Rompersi la schiena di lavoro - vero, perché la tipa che doveva fare le pulizie si è fatta operare proprio alla schiena e qui fra tutte quante abbiamo male alla zona lombare e dorsale, chissà perché
Patire i morsi della fame - eh si, l'ho provato durante le vacanze di Pasqua e negli altri primi giorni di lavoro in cui ho sottovalutato il mio bisogno energetico e sopravvalutato crackers, mele e noci
Cascare giù dalla fame - sarà stato il lunedì di Pasquetta. Ero appena rincasata dopo 8 ore di turno e mezz'oretta di tragitto a piedi e stavo mettendo in carica il cellulare: per un nanosecondo mi sono sentita le gambe piegarsi appena come se stessero cedendo. Più volte, anche l'altro giorno, ho invece avuto la sensazione del pavimento come se mi si muovesse sotto i piedi tipo terremoto, ma erano "solo" consunzione e bassa pressione
Crollare dal sonno - il torpore arriva dopo cena, si allenta durante il lavaggio di piatti e stoviglie (non cucinando io, voglio fare almeno questo e subito) e ritorna forte e implacabile da seduti sul divano: cinque minuti neanche e le braccia pesano come macigni e gli occhi iniziano a chiudersi.
Senza il caffè non connetto - Al mattino sono in stato di grazia: caffè d'orzo, fette biscottate con marmellata e via, ma nel primo pomeriggio rischio molto spesso di andare in crash senza un bell'espresso zuccherato.
Le donne sono multitasking - già lo avevo verificato, ma in queste ultime settimane l'ho più che mai riscontrato in me stessa come nella mia amica e super collega: uso del pc e telefonate, pulizie e pubbliche relazioni, rammendo di cuscini durante la scansione di documenti, prenotazioni via telefono durante un pagamento col pos, discesa dal secondo piano passando per il primo per lasciare del materiale e fare un salto in ufficio per finire di buttare la spazzatura, quasi sempre differenziata. A molte di queste azioni si aggiungono spesso piccoli fulminei rifornimenti di solidi e liquidi.
Mangiare pane e acqua - quando la sera si rincasa tardi e non c'è tempo di prepararsi un pranzo per il giorno successivo, mentre il mattino dopo tempo e fantasia latitano ecco che due-tre fette di pane (asciutte se del giorno prima, bagnate se già indurite) con appena un po' di pomodoro diventano più volte un pranzo neanche tanto male, specie insaporite al lavoro con l'olio e il sale avanzati dai clienti. E acqua di rubinetto, fresca e gradevolissima.
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