Ieri pomeriggio, non paga dei recenti acquisti, ho fatto una capatina in un negozio di vestiti per ragazze a vedere come era messo con i saldi. Ovviamente, quegli usurai dei proprietari hanno fatto per ora solo pseudo sconti tipo mettere a 13 € magliette basic che normalmente ne costano 15. E a queste condizioni non mi sono certo fatta sedurre. Tornando a casa ho però incrociato una certa macchina, blu elettrico...
Istantaneamente ho pensato a Victoria, una mia ex collega di un lavoro che feci l'anno scorso da aprile a ottobre, part time. Dovevo stare in negozio a fare pubblicità mentre lei avrebbe fatto la rappresentante fuori, poi finii con l'accompagnarla in lungo e in largo, anche con lo scopo di ricavare una percentuale su eventuali vendite. Lei ventenne, mora, carina, sederotta come me ma più alta e più pesante, iscritta ad un'università privata dopo aver provato economia senza successo, sufficientemente matura e abituata a fare lavori anche duri, ma anche abbastanza agiata e adagiata da arrogarsi un tenore di vita da stipendio fisso. Ma va bene così eh, non è una critica. Fondamentalmente mi rispettava e dosava bene le parole quando parlavamo e certo era abbastanza intelligente, sveglia e "non cattiva" da aver capito presto che non ero male nè come collega nè come "quasi amica". Comunque siamo uscite insieme tre volte di numero e, finito il lavoro, non ci siamo più sentite se non per iniziativa sua, dopo Natale.
Ieri insomma Vic mi è ritornata in mente. Lei, ma anche le cazzate che sparava. A vent'anni anche io non ero al top della mia maturità, ma ero abbastanza realista e pudica da pensare molto prima di parlare e di parlare con cautela specie con gli sconosciuti e con quelli più grandi di me. Lei no, per niente.
"Quella stronza a economia mi ha bocciata tre volte perchè mi aveva preso di mira e passava solo quelli che frequentavano tutte le lezioni e poi diceva che scrivevo male in italiano pur essendo qua da cinque anni e che altre straniere erano più avanti di me ora faccio un'università privata molto seria no non mi da una laurea ma un attestato il mio professore però ha tre lauree che bravo che è quante cose sa" (si sappia che Vic è rumena)
"Ma tu non sei molto motivata in questo lavoro sei troppo tranquilla non ti importa dei guadagni extra io invece si voglio vendere tanto guadagnare mettere soldi da parte andare a stare per conto mio convivere col mio ragazzo siamo fidanzati da quasi due anni" (qui la 27enne laureata con tre lavoretti Vanessa le fece una filippica degna di Cicerone senza parolacce ne imprecazioni e non ci furono più commenti nè insinuazioni di Vic su quello che lei credeva che Vanessa pensasse e volesse)
"Due anni fa ho fatto la cameriera qui e lavoravo diciotto ore al giorno un mal di schiena staccavo il turno tardi mi addormentavo al volante dalla stanchezza per tornare a casa ho rischiato due volte di fare un incidente ho avuto fortuna mi hanno pagato poco quei ladri che stronzi con gli straordinari arrivavo a 1700 euro al mese i miei mi hanno fatto storie però che bello ho speso quasi tutto in scarpe borse magliettine costumi poi sono andata al parco acquatico col mio amore guarda ho messo le foto su Facebook".
E altre perle, che magari racconterò in seguito.
Questa qui però la anticipo adesso - allora mi fece davvero tenerezza, sia per le parole che per le intenzioni e le opere.
Verso metà giugno, dopo un mese abbondante di lavoro assieme, Vic esce fuori con questo: "Prossimo fine settimana sto tre giorni al porto alla fiera vendo i miei gioielli con la mia collega e ho fatto X collane Y bracciali e Z orecchini anche abbinati sai è un secondo lavoro per me voglio guadagnare bene ho speso un sacco di soldi per il materiale dalla mia collega che mette il bancone sai mi appoggio a lei che non mi fa pagare il posto ma perline e altro me li ha venduti mi ha fatto un prezzo onesto poi mi deve arrivare roba da internet presto mi faccio un sito anche su Facebook voglio guadagnare di più poi mi cerco il vestito per il matrimonio di mia cugina le scarpe nuove pure voglio fare bella figura".
