lunedì 6 marzo 2017

Seconde opere: meglio le Sfumature Nere dell'omicidio Capatonda

Non appena mi sarò vista "Dodes'ka-den" del maestro Kurosawa, gli dedicherò una bella recensione, lo giuro.
Senza purtroppo l'amata combriccola di due anni fa, sono andata a vedere "Cinquanta sfumature di nero"; l'altro giorno invece ho visto in coppia "Omicidio all'Italiana".

Ad essere sintetica, l'uno è il risultato del cosiddetto "massimo col minimo", l'altro è stato semplicemente poco divertente.


Riguardo il secondo capitolo della mini telenovela hard delle Sfumature, già dal trailer e anche grazie alla lettura dei romanzi si intuiva che c'era un po' più di sostanza nella trama, poiché comparivano immagini di una vecchia sottomessa di Christian - vicenda narrata nel primo libro e non trattata nella relativa trasposizione cinematografica - oltre a quelle della sua iniziatrice, peraltro interpretata dalla sempre belloccia Kim Basinger. Le scene di sesso al limite della realtà non sono mancate, ovvio, ma per fortuna erano meno  e meno imbarazzanti rispetto a quelle di due anni fa. E con il passare dei minuti la storia si dipana in maniera piacevole e avvincente,

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riuscendo a ricalcare a modo suo le emozioni della commedia romantica con il bel miliardario gentile, educato e paziente che ama e vuole tutta per sé la sua fidanzata carina e snella, un po' timida e un po' azzardata, con tanto di proposta di matrimonio ovviamente accettata e con tanto di allontanamento definitivo di ben due ex inclusa la cinquantenne iniziatrice, che in pochi secondi si becca in faccia prima un calice di champagne e poi un sonoro schiaffo. In omaggio, anche qualche scheggia di realismo quando Anastasia chiede a Christian di aprirsi e parlarle di più della sua vita come del suo passato: "normale dialogo" - giuro che in quel punto ho avuto dei flashback più che con altre scene, ahahah.

                           Risultati immagini per 50 sfumature di nero

Simpatica la citazione dal mitico "Donna in carriera" con Dakota Johnson che ripete una battuta di sua madre Melanie Griffith su alcuni piccoli accordi con la segretaria.



Peccato, peccato, peccato per "Omicidio all'italiana". A parte che in generale non mi diverte sentir recitare in dialetto del sud, in questo film Capatonda accenna all'inizio alcuni aspetti comici senza ripresentarli più nel corso del film, mentre dà peso ad altri elementi meno divertenti, insomma non ha dosato bene cosa poteva far ridere di più. Ad esempio avrei preferito vedere più mossette della conduttrice in stile D'Urso e meno vicende della famigliola di turisti. Il personaggio interpretato da Biggio non è carne né pesce. In generale, un po' tutto mi ha fatto ridacchiare tra i baffi ma quasi mai sbellicare.

                                  Risultati immagini per omicidio all'italiana

Finale carino ma non molto ben incastrato, un po' piovuto dall'alto. Cosa mi ha fatto ridere davvero? I giornali con i titoloni prima razzisti e poi buonisti.

Ammetto anche che ben difficilmente avremmo potuto assistere ad un altro capitolo delle "Sfumature" imbarazzante, raccapezzato e patinato come il primo, ma altrettanto non era compito facile vedere rinnovati gli ottimi meccanismi e le tempistiche perfette de "Italiano medio".

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