Ho appena visto un filmato di The Lady, youtuber appassionata di make-up, questo per la precisione, in cui racconta da ragazzina di aver beccato un'amichetta a frugarle fra le sue cose per poi intuire che era stata derubata di vari oggetti ed euri.
Subito mi sono venuti in mente un paio di episodi simili della mia vita, ma anziché commentare sotto al filmato, non avendo voglia di farmi un account per youtube, li racconterò qua sotto, senza rancore né rimpianto ma con la mia solita indole liberatoria!
Posso dire tranquillamente di essere stata una bambina molto ingenua, complici carattere ed educazione rigida ma anche il non aver frequentato quello che allora si chiamava asilo. Quindi a sei anni mi ritrovai in una classe con una ventina di bambini tutti più rodati o anche solo più sfacciati di me. Ne pagai subito lo scotto quando un bimbo, tranquillo e pacifico, mi chiese candidamente se gli potevo "prestare" un blocchetto di Snoopy, nuovo di zecca comprato in vacanza in una grande città, per "farci un blocchetto suo": io ingenua e timorosa dissi di sì pensando che me l'avrebbe ridato a breve, d'altronde prestare significa dare e riavere un oggetto, no? Ebbene dopo chissà quanti mesi glielo richiesi e riebbi subito il mio taccuino, ma brutalmente sfrondato del 90% dei foglietti e tutto sgualcito.
Stesso disagio e imbarazzo mesi dopo quando entrai in classe con una confezione di graffette colorate: tutti si sentirono in dovere di averne una ed io mi ritrovai con un decimo delle graffette iniziali e tutte di colori come blu, verde e nero, senza più un rosso o un rosa! Rammento di essere riuscita a farmene ridare qualcuna, ma mi beccai anche delle critiche: "non è educato richiedere indietro un regalo"!!!
Passano gli anni e sempre durante le scuole elementari ospitai un paio di volte mia cugina con una sua compagna di scuola, M., non ricordo se a fare i compiti o a giocare; fatto sta che mi sparirono tre /quattro giochini tipo un abitino particolare di una bambola e dei puffi, che adoravo ma erano difficili da trovare - non esistevano negozi "vintage" o di collezionismo come adesso. Giorni dopo anche a mia cugina sparì un borsellino rosa a forma di cuore che le aveva regalato la maestra e a cui era molto affezionata. Sospettammo subito di M. ma lasciammo perdere, alla fine erano piccole cose, non era neanche il caso di scomodare termini come cleptomania o simili! Rammento che successivamente, a casa di M. per il suo compleanno, mia cugina prese il coraggio a quattro mani e le chiese se poteva riprendersi il borsellino, che aveva intravisto sul comodino di costei, diventato ormai quasi grigio.
Tanto per dire quanto fossi padrona e consapevole della mia vita e soprattutto dei miei giochini, sempre in quel periodo si smaterializzò l'ultimo dei miei baby puffi e solo dopo essermi rassegnata ad averlo smarrito per sempre, ingoiato "misteriosamente" da camera mia (e dopo aver fatto litigate epiche con mia cugina che non voleva mai farmi giocare con il suo), ormai alle scuole medie mia mami mi rivelò di averlo regalato di sua iniziativa ad una mia compagna di classe durante la festa del mio decimo compleanno!!
Qualche anno fa infine mi sono di nuovo separata da un oggetto che a posteriori direi fosse "per destino" impossibilitato a rimanere a me. E' una banale collanina di perline in stile etnico, che feci una quindicina di anni fa o poco più, copiandola da un giornale. Lunga, estiva, originale. Appena mia mami me la vide, non ricordo se la stavo indossando o gliela stavo mostrando, cominciò a miagolare che le piaceva moltissimo, che voleva tanto una collana così, che ne aveva sempre desiderata una simile. Allora cosa feci, ottimista stupida quale ero? Gliela regalai, ai tempi ne avevo diverse anche se più infantili e quindi potevo benissimo rinunciarvi per compiacerla! Solo che lei la mise in una bella scatolina sul suo cassettone e le poche volte che usciva di casa non si è mai scomodata a mettersela. Stessa sorte è toccata ad un'altra collana che comprai in una bancarella, bianca e nera stile Raspini: sottrattami senza che l'avessi usata due volte, forse indossata dalla mia genitrice in un'unica occasione e poi inscatolata e occultata.
Un giorno d'estate decisi di riprendermi la collana handmade e tutta contenta la indossai ad una cena fra amici; la notarono subito tipo anello de "Il signore degli anelli" ed un mio caro amico me la chiese in prestito. La tenne diverso tempo, poi mi sembra di avergliela ufficialmente regalata, l'importante era che non si perdesse o si rompesse; lui ce l'ha tutt'ora nonostante un trasloco, la conserva con cura e ogni tanto se la mette.
Se ripenso a questi episodi ci ridacchio sopra ancora adesso: mi sembrano delle gag tipo lo Charlot dei cortometraggi o tipo il gioco della sedia mancante in cui sono io la protagonista un po' sfigata, ma alla fine senza aver subito alcuna perdita, né economica né sentimentale.
E la finta Raspini? E' ancora là sul cassettone di mia mami, che nel frattempo ha decuplicato le sue scatoline con dentro chissà quali braccialetti, girocolli e spille.
Io invece sono stile "ficcanaso", se capito in bagno da amiche o conoscenti (complice la pipì delle bimbe) sono curiosa come una scimmia di vedere che tipo di prodotti per il make up usa la padrona di casa. Non mi azzardo ad aprire cerniere, cassetti o ante, sbircio soltanto quel che vedo esposto. Tanto chi è che chiude il beauty case se ci si trucca una volta al giorno? :D
RispondiEliminaPrestare e regalare cose a cui tengo, giammai! Ci sono stata sempre attentissima.