Il giorno dopo, lei ed io usciamo per una commissione vicino al mercato e, ricordandomi del discorso del giorno prima, ne approfitto: "Ti va di passare dal mercato? C'è una bancarella con tutto l'occorrente per collanine, ci sono tante belle cosine, magari trovi qualcosa". Lei, che non va da un anno alle bancarelle, accetta. Arriviamo al banco, diviso in tre grossi tavoloni, inondati di perline di ogni colore e dimensione infilate in collane da sfare e rifare, ma anche di accessori di metallo o plastica in ogni forma possibile immaginabile: cuori, stelle, animali, palline, cubetti, in stile arabo, afro, indiano, celtico, in confezioni belle generose. Sia i pacchettini che le collane grezze costavano 2 € l'uno, roba da delirio per gli amanti del genere. E Vic? La vedo sgranare gli occhi e mettersi a frugare un 3-4 minuti in silenzio, per poi dirmi: "No non ci credo questa roba è indentica a quella che mi ha venduto la mia collega si uguale queste farfalle ciondoli perle grosse uguali ti dico spiccicati impossibile ma che stronza me li ha fatti pagare dieci euro l'uno qui costano niente ma che credeva di fregarmi che credeva che non me ne sarei accorta e invece si ah poi gliene dico si sono sicura la roba è la stessa l'ha presa qui che stronza che stronza che stronza che credeva di fregarmi prima faccio passare il mercatino devo lavorare rifarmi e poi gliene dico quattro".
Quella mattina Vic, mentre continuava a sfogarsi in loop e a sentire le mie opinioni, sempre in loop ("La tua collega è stata disonesta, bugiarda e avida"), spese 54 € fra ciondoli, fili, chiusure e collane grezze; tornammo al negozio che non aveva più un soldo in tasca. Io ero fra l'imbarazzato e il dispiaciuto, già mi immaginavo le sue collanine per la maggior parte inevitabilmente invendute fra crisi e concorrenza, poi da parsimoniosa cronica mi facevo conti su conti sul capitale che aveva sborsato per mettere su la sua pur carina e colorata merce e che chissà quando si sarebbe ripagata.
Morale della favola, il mercatino fu faticoso e i guadagni furono modesti. Con la collega Vic si limitò a due battute, facendole intendere che aveva trovato il materiale al mercato, ma senza grandi accenni al fatto che l'aveva raggirata. Ad agosto, prima di chiudere per le ferie, lei continuava a dire che aveva "bisogno di soldi più soldi basta per università tasse spese il mio fidanzato vuole andare all'Oktoberfest devo trovare un secondo lavoro part time ben pagato cameriera no mi fa troppo male la schiena il collo cervicale no con quel ristorante non sono più in contatto troppo faticoso nemmeno posso fare più la badante", ma quando le accennai di continuare con collanine e orecchini, lei disse solo "no no li fanno in troppi i gioielli non ci si guadagna". Per una volta fu sintetica e realista allo stesso tempo.
non vorrei sembrare razzista (perchè non ritengo di esserlo) ma anche a me è successo di lavorare in un bar e di avere delle colleghe rumene e devo dire che in quanto a carattere sono moooooltoooooo particolari..
RispondiEliminaPuò essere che io stia generalizzando e mi sbagli però io le ho trovate molto aperte da un lato e molto chiuse da un altro.Mi spiego: sempre in tiro, spesso tacchi, anche di mattina, gonne inguinali, spesso truccate e vestite come delle ...... senza rendersene conto. Ci sono delle loro foto su fb in cui la loro posa e i loro ammicchi sono di "quelle signorine" ma loro forse non se ne accorgono.
Dall'altra mi sono sembrate delle persone estremamente testarde e permalose, che non stanno alle battute e molto cocciute..Noi italiani evidentemente abbiamo un umorismo che non capiscono..
Boh forse sembro razzista, io credo che sia una loro caratteristica. va bè ciauuu
Intanto Ecas grazie del commento, anche perchè ormai sempre più italiane si ritrovano come colleghe ragazze dall'europa dell'est, quindi è cosa diffusa. Indubbiamente il razzismo è più riconoscere differenze inevitabili di razza e non poterci non far caso: negli ex paesi comunisti hanno un'educazione più rigida, sorridono di meno, hanno un quotidiano fatto di maschi violenti e spesso nullafacenti e donne costrette a far spalluccia e a mantenere famiglie intere, anche i vecchi genitori. Lo so per certo perchè mio zio ha lavorato nei night club (che non è tutto quel "divertimento" che tanti credono, poverini) per quindici anni e dal 1990 ha conosciuto tante polacche e russe e poi rumene e di storie brutte ne ha sentite tante. Ballerine diplomate o ingegneri costrette in patria a fare ore di fila con in mano il tagliando del pane e della carne, come nel dopoguerra. Poi si, le nuove generazioni stanno più attente alle scorciatoie, ma anche per loro non è semplice. E il carattere continua ad essere molto diverso dal nostro.
RispondiEliminacerto, il mio non voleva essere un commento razzista..mi sono riferita alle ragazze che ho conosciuto io, che non avevano famiglia da mantenere..una spendeva sui 2000 euro l'anno in un centro benessere tra l'altro, cosa che io non potrei permettermi...
RispondiEliminacomunque capisco quello che scrivi.
Indubbiamente dopo i primi tempi di scetticismo e qualche luogo comune, noi italiane stiamo imparando ad inquadrare in maniera obiettiva le straniere come anche noi stesse...e menomale :D
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