La partecipazione al film "Joker" di Joaquin Phoenix, più tutto il successo e gli elogi ricevuti a Venezia, è stata per giorni in vetta alle cronache cinematografiche. La biografia del suddetto attore è passato. Quindi, se lo si riesuma nel presente e lo si cerca di ricostruire, sarebbe opportuno farlo con un minimo di metodo, indipendentemente dall'intonazione usata.
Un atteggiamento ben diverso mi è saltato a occhi e orecchie vedendo il video su YouTube di WatchMojo Italia che appunto ha recentemente parlato della vita di colui che molti definiscono l'attore del momento in maniera a tratti erronea e un po' troppo leggera, facendo leva su "follia" e traumi familiari spiattellandoli un po' a casaccio.
Intanto non si ricostruisce una biografia a salti e balzoni. Invece WM I, dopo aver scherzato sulla difficoltà a pronunciare il nome di Joaquin, inizia a parlarne dell'infanzia, accenna alla sua adolescenza, compie un ardito salto temporale di quindici anni per affrontare l'argomento dipendenze in riferimento al film "Walk the line" e poi-poi-poi parla "finalmente", come per dare equilibrio a tutto, della più grande tragedia della vita di Phoenix: la morte del fratello River. Nel filmato viene esaltata la bravura dell'attore, ok, si accenna a tante sue belle interpretazioni anche di film che non ho visto ma no!, una biografia così delicata non la si può riassumere a questo modo sbrigativo, per quanto in buonafede, dal momento che di cose da dire ce ne sarebbero parecchie.
Forse per me è facile bacchettare questo youtuber perché Joaquin Phoenix non l'ho scoperto con "Joker", anzi, lo conosco, attraverso suo fratello River, da quando si faceva chiamare Leaf - quante volte ho visto il film "Parenti, amici e tanti guai", dove recitavano anche Martha Plimpton e Keanu Reeves, rispettivamente fra le ultime fidanzate e il miglior amico proprio di River.
Non credo che al posto di WatchMojo Italia avrei fatto chissà quale bel video sull'argomento, ma almeno un paio di approfondimenti doverosi si. Eccoli.
Dopo quel tragico autunno del 1993, in cui accadde il fatto terribile di cui ho parlato in due post commemorativi, uno del 2013 e uno del 2018, Joaquin si allontanò dal circuito hollywoodiano per l'insensibilità mostrata da stampa e sistema e vi ritornò con il film "To die for - da morire" del regista Guus Van Sant, che aveva diretto River nel suo capolavoro "Belli e dannati" dove figurava anche Keanu, oltre a "Cowgirl - il nuovo sesso" dove invece era stata la sorella Rain ad avere una parte. Insomma, Joaquin aveva sì ripreso a recitare ma solo sotto l'ala di un regista d'autore, fidato e che era quasi un amico di famiglia.
Seguono vari ruoli fino a quello di Commodo ne "Il Gladiatore", che ha dilatato la sua fama, sdoganato la sua bravura e assegnatogli una nomination agli Oscar. Cinque anni dopo, in concorso come miglior attore protagonista per "Walk the line" alla pari di Hearth Ledger in "Brokeback Mountain", Joaquin viene "battuto" da Philippe Seymour Hoffman in "Capote"(da notare che questi ultimi due attori sono morti per cause non troppo diverse da quella di River).
Sempre a proposito del film "Walk the line", dedicato alla vita del cantante country Johnny Cash, qui WM I doveva andare un pelino più a fondo e non alludere solo al fatto che Joaquin in quel periodo aveva avuto problemi con droghe e alcol, ma almeno accennare ad un perché: Cash bambino infatti aveva visto morire l'amato fratello maggiore e ne aveva sofferto moltissimo addossandosene anche la colpa, non molto differentemente da Phoenix, che chissà con quanti flashback avrà avuto a che fare durante le riprese.
Tutto qui, non sono una fan scatenata di Joaquin Phoenix e quindi non sono informatissima sulla sua vita, come sto evitando di lasciare commenti come se puff!, all'improvviso fosse uno dei miei attori preferiti solo perché appunto media e social ne stanno parlando tutti. Però, come sono solita dire, a ciascuno il suo, quindi ben vengano le sviolinate last second e i clickbait su questo attore ma no, non le superficialità.
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