Mah, bah, sarà.
Mi sembra che questa reclame sia ancor più semplicistica di tante altre sbolognando in due secondi il percorrimento di una lunghezza ampia e impegnativa come appunto una 42k. Non per tutti i runner mettersi le scarpette ai piedi e uscire di casa significa progredire, accorciare tempi, allungare i chilometraggi ed io probabilmente sono una fra questi. Leggo anche di corridori esperti, anche professionisti, che si fermano ad una distanza o che ci mettono tempo per andare oltre, come ci sono gli ultra che fanno le maratone in quattro ore - tempo che secondo non pochi (ma non me) li dovrebbe far desistere dal cimentarsi con questa distanza.
Ma neanche bisogna guardare subito ai grandi obiettivi: prima dei 42 km ce ne sono di meno e quindi perché non iniziare a puntare ai dieci e poi alla mezza?
Nel mio caso, mi accontenterei di carburare un po' meglio.
I primi di aprile ho ripreso a correre alla mia maniera: passo da formica, niente musica in cuffia, a volte sola e altre in coppia.
Ma ahimè alla decima sessione non avevo ancora beneficiato delle cosiddette "endorfine da running", quella sensazione di benessere che ti fa desiderare di uscire a far jogging, niente, zero! - proprio come in Piemùnt - solo fatica. E i doloretti a sinistra e soprattutto a destra, la sensazione di affanno, la pesantezza, il respiro rantoloso. In più si sono aggiunte due settimane di stop forzato per una capatina in famiglia: tutto mi era possibile tranne che correre, anche per il maltempo.
"Questa maglietta non è fatta per la corsa" "Forse anche io" è stato lo scambio di battute fra Davide e me lunedì scorso, ovvero quando abbiamo ripreso col running - lui che sembrava al suo solito il T1000 ed io il clone muliebre di Fantozzi.
In più, tanto per confondermi le idee, in due mesi mi sono imbattuta in un turbinio di consigli, osservazioni e qualche risatina: d'altronde ho lo strano potere di attirare maratoneti/ allenatori/ nutrizionisti tutti molto esperti.
Non fermarti mai nemmeno col dolore, al più rallenta
Senti dolore? Ma non si corre col dolore, la corsa deve dare benessere e gioia
Se senti dolore è perché non corri abbastanza
Non esagerare in questi primi giorni, sei ancora disallenata
Corri sui talloni, meglio che sulle punte
Non correre sui talloni, corri di avampiede
Guarda questo sito di questo tipo, ci sono ottimi consigli sulla corsa
Va bene un paio qualsiasi di scarpette, c'è chi corre con le crocs
Comprate tre anni fa?? No no no, sono vecchie, si sono indurite e vanno cambiate
Più corri lenta e peggio è, devi accelerare
Volevi accelerare? Guarda che seguivo te
Queste due perle di Guttalax sono fresche di ieri sera uscite di bocca da uno che per imparare a mangiare ha avuto bisogno di un nutrizionista:
Quanto hai fatto di corsa? 28 minuti?? Non ti è servito a niente, per bruciare grassi devi correrne almeno 40, così hai perso liquidi che poi hai ripreso subito
Ieri ho corso 15 km, ma ultimamente non sono in forma
So soltanto una cosa: continuerò. Non mi iscriverò a quella 10k come in questo 2018 non mi presenterò a nessuna corsa non competitiva che superi i 5, ma continuerò balzo dopo balzo, piede dopo piede, dovesse ridursi tutto ad una buona imitazione del basset hownd al galoppo.
Vado anche io con la mia perla di Guttalax. Continua a correre se ti senti bene e iscriviti pure alle gare e mira a finirle e basta. Correre fa star bene un bel po' e quando non è più così, basta! Io rimpiango un pochino di aver smesso a marzo però non ce la facevo più fisicamente e psicologicamente.
RispondiEliminaNo no SuperSara, la tua è una perla pura perché per alcuni aspetti apparteniamo a categorie simili e mi sei molto più vicina tu tramite web che il conoscente del conoscente che becchi una sera su cento e si permette di dare istruzioni a raffica!
RispondiEliminaMi spiace che hai interrotto, ma non precluderti niente, magari riprenderai neanche troppo in là!
insisti. più corri, più facilmente incontrerai lo sballo del runner
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