sabato 20 febbraio 2016

Una perdita che ci impoverisce tutti - addio Umberto Eco

Ieri sera alle 22,30 ero anche io a Milano, in un bar in stile rock a festeggiare il compleanno di un amico, con una cover band dei Nirvana che si stava esibendo. Rilassata, contenta e perfettamente ignara di cosa stava accadendo da qualche parte nella grande metropoli lombarda.
Poco prima mi ero tuffata assieme a S, cara amica dottoressa in medicina nonché pura intelligenza angelica, e a suo fratello laureando in una bella conversazione da secchioni intellettuali in cui abbiamo commentato libri dai finali amari per poi passare a titoli che ultimamente ci erano piaciuti particolarmente.
Ho inevitabilmente suggerito "Furore" e "La festa del caprone", mi hanno gentilmente consigliato "Sostiene Pereira", "Guida intergalattica per autostoppisti" e, oltre al classico "Il nome della rosa" (che non ho ancora letto, cercato ma non trovato nella libreria di casa), altre opere di Umberto Eco come "Baudolino" ed il più recente "Il cimitero di Praga": belle storie con personaggi originali e ben descritti, che ipnotizzano e trascinano il lettore in universi paralleli imperdibili.


                                                                                                          

Oggi, il mezzo shock:

http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2016/02/20/morto-umberto-eco-aveva-84-anni_d9e7caad-bf35-4a9d-8a79-9c9b07def883.html
Non so quando capiterà di parlare di persona e non solo su WhatsApp di questa scomparsa, dico solo che oggi siamo tutti un po' più poveri culturalmente, perché questo professore, scrittore e intellettuale non darà più al mondo pezzi del suo grande bagaglio interiore. E faccio un appello: non limitiamoci a comprare i suoi libri ma leggiamoli con più attenzione e affetto possibili.


Nessun commento:

Posta un commento