Stavo per scrivere un post sui finti poteri della gastrite, ma poi mi sono decisa per un argomento molto più aulico, arcadico, nobile, ovvero il perchè non vado più in palestra da circa tre anni. Come è facile da immaginare, in due parole la mia esperienza da buona e promettente divenne pessima. Più sotto, la mia lagrimosa vicenda nel dettaglio.
Un po' di tempo fa mi iscrissi tutta motivata in una palestra super modern high tech e iniziai a frequentare a turno un po' tutti quei corsi di fitness estremo, di quelli che fanno bruciare tante calorie come total body, spinning, body pump e gag "rinforzato", al ritmo di 3-4 sedute settimanali. Obiettivo: rassodare, sciogliermi, perdere quei pochi chiletti di cui potevo benissimo fare a meno. Si rivelò un massacro, anzi una mezza fregatura che durò circa un semestre: poco tempo per recuperare, stanchezza cronica, doloretti vari, imprecisione nell'esecuzione degli esercizi. E nonostante tutto, la trainer Paola, una quarantenne muscolosa iperlampadata che gestiva quasi tutti i corsi, mi tartassava ogni giorno affinchè caricassi più pesi nel bilanciere, facessi più flessioni, aumentassi il ritmo in certi esercizi: "Ti tonificherai, sarai in forma per l'estate, non ingrosserai anzi allungherai i muscoli". Si, si, intanto i jeans mi stavano sempre più stretti e a tavola avevo un appetito maiuscolo. Decisi di frequentare solo due corsi, non ricordo nemmeno quali, ma dopo due anni, tra spossatezza mia e disagi di vario tipo (parcheggio, sala e spogliatoi iperaffollati e poco agibili, docce quasi fredde), arrivai a fine maggio quasi disgustata. Nel frattempo mi ero fatta la fama di quella pigra, con i bilancieri leggeri e poca forza di volontà. A togliermi l'ultima verve fu una battutaccia, proprio alla penultima lezione, prima di entrare in sala fitness. Mi confidai con un'amica dicendo che cellulite e cuscinetti non mi erano andati via e, tra chi mi consigliava l'agopuntura e chi i massaggi specifici, scappò fuori una cinquantenne ossigenata che mi disse: "Certo che hai ancora i cuscinetti, anzi i muscoli sulle cosce te li accentuano, ma che vuoi, vuoi essere perfetta, vuoi essere una bambola? Anche io ho questo difetto qui....eppure me lo tengo". All'idea che i miei cuscinetti fossero addirittura evidenziati dalla muscolatura potenziata e invelenita contro quell'ammasso di rughe (mi sentivo privata del diritto di sognare un corpo perfetto, ma non servono anche a questo le palestre?), dissi addio a quel corso. Il settembre successivo ne scelsi un altro, total body forse, da completare con semplice aerobica.
Ma anche al corso di aerobica, dove speravo di incontrare meno vipere, mi ci sono mangiata mezzo fegato, specie il primissimo giorno di lezione. Discreta e silenziosa, arrivo per prima e saluto l'istruttrice: una cinquantenne sorridente e a primo acchito gentile, fisicamente bassa a forma di trottola, con un girovita da pranzo di nozze, i capelli bianco-biondi e gli occhiali da segretaria. Non certo una scultura, ma almeno rassicurante.
A poco a poco entrano le donne che frequentavano il corso, over 40, ipercolorate, trucchettate, cotonate e quasi tutte sovrappeso. Va beh, mi dico, d'altronde cosa ci si viene a fare in palestra se non a perdere peso? Aspettando l'inizio del corso, chiedo ingenuamente all'istruttrice: "Quali sono i vantaggi di questo corso?...Quante calorie fa bruciare?". Aaahhhh, fossi stata zitta! L'istruttrice Trottola mi guarda allibita in silenzio e prende la parola una specie di Ursula coi capelli corvini che mi dice sfacciatamente: "E perchè, che hai da perdere peso tu? Ma stai zitta vai...".
