Avevo scritto prima un'introduzione che però, finito il post, mi sembrava meglio come chiusura. Ad ogni modo, ecco qui l'ultimo capitolo della rocambolesca storia di una delle peggiori amicizie maschili della mia vita.
Il primo anno dal mio arrivo in Piemùnt avrò ricevuto due, massimo tre sms de Il Pugliese che alludevano a sfide calcistiche fra la squadra della sua città e della mia, oltre ad una email di scuse. Poi, più niente fino appunto a questa, lo scorso luglio:
Ciao, magari funziona ancora la tua mail. In questi giorni ho avuto vari riferimenti a te (...)eccomi a chiederti scusa per gli eccessi verbali di qualche anno fa...
Partiamo dalle scuse...come sai ho sempre apprezzato la competenza delle ragazze del nord (...) Più sentivo lontana la soluzione del mio problema, più ho ecceduto in smancerie superflue nei riguardi delle nordiche. Ora ho risolto e dal primo settembre sarò a Torino....
Se hai voglia di riprendere i contatti,ne sarò felice
a presto, spero
Come si sarà intuito, qui è scattato il mio secondo errore, cioè l'aver preso troppo alla lettera le sue buone intenzioni senza un minimo di realismo, di autotutela. Avrei dovuto prendere il toro per le corna mettendo subitissimo in chiaro che ero ritornata col MIO Davide e sillabando in cinque lingue che fra noi sarebbe stata eterna friendzone..... Invece no! Effettivamente convinta dalla chiarezza delle sue parole (mi sono trasferito = non delirerò più con le conoscenze femminili) e confidando in una sua effettiva pace interiore, gli scrissi accettando le sue scuse e lodando la sua umiltà nel rifarsi vivo e costruttività nell'andare avanti in tutto. Solo alla seconda lettera, dopo la sua risposta in cui mi parlava contento dei lavori nel suo appartamento torinese, gli ho raccontato che stavo ancora assieme al MIO Davide e che in più mi ero trasferita da lui nel Piemùnt orientale, anche se eravamo in odore di trasloco - quello che poi non c'è stato. E Il Pugliese? Da allora, più niente, zero, nada. Ma cosa pensava, che gli avessi scritto in quanto single e disponibile (come se le due cose andassero necessariamente a braccetto poi)? Ma che razza di opinione opportunistica aveva evidentemente di me!
E così mi sono ritrovata due volte fregata: una perché ho fatto la fatica di fare un passo indietro, seppure con buone motivazioni, rispetto ad una presa di posizione precedente; due perché ho risbattuto in un muro di ottusità infantile, alla faccia delle quasi cinquanta primavere e dell'emancipazione domiciliare.
L'avevo detto subito: l'amicizia uomo-donna esiste ma non dura, se lei è fidanzata.
Qui specifico: si ma non dura, se lei è fidanzata e lui in realtà cerca una fidanzata proprio nell'amica fidanzata, soddisfatta e distante fisicamente ed anagraficamente.
Di solito lo facciamo noi donnine di cercare dove non dovremmo, invece nel mio caso l'ha fatto un rappresentante del sesso forte, che mi parlava di amicizia mentre era sulla strada dell'invaghimento, che faceva discorsi colti che in realtà erano (pessimi) tentativi di corteggiamento, che amava i bei discorsi ma non proferiva una frase trasparente nemmeno a distanza di anni. Ora comprendo bene quelle sue conoscenze femminili che lo scartavano paragonandolo ad altri pretendenti, "studioso vs uomo d'azione che arriva e spazza via le chiacchiere".
Maronna santa sto tipo! Ma nemmeno alle elementari si trovano tipi così. Ma sicura che non avesse qualche ritardo mentale? Mica per niente, ma veramente, questo tipo di approccio/silenzio non si applica più dai 14 anni in su.
RispondiElimina(p.s. sì ero alle befane di rimini)
Immagino che, per la maggior parte dei maschietti, l'amicizia sia la porta d'accesso per "altro"...del resto dire apertamente che si vuole solo del sesso può sembrare indelicato (o magari per accettare un "no" si deve essere adulti non solo anagraficamente parlando)
RispondiEliminaComunque mi andrò a leggere le puntate precedenti.