aver saputo qualche retroscena del set non mi ha rallegrato: regista e primo attore complici nella scena incriminata e la Schneider, a soli vent'anni, offesa, tormentata e poi condannata a critiche, stress e incubi tanto da diventare tossicodipendente - qualche mea culpa per lei solo da morta. Sarò debole, forse bigotta e post femminista, chissà, ma non ci perdo due ore del mio tempo e della mia tranquillità.

4) "Salò o le 120 giornate di Sodoma" di Pierpaolo Pasolini, 1975. Definito uno dei film più sconvolgenti, violenti, osceni, brutali e malvagi di tutti i tempi - qualcuno ha detto che fa sparire "Cannibal Holocaust"! Opera ultima e prima ipotetica di una trilogia della morte del grande scrittore/ regista /sceneggiatore italiano, che si dice sia morto per mano della malavita che aveva trafugato e chiesto un riscatto per una parte della pellicola. Una sfida alla censura a pochi anni dallo scioccante "Ultimo tango a Parigi". Realista su base allegorica con schema dantesco e respiro desadiano con messaggio politico incluso, iniziatore del filone nazierotico. Quale cinefilo non sa almeno queste cose di questo che da molti è ritenuto un capolavoro, una pietra miliare della settima arte? Eppure no, non l'ho visto e non ne ho il coraggio!

3) "Quando soffia il vento", lungometraggio di animazione "a tecnica mista" di un certo Jimmy Murakami, del 1986. Una coppia di anziani si prepara a modo suo, con ingenuo ottimistico candore, all'attacco nucleare annunciato dalla televisione, ma non riesce a scappare alle successive radiazioni e perisce fra piaghe e abulia nell'inverno nucleare. Visto a sprazzi, con salivazione azzerata e pelle accapponata, mandandolo avanti su Youtube. Non credo che lo guarderò mai per bene da cima a fondo.

2) "Letters from a dead man", 1986, diretto e scritto da Konstantin Lopushansky, produzione russa. Scoppiata la guerra nucleare, un anziano scienziato scrive al figlio da dentro un museo di storia di una città sovietica, dove vive accampato assieme ad altre persone, mentre all'esterno dilagano panico, sopraffazione, isteria e morte. Non visto, non ce la faccio. Mi fa paura la locandina su Wikipedia, mi fanno tremare anche le anteprime dei rari frammenti che ci sono su Youtube!

1) "The day after - il giorno dopo". Classe 1984, di Nicholas Meyer, uno dei film, per la televisione fra l'altro, a minor costo più famosi e trasmessi, si dice "girato apposta" per sbollire gli animi della Guerra Fredda. "Il film che ha fermato il nucleare", "Il film che ci ha insegnato ad avere paura", "La fine della normalità, l'inizio della fine" è quanto c'era scritto nelle locandine e nelle custodie della versione VHS. Cosa mi fa paura? Tutto, tutto, tutto: la tensione della popolazione prima della guerra, i dialoghi, il lancio delle bombe, la scena della camera da letto, il fungo atomico, le morti istantanee, il blocco delle automobili per lo sbalzo elettromagnetico, le famiglie divise devastate sbriciolate, gli animali morti, l'ospedale pieno di disperati, la pazzia della ragazza che doveva sposarsi, i segni delle radiazioni, il terreno incoltivabile, il freddo... Definito molto meno realistico e "troppo filoamericano" rispetto all'epigono russo qui sopra ma per me quella indimenticabile frase dell'uomo anziano che rassicura la moglie, "La gente è pazza ma mica fino a questo punto", scolpita per sempre nella mia testa, gli vale il gradino più alto del podio. 

6 commenti:

  1. Amabili resti l'ho amato amabilmente. :)
    Più che paura, mi ha provocato una notevole angoscia.
    The Blair Witch Project mi ha fatto più che altro ridere...
    Gli altri mi mancano.
    Sì, un cannibale come me non ha mai visto Cannibal Holocaust! :D

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  2. Bentornato!

    The Blair Witch project mi ha fregata con quell'impennata di tensione dopo che i ragazzi son rimasti in due e poi, appunto, con la scena finale, prova da novanta dell'esistenza della strega... ma considera che ero anche più piccola :D

    Cannibal Holocaust in realtà appartiene appunto al filone italiano cannibal della fine degli anni '70, a metà fra snuff e b movie - detto con grande rispetto. Su Wikipedia ci sono tutti gli incredibili retroscena del set del film di Deodato!

    Anche a me alcuni di questi dieci titoli mancano :D

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  3. Non riesco ad associare a Ultimo Tango... la paura.
    Non entro nel merito delle polemiche sulla scena del burro: Marlon Brando, nonostante l'età non più giovane e un pizzico di pancia, era sensuale come mai (lo scrivo da maschietto, invidioso di un fascino che non mi sogno neppure alla lontana :-)).
    Salò è disturbante, ma anche in questo caso non gli assocerei la paura.
    Ricordo con paura Profondo Rosso e l'Esorcista (ma rivisti ora, da adulto, non così terrificanti).
    Notevoli anche due film tratti da King: Shining (ri-esce fra poco al cinema, nei giorni di Halloween) e Misery non deve morire.
    Anche il primo Alien, la scena dove compare per la prima volta l'Alieno, quando esce dalla pancia di John Hurt, mi è rimasta impressa nella memoria.

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  4. PN, è forse questo il punto focale: associazioni, veramente personali come i gusti :)
    Sapere che nel film di Bertolucci e in quello di Pasolini sono accadute certe cose fuori dal set e nella storia mi fa paura... poi sarà anche perché in famiglia me ne hanno sempre parlato come il Baubau, non so. Ho anche visto l'inizio di "Ultimo tango", con la vecchia che consegna le chiavi alla ragazza facendole una finta e ridendo come una strega: mi ha dato noia e ho stoppato tutto, sapendo poi che ci sarebbero state quelle nudità così tanto vituperate.

    Riguardo il fascino di Brando, con tutto rispetto dico che per me è NO!

    Di "Profondo rosso" conosco solo la canzone che remixarono a inizio anni '90 :p

    Riguardo agli "Alien", unica saga di fantascienza di cui sono fan, fino all'adolescenza li guardavo tremando come una foglia, poi mi ci sono assuefatta!

    Ovviamente queste chiacchiere sono in amicizia, scambi di opinione e osservazioni senza pretesa di verità assoluta, sono strafelice di farle qui perché dal vivo mi capita molto difficilmente e anzi ringrazio di cuore tutti coloro che mi commentano post come questi!

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  5. Cannibale holocaust. Niente di così rivoltante

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  6. Non ho il coraggio di vedere un film con due stupri... e dove impallinano e uccidono davvero degli animali!

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