E' stato un piccolo viaggio indietro nel tempo ieri, per me, vedere la puntata de "I Simpson" dove viene costruito un nuovo auditorium poi convertito in prigione. La progettazione dello stesso viene infatti affidata all'archistar Frank O. Gehry, famoso per lo stile decostruttivista dei suoi lavori, fra cui il celebre museo Guggenheim di Bilbao. Ed è proprio qui il nesso: conosco da anni questo architetto e questa opera perché quando avrei dovuto non l'ho fatto.
All'università ho frequentato i corsi di lettere moderne e fra i miei test sostenuti c'è anche "Storia dell'arte contemporanea", uno di quegli esami ciclopici che si sa a priori quanto siano belli e affascinanti ma che io, ai tempi, mi sono ritrovata a studiare in maniera sacrificata. Fra l'altro era diviso in tre parti con altrettanti professori ed io, lo ammetto, studiai con meno attenzione il materiale dedicato all'architettura.
All'esame, dopo aver già sostenuto una parte con una buona votazione, in attesa di essere interrogata sui vari Foster, Isozaki, Hadid (r.i.p.) &Co., cercai di fare chiarezza proprio sul semisconosciuto Decostruttivismo, di cui ignoravo bellamente il nome del maggior esponente e della sua opera summa. Provai a chiedere ad una bionda gentile e carina che era stata appena interrogata ma no, non si ricordava nessun nome! Provai a chiedere ad una tipa brunetta e mingherlina che mi guardò, severa e rigorosamente silenziosa, come se avessi voluto venderle il David di Michelangelo.
Allorché toccò a me entrare; fra le varie argomentazioni il mansueto professore mi chiese proprio il Decostruttivismo, io mi arrampicai sugli specchi come forse avrò fatto un'altra volta in vita mia, presi un generoso quanto imbarazzante 25 promettendomi di studiare meglio la prossima volta. Il giorno dopo riuscii con uno sforzo sovrumano roba che Eisenhower eclissati a sostenere la terza e ultima parte fissando il voto finale sul 29.
Ma quei due concetti, Frank Gehry e Guggenheim di Bilbao, non me li sono più levati dalla testa, una damnatio memoriae al contrario, un ergastolo che è diventato un dono che mi segue sempre, ho conosciuto di persona
e che ieri ho blandamente rivissuto, ovviamente col sorriso.
Poi la puntata de "I Simpson" si risolve citando un famoso film sul carcere, "Brubaker" se non sbaglio!
ti ho dato il mio contatto privato "di là" sul mio blog!
RispondiEliminaaddirittura in foto?????? :-)
RispondiEliminaGrazie Sara!!! <3
RispondiEliminaEh sì Fra, mi ci sono fatta immortalare! Hai notato le mie splendide ballerine bianche? :D