Apprendo della scomparsa del fisico statunitense Stephen Hawking, avvenuta poche ore fa, e penso soprattutto alle tre cose che l'hanno reso famoso nel resto del mondo. Per prima, la sua terribile malattia degenerativa negli anni '90 ai tempi del suo primo bestseller "Dal Big Bang ai buchi neri", più recentemente due personaggi di due famose serie TV, di cui una a cartoni animati ovvero "I Simpson", mentre l'altra è "Big Bang Theory".
In queste due serie, Lisa Simpson e Sheldon Cooper entrano in contatto con Hawking dando vita a gag simpatiche e impensabili, ma se Lisa è in perfetta armonia col professore, che appare durante una (sola?) puntata con in evidenza il circolo dei cervelloni di Springfield, Sheldon lo contatta più volte telefonicamente, lo adula, lo sfida a giochi sul web, ci litiga, lo cita sardonicamente trattandolo quasi come suo inferiore nella sua tipica deformazione mentale di asociale. Più rispettosa e devota la giovane Simpson, da ammiratore a disturbatore il trentenne Cooper. In entrambi i casi il risultato è spassoso e penso che il primo ad averci ridacchiato, a modo suo, sarà stato lo stesso Stephen.
Condoglianze quindi alla famiglia Hawking per la perdita del loro parente appena 76enne ma anche a Lisa e Sheldon, che gli hanno ridato nuova fama agli occhi delle generazioni Under 30, non molto diversamente di quanto ha fatto la trilogia di film "Una notte da leoni" con il pugile Mike Tyson.
E a proposito di lungometraggi, buono anche il contributo di "La teoria del tutto", dove un impressionante Eddie Redmaine ha impersonato proprio il professore, ricevendo numerosi premi per un'interpretazione intensa e suggestiva.
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