Io, sbiancata dalla vegogna, abbozzo blaterando qualcosa. Trottola mi spiega a grandissime linee cosa si fa, compresi addominali e stretching "ma meno che a total body", io accenno al fatto che quel corso è buono perchè potenzia i muscoli, fa bene alla schiena (ed effettivamente ero migliorata nella postura), ma prima di dire che non volevo farlo troppo per dedicarmi principalmente all'aerobica, Ursula si intromette ancora: "Ma che bene alla schiena, ma dove, ma vai, lascialo fare il corso di Paola, stai qui con noi che ti diverti...".
Io sbianco, o forse divento amaranto, perchè mi sento le guance calde, ma sto zitta. A me le sfacciate tolgono la parola e fanno cascare le p@lle, son fatta così. E non era ancora finita, sigh sobh.
Iniziamo: prendere gli step, tappeto e due pesetti. Solo che Trottola, assolutamente degna di certe sue allieve seniores, mi dice con grossolana allegria di prendere due step anzichè uno, come per dire "ti faccio bruciare io a te, vai". Io, ingenuamente, mi fido e obbedisco ma, dopo due minuti di musica dance e di su-e-giù dal gradino, sento subito la fatica, l'assurdità e la pericolosità del doppio step, mi fermo e, nel modo più dignitoso possibile, ne levo uno e riprendo. Finita la lezione, saluto e me ne vado: non me la sento di far notare a Trottola la negatività del suo "consiglio", rischiando tra l'altro di espormi a nuove battutine.
Continuai con l'aerobica finchè non mi scadde l'abbonamento semestrale, lavorando sempre in disparte, in silenzio, senza poter dire due parole su eventuali titubanze, dubbi o anche soddisfazioni (d'altronde se sei fra le più leggere del corso, di cosa osi lamentarti? O, peggio, vantarti se hai perso un chilo?) e quindi smisi del tutto. Non mi sono più illusa nè abbassata a rimettere piede in quel posto, dicendomi che era molto meglio spendere quei 40 euro al mese in pizzeria o al ristorante cinese.
Meglio imparare ad accettare e convivere coi propri difetti fisici, ma soprattutto a rassegnarsi di fronte a certa gente meschina.
Sei capitata in una palestra un po' di matti, forse di quei montati in pieno stile americano come si vedono nei programmi per perdere peso su mtv o real time!! Io quando andavo in palestra mi sono sempre trovata molto bene, è vero che frequentavo solo la sala cardio e pesi, però mi dicevano sempre "piuttosto che aumentare i pesi e far due cose con troppa fatica e dolore, tieni i pesi bassi e sii costante", inoltre sconsigliavano vivamente di superare le 3 volte a settimane e di non andare mai due giorni di fila...ecco insomma, dipende tutto da chi ti trovi di fronte XD
RispondiElimina"Meglio imparare ad accettare e convivere coi propri difetti fisici, ma soprattutto a rassegnarsi di fronte a certa gente meschina. " mi sembra un po' pessimistica questa visione:
RispondiEliminaIo direi che davanti a quelle persone bisogna semplicemente cambiare strada senza sentirci noi inadatte o a disagio; per i difetti.... è bene viverli con serenità, ma mai smettere di sognare la perfezione. Senza fissarsi od ammalarsi, certo, ma mai arrendersi!! :D
No no, mai arrendersi nel cercare di limitare i difetti (poi certo, la perfezione non esiste!), altrimenti non sventolerei ai quattro venti il diritto di stare a dieta pur avendo pochi chili in eccesso :D
RispondiEliminaPerò qualche volta certi ostacoli si risolvono proprio nel momento in cui non ci si accanisce nel trovare una soluzione e infatti, pur non facendo più palestra 3 volte a settimana, non sono poi così peggiorata!
hai trovato la palestra sbagliata.
RispondiEliminaLa mia non è affatto così anzi!mi ci trovo troppo bene *